Ciao, hai letto il post su Milton Erickson e sulla sua utilizzazione? Nel “delirio del venerdì” abbiamo parlato di come si possa applicare la “teoria della utilizzazione ericksoniana” alla vita di tutti i giorni. Ma non ti ho mostrato quali potrebbero essere “i passi” per migliorare questa incredibile capacità di volgere gli eventi che ci accadono nella vita, in positivo e a nostro vantaggio. Erickson ci riusciva con le persone e non solo, perché non prendere anche questo “mindset” dal grande maestro?
Sei riuscito ad ascoltarlo? di certo la mia idea di “utilizzare” ciò che ci circonda a nostro vantaggio non è una novità.
Dai nostri antenati che dovevano escogitare ogni giorno qualcosa di diverso per poter sopravvivere, ad alcune grandi tradizioni religiose (orientali)… tutte con la convinzione che si possa e si debba intravedere “il bene” dentro ogni cosa che ci accade.
E forse ti sembrerà poco romantico immaginare che “questo bene” da intravedere, sia un artificio utile ad utilizzare quella cosa. Cioè, se tu pensi che le cose che ti capitano sono “il male”, di certo non cercheresti di “utilizzarle”, ma penseresti ad un modo per eliminarle o accantonarle.
Se invece ti alleni a “vedere il bene” allora puoi trovare milioni di opportunità da utilizzare. Questo passaggio, seppur non presente nell’audio, è molto importante. Quando si parla di “utilizzazione” sembra quasi che si stia parlando di un modo per persone che tendono a scopi “utilitaristici”, ma non è questa l’essenza della pratica ericksoniana.
Se ti leggi un libro di Erickson traspare immediamente la sua grande etica professionale, nonostante fosse considerato un “pazzo” da molti suoi colleghi. Utilizzare quindi sta più per “notare ed accettare” ciò che capita, senza metterlo da parte, ma dando anche a quell’evento la sua importanza.
Se queste parole non hanno molto senso per te, allora significa che non hai letto il delirio di venerdì! Notare ed accettare, proprio come il giocatore di tetris nota i pezzi che arrivano e li accetta…tutti. Il bravo giocatore di tetris non aspetta che un pezzo in particolare gli piova dal cielo… ma adatta qualsiasi pezzo alle sue esigenze…
…e quando il pezzo proprio non gli piace, cerca di posizionarlo in modo che, non gli dia molta noia. Lo stesso ci capita nella vita, chi aspetta che “arrivi il pezzo giusto“, concluderà ben poco e sarà schiavo degli eventi esterni. Invece chi è in grado di adattare tutti i pezzi che gli arrivano, di qualsiasi “forma e colore” siano…costruisce dentro di se un forte senso di “tranquillità e di benessere psicologico”.
Ecco quali sono, secondo me, i primi passi da seguire per “utilizzare l’utilizzazione” 😉
1) Quaderno: semplicemente porta attenzione sulle volte in cui riesci a sfruttare gli eventi a tuo vantaggio. Anche un semplice scambio di parole con un amico o con il tuo vicino di casa. Ogni volta che riesci a notarlo, stai facendo un passo in avanti verso una migliore utilizzazione. Utilizzi spessissimo gli eventi attorno a te, per questo ti chiedo di notarlo quando riesci a farlo.
2) Mindfulness: secondo Wiseman le persone che non riescono a cogliere le opportunità della propria vita sono mediamente più tese e stressate. La ricerca ha provato che una delle migliori metodologie per gestire lo stress è …manco a dirlo…la mindfulness. E qui su PsiNeL trovi molte meditazioni guidate che ti permetteranno di cogliere con maggiore efficacia, le opportunità della vita. Un’altro strumento eccezionale è l’uso della mindfulness per allenarti alla “pazienza” 🙂
3) Esercitati: rifacendoci agli eventi notato nel primo punto, fermati la sera a ripensare come avresti potuto utilizzare in modo alternativo quelle situazioni. Puoi anche farlo ripensando ad eventi passati o inventati, l’importante è evitare di esagerare con il perfezionismo …ricordandoti che l’utilizzazione è un processo estemporaneo…cioè che avviene in tempo reale.
4) Comunicazione: uno degli aspetti più importanti della utilizzazione è il suo effetto sulla comunicazione umana. Infatti utilizzare ciò che ci dice il nostro interlocutore significa un mucchio di cose, che si possono ridurre a due marco categorie …saper ascoltare in modo attivo e saper entrare in rapport e mantenerlo. Tutta la nostra vita è caratterizzata dalle relazioni che abbiamo…e la qualità delle nostre relazioni con gli altri dipende dalla qualità della nostra comunicazione.
Per questo il semplice approfondimento sul funzionamento del linguaggio può aiutarci ad utilizzare al meglio ciò che un nostro ipotetico interlocutore potrebbe proporci. Senza dimenticare che anche la gestione dei contenuti mentali ha una comunicazione, che guarda caso è anche di tipo linguistico. Attraverso il tuo dialogo interno risolvi problemi e crei soluzioni. Attraverso quel dialogo speciale utilizzi gli elementi che la realtà ti pone organizzandoli. Clicca qui e scopri come utilizzare al meglio il tuo linguaggio 😉
5) creatività: è indubbio che una delle abilità o meglio “metà abilità” per riuscire bene nella arte della utilizzazione è lo sviluppo della creatività. Sul post troverai alcuni esercizi per poter potenziare la tua creatività . Se sei uno fra i tanti che ha scaricato il mio audio gratuito sulla creatività…ti prometto che entro fine anni riabiliterò il corso multimediale su,la creatività che ho già fatto trasformare in tanti bei video.
6) Esci dalla zona di comfort: uscire dalla zona di conforto significa mettersi in gioco e cimentarci sempre in cose che ci mettano “in leggera difficoltà”. Come un bravo autista deve imparare a guidare in diverse condizioni climatiche così facciamo con le nostre emozioni. Più sei in grado di stare bene in situazioni non confortevoli e più aumenti la qualità della tua vita.
Guarda il video in questo post. Ringrazio R. un lettore che commentando il post di venerdì mi ha suggerito questo atteggiamento mentale. Nell’audio ti ho chiesto di indovinare quale fosse l’abilità più importante fra queste. Ti ho detto la mindfulness… se non hai mai fatto un test di attenzione, ti invito a farlo adesso:
Hai visto il video? Ne avevamo parlato facendo riferimento agli studi di Richard Wiseman. Tu sei riuscito a vedere il gorilla? allora complimenti significa che riesci ad ottenere quello stato di consapevolezza senza sforzo.
Uno stato di quiete che non significa inattività, ma al contrario una presenza attiva…senza sforzo. Fai un piccolo esercizio (come i tre minuti di respiro) e poi prova nuovamente a guardare il video 😉 Come ti ho detto nel audio, non hai bisogno di fare ore di meditazione mindfulness, ma bastano pochi minuti al giorno per trasformare la tua vita.
Lo so che è difficile da credere, ma provalo per un paio di mesi. Cercando non tanto di fare lunghe sessioni, ma di portare ripetutamente la tua presenza in modo attivo su quello che fai quotidianamente. Il vero ostacolo è che all’inizio non è facile, devi praticare, come tutto del resto 😉
Concludendo: una delle cose che oggi può sembrare scontata a livello clinico, cioè accettare quello che ci dice il cliente/paziente per poi poterlo utilizzare a fini terapeutici… può essere anche una metafora che riecheggia nella storia della nostra cultura. Una sorta di “mindset” (atteggiamento mentale) che ci può essere d’aiuto per cogliere le opportunità della vita.
Perché, a quanto pare, bisogna essere pronti anche per quello 😉
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A presto
Genna