Sai che cosa è l’allenamento mentale o mental training?
È un processo utilizzato dagli sportivi professionisti per migliorare la loro performance sportiva.
Ma come si intuisce facilmente dal nome non si tratta di una classica metodologia di allenamento fisico, ma di allenare la mente. Se fai sport, un lavoro complesso o comunque ami cimentarti in qualcosa, saprai che la preparazione tecnica arriva sino ad un certo punto e che la vera differenza la fa sempre “la psicologia”… cioè quanto sei mentalmente preparato.
Sei riuscito ad ascoltarlo? Lo so per alcune persone è un po’ difficile pensare che il semplice “prefigurarsi” mentre si svolge un’azione, ne può migliorare nettamente la performance.
I dati scientifici a riguardo sono tantissimi e nel corso di questo post ne linkerò alcuni… È anche per questo che nell’audio ti ho fatto fare quel gioco stupido di alzare un braccio.
Come ti dicevo la cosa migliore da fare per provare subito la differenza è sperimentarla. Ogni volta che devi affrontare qualcosa di impegnativo, che tu te ne renda conto o meno, la tua mente si mette a fare delle simulazioni vere e proprie.
Il funzionamento naturale è quello di costruire numerosi piani di azione che ci permettano di attivare gli schemi motori necessari per raggiungere i nostri scopi.
La ricerca in psicologia ha ampiamente dimostrato che possiamo influenzare questo sistema naturale di “prefigurazione dell’azione e la notizia migliore è che facendolo nel modo corretto si può incrementare la performance.
Tieni presente che non si tratta di un protocollo di mental training vero e proprio…ma contiene tutti gli elementi sufficienti a farti sperimentare l’efficacia di questo tipo di pratica.
Se sei già esperto di PNL saprai come fare in modo di rendere il tuo filmato spettacolare, ma se non la conosci evita di disperare… perché funziona lo stesso anche se non sei un maestro nella manipolazione delle famose sottomodalità…che puoi apprendere qui su Psinel.
Ecco 5 passi per il tuo nell’allenamento mentale:
1) Quaderno: per prima cosa non poteva mancare il nostro quadernino degli esercizi. Prendilo e scrivici la cosa che desideri migliorare. Scegli qualcosa di facile all’inizio, davvero tanto facile…chiaro? è solo per sperimentare la sensazione.
Dopo puoi concentrarti sulle cose più complesse. Quando è un’azione più impegnativa, scomponila in piccole azioni.
2) Visualizza: adesso immagina l’azione che hai scelto, fallo in prima persona, cioè vedendo con i tuoi occhi quello che sta accadendo, come se fossi davvero lì.
Immaginati mentre svolgi quella prestazione con tutti i tuoi sensi, guarda quello che vedresti in quel momento, ascolta i suoni esterni ed anche le cose che dici a te stesso e sentì tutte le sensazioni di essere li in questo momento.
Prenditi tutto il tempo per visualizzare nei particolari tutta l’azione, stando bene attento a vederla alla velocità giusta al tuo apprendimento. Solo tu puoi saperlo facendo delle prove e notando se ti fa piacere vederlo lentamente o velocemente.
Fai delle prove, ripeti la visualizzazione di ogni piccolo filmato (i pezzi dell’azione complessa) fino a quando non senti che diventa naturale farlo.
Esistono due modi utili di visualizzare la performance: il primo è quello di vedersi mentre ci si allena per il suo raggiungimento. Sono molti gli studi che indicano quanto sia utile vedersi nel percorso verso l’obiettivo e non ad obiettivo raggiunto.
Il secondo modo di visualizzare è quello legato all’atto stesso, che è il vero e proprio mental training. Il primo modo è orientato più alla motivazione mentre il secondo alla qualità della performance…scegli il più adatto a te, in base alla complessità dell’azione.
3) Staccati dal risultato: il modo migliore per allenare la mente non è quello di vederti a risultato raggiunto, ma di osservare la tua performance “minuto per minuto”.
Lo so te l’ho detto un sacco di volta ma “ripetita iuvant”… ed è di fondamentale importanza che durante il mental training tu senta il piacere di vederti mentre esegui quella specifica azione, senza alcuna ricompensa.
Questo stratagemma non abbassa solo la tensione ma ti aiuta a tenerti focalizzato sugli schemi motori.
4) Modellamento: come sanno bene gli sportivi, guardare un campione è qualcosa di formativo. Questo lo sanno tutti gli appassionati di PNL e gli psicologi per primi con le teorie di Bandura.
Vedere una persona che fa qualcosa attiva, attraverso i nostri neuroni specchio i relativi schemi motori. Anche se la prestazione che osservi è in video, questi schemi si attivano lo stesso.
Se hai visto il post su Rizzolatti avrai sentito che questi neuroni trasformano le azioni che vediamo in schemi corporei anche molto complessi, che possono aiutarci a modellare mentalmente.
Quando guardi una certa prestazione, dentro di te si attivano gli stessi schemi motori dell’attore che osservi. Questo permette al tuo cervello di apprendere ad una velocità incredibile dettagli di quella azione di cui non sei neanche cosciente.
Non essendo un post sulla PNL e sui vari modi di modellare che esistono, te li evito 😉 ma ti invito a provare questo tipo di modellamento:
a) Procurati materiale su una persona che fa molto bene qualcosa che anche tu desideri fare. Studialo e guardalo più e più volte…
b) Immagina mentalmente quella persona, osservalo con dovizia di particolari…
c) Immagina di essere lui, indossalo, entragli dentro e vedi, ascolta e senti attraverso i suoi sensi, come se fossi tu in quel momento ad agire in quel modo.
5) Pratica: praticare è la base per l’eccellenza in tutti i campi (anche per il bignami sul modellamento che ti ho detto poco fa, l’ultimo punto è la pratica).
Se hai ascoltato la scorsa ANL forse ti sei chiesto quante ore di pratica ti servono per diventare il futuro Mozart o il futuro Milton Erickson 😉
Nel costruire questa AudioNewsletter mi sono molto divertito nel tuffarmi nel ripetere la famosa frase: “il cervello non distingue ciò che è vividamente immaginato da ciò che è realmente esperito”.
Che rimane una delle scoperte psicologiche tutt’ora valide. Nel corso degli anni sono le affermazioni roboanti della crescita personale (anni 80/90) si sono dovute smorzare sotto i colpi della evidenza sperimentale… ma alcune rimangono in piedi ed anzi…continuano ad essere confermate.
Fra queste c’è proprio la visualizzazione o meglio la capacità di influenzare le proprie rappresentazioni mentali.
Se a questa uniamo l’evidenza sulla forza della mindfulness con la disidentificazione dalle nostre istanze egoiche… allora riusciamo davvero ad allenare la nostra mente senza farci prendere da quella frenesia di vederci come “i migliori”, i “più fighi”…ecc.
Per cui, in caso tu non abbia mai fatto qualcosa del genere, di allenarti prima con un po’ di mindfulness. AVVERTENZE – Automatismi e ansia:
Come forse saprai interferire con gli automatismi può essere dannoso. Hai mai provato, guidando, a frenare con il piede sinistro? succede un casino.
Accade proprio perché l’automatismo di ore ed ore di guida ci ha insegnato ad usare il destro per frenare…solo alcuni piloti hanno una tale sensibilità.
Per questo bisogna il training mentale va fatto prima della prestazione, e più la posta è alta e più tempo prima devi farlo…altrimenti possono accadere cose spiacevoli: Per prima cosa si rischia di interferire con quegli apprendimenti automatici maturati negli anni.
Proprio come nell’esempio della frenata “di sinistro”. E secondo perché farlo troppo a ridosso “della gara” genera ansia da prestazione in molte persone.
Quindi in definitiva, utilizza l’allenamento mentale se: hai tempo; la performance è abbastanza impegnativa e tu sei pronto a metterti un po’ in gioco, divertendoti a simulare mentalmente la performance.
Bene, detto questo t’invito a provarlo subito. Ad esempio ora puoi prefigurarti mentre clicchi su Mi piace qui sotto…se il post ti è piaciuto. E raccontarmi nelle prossime ore, giorni, mesi e anni… quanto ti ha aiutato l’allenamento mentale.
A presto
Genna