Ciao,
ti è mai capitato di ritrovarti a “contare con le dita“? capita perché il tuo corpo ha una sua intelligenza che la psicologia sperimentale ha battezzato Embodied Cognition, lo studio scientifico di come funziona quella che la PNL oggi chiama mente somatica. Come ormai “sanno tutti” la mente ed il corpo sono un’unica entità o meglio un unico sistema, composto da d’interazioni continue fra le sue parti. In questi giorni sto studiando gli esercizi della “PNL di Nuova Generazione” ed oggi ho deciso di condividere con te questo meraviglioso metodo per risvegliare “l’intelligenza del tuo corpo”.
Sei riuscito ad ascoltarlo? l’esercizio è tratto dal libro “L’evoluzione della PNL” di cui ti ho già parlato. Il paradigma che ha caratterizzato la PNL di prima generazione era legato alla terapia, per questo si dice “orientato al problema“. Cioè si creavano delle tecniche e delle metodologie per risolvere problemi.
Il “nuovo” paradigma, invece, è basato sul accrescere,espandere le risorse personali a tal punto che se si presentasse un problema, questo verrebbe risolto in modo automatico. Come ammettono anche gli autori, è qualcosa di molto ericksoniano ;)
L’esercizio prende il nome di “processo somatico di primo piano – secondo piano” e puoi trovarlo a pag-ina 219 del libro. Fai una prova: porta la tua attenzione al corpo e nota quali sono le prime parti del corpo che catturano la tua attenzione, queste sono quelle che si trovano in “primo piano”.
Dopodiché inizia a notare che ci sono parti di te che sono rimaste in secondo piano, portaci delicatamente l’attenzione. Ecco questa è la base che devi avere per fare l’esercizio. Ma prima di discuterne i “dettagli tecnici” ecco la struttura completa dell’esercizio:
1) Quaderno ed esperienze: oltre all’immancabile quadernino cerca due esperienze una in cui ti sei sentito bloccato o privo di risorse, o a cui avresti voluto reagire meglio….ed una seconda esperienza in cui invece ti sei sentito pieno di risorse. In pratica la seconda esperienza dovrebbe essere un contro esempio della prima.
2) 1° esperienza: ripensa alla prima esperienza rivivendola, con gli occhi chiusi o aperti – come meglio preferisci – entra dentro te stesso e senti quali parti del corpo si portano con più facilità alla tua attenzione. Trova quelle in primo piano e poi, delicatamente spostala tua attenzione a quelle a cui non hai fatto caso o cheritieni essere neutre. Ora prendi carta e penna e scrivile parti in primo ed in secondo piano.
3) 2° esperienza: prendi la seconda esperienza, quella zeppa di risorse e fai la stessa cosa…rivivila nella mente…e mentre lo fai porta l’attenzione sul tuo corpo e nota quali parti del tuo corpo emergono in primo piano…e poi quelle in secondo piano. Adesso trascrivi…tutte le sensazioni notate, distinguendo tra quelle in primo ed in secondo piano.
4) 1° e 2° esperienza: adesso concentrati su entrambi gli eventi che hai richiamato portando l’attenzione sulle zone che avevi messo in secondo piano. In pratica ripeti i punti 2 e 3 ma cercando di portare in primo piano lesensazioni che hai trovato in secondo piano. Aiutati con il quaderno per ricordare quali erano con precisione.
5) Equilibrio: Ri-accedi all’esperienza carica di risorse, e mentre lo fai assicurati di portare l’attenzione in ogni parte del corpo espandendo la tua coscienza il più possibile. Fallo sino a notare una sensazione di maggiore equilibrio nell’ascolto del tuo corpo.
6) Integrazione: adesso prendi l’esperienza limitante e rivivila portando la completa attenzione alle parti che prima erano in secondo piano… In pratica dei fare inmodo che le parti che prima erano in secondo pianovadano in primo piano ascoltando attentamente il tuocorpo. Nota come ti fa sentire..forse lo stato di blocco si è sbloccato? forse hai nuove risorse che prima non vedevi? scrivilo.
L’esercizio è terminato, l’ho trovato davvero molto interessante. Come avrai notato mixa diversi aspettidel miglioramento personale: allena lo spostare l’attenzione, come nella meditazione ed è anche unasorta di “integrazione delle parti“. Tuttavia abbraccio l’idea degli autori del nel dirti che non devi necessaria-mente “risolverci problemi”.
Ma piuttosto esplorare il tuo corpo e con esso la tua intelligenza somatica o come la chiamo io, il tuo “inconscio”. Espandendo in questo modo le tue risorse personali. Il concetto è “espandi le tue risorse personali al punto tale da migliorare automaticamente“. Lo so, detta così, sembra proprio una gran bella panzana.
Ma in realtà questo concetto assomiglia molto a quello ericksoniano in cui si aiuta il cliente a trovare ed utilizzare le proprie risorse, in modo inconscio…per cui automatico. Ci tengo a sottolineare che questo non significa che il cliente “non debba fare nulla“, come nella ipnosi classica in cui c’è una passività del soggetto.
Ma al contrario, deve affidarsi e “seguire” quel rapporto che gli permetterà di trovare la strada personale verso il cambiamento. E’ l’idea della “preparazione” che mi piace!ogni atleta di livello conosce bene questo concetto ma pochi ci pensano nella vita.
Eppure “nel mondo fisico”questo non accade, se ad esempio i giornali dicono che domani ci sarà sciopero dei benzinai la maggior parte della gente correrà a fare il pieno di benzina (chi oggi se lo può ancora permettere ;)) ma lo stesso capita dirado con la psicologia. Così le uniche persone a farlo sono quelle che adorano, come me, “giocare con la mente”…o chi, per qualche motivo, ne ha davvero bisogno.
Ma mentre la benzina si esaurisce le abilità che puoi acquisire coltivando la tua psicologia personale diventano sempre più forti e raffinate man mano che vai avanti con la “preparazione”. Un po’ come un’atleta che si prepara per mesi e mesi per una prestazione di breve durata…a volte brevissima, pensa ai tuffatori.
E la nostra “prova” è la vita… intesa più che come una”gara”, come un gioco a cui è bello giocare se si conoscono bene le regole e se si è preparati.Adesso voglio evitarti tutte le analogie con il gioco,ed invitarti a dirmi che cosa ne pensi sull’esercizio e su questo “concetto della preparazione continua”o in termini più canonici alla “crescita continua“.
A presto
Genna