Rispondere al telefono mette ansia? tranquillo non sei l’unico, sempre più persone mi raccontano di come il rispondere al cellulare, piuttosto che il leggere una mail possano “mettere ansia”. E questo indipendetemente dalla persona che chiama, ma solo per il semplice fatto di essere raggiunti ovunque e in tempo reale. Allora mi sono chiesto: “ma come è possibile che una cosa che in teoria ci avvicina al presente, ci faccia stare peggio”…ecco la mia risposta per gestire l’ansia in queste situazioni.
Sei riuscito ad ascoltarlo? si tratta di una “semplice associazione” fra lo stato di presenza e la suoneria del tuo cellulare. Se segui PsiNeL sai che “sotto c’è molto di più” e puoi scoprirlo ripercorrendo le tappe che hanno portato questo blog a trattare temi come la mindfulness e la meditazione.
Tornando a noi, anche se non sei esperto è facile comprendere che l’ansia è generata da un pensiero non diretto al presente ma spesso diretto al futuro e a volte ad un imminente passato. In generale possiamo dire che le persone sono più o meno dirette al passato o al futuro, raramente al presente.
Perché? la spiegazione più plausibile è di natura evolutiva: visto che i bisogni primari, in una società “moderna”, sono soddisfatti e garantiti le persone hanno sempre meno contatto con le cose presenti, e anche con le cose fisiche in sé. Il mondo va verso una continua complessità e questo passaggio al virtuale, per quanto mi riguarda è stato inevitabile.
10.000 anni fa avresti dovuto pensare in ogni istante alla tua sopravvivenza, e questo ti avrebbe costretto a restare nel presente, valutare eventuali situazioni che ti permettessero di vivere. Questo ci ha costretti a restare per secoli nel presente… o meglio nel semi- presente, perché con l’evoluzione tecnologica la possibilità di guardare nel futuro si è fatta sempre più concreta.
Questo modo di percepire il tempo mentale cambia in base al periodo storico e anche in base a variabili di tipo socio-culturale. E in linea di massima la nostra società, non è orientata al presente…ma al futuro. Questo con l’overload d’informazioni e la pressante informazione mediatica sulla crisi stanno creando una epidemia di ansia…
…fino a cui il semplice squillo del cellulare mette in allarme come se si stesse per affrontare una tigre dai denti a sciabola! Ecco un modo per gestire l’ansia da cellulare:
1) Suoneria: cambia la suoneria del tuo cellulare in modo che sia diversa dalla solita. Cerca qualcosa che ti piaccia e che abbia la capacità di farti pensare al presente, come “una campana tibetana” 🙂 Questo non è solo una pro-memoria per capire, attivare la fase 2 dell’esercizio, ma qualcosa di davvero utile.
2) Valuta: appena il cellulare squilla, con la nuova suoneria, aspetta un attimo prima di lanciarti nella risposta e, senza guardare chi ti sta chiamando, valuta il tuo stato di ansia su una scala da 1 a 10. Annotalo immediatamente ancora prima di rispondere al telefono, puoi usare un pezzo di carta o il tuo quaderno in base a dove ti trovi quando ti chiamano.
3) Associa: Thich Nhat Hanh consiglia di fare tre respiri e di sorridere prima di rispondere. E ancora meglio se inizi a pensare a quel suono come ad un “richiamo al presente”. Porta la tua attenzione sul suono, prendi il telefono e rispondi. Fallo per tutta la settimana, mantenendo la nuova suoneria.
4) Inconscio: dopo aver trascorso tutta la settimana a fare 3 respiri, sorridere e portare l’attenzione sul suono e al presente, il tutto dovrebbe essere diventato, più o meno, automatico. Dico ,più o meno, perché a volte ci vogliono anche mesi, ma con una settimana già dovresti sentire dei benefici. Dopo una settimana smetti di pensare a ciò che devi fare e valuta/osserva semplicemente quanta ansia senti ancora.
Questo esercizio fa due cose molto interessanti: la prima più utile ma meno affascinante è l’associare un senso di tranquillità allo stimolo ansiogeno, in questo caso lo squillare del cellulare. Mentre la seconda, decisamente migliore per la crescita personale è l’utilizzo del suono come richiamo al presente…allo stato presente del qui e ora.
Questa è la fase che potrei definire meditativa. Thich Naht Hanh consigli di fare questo esercizio anche prima di “fare telefonate”, in modo da mettersi in uno stato di tranquillità. Allo stesso modo puoi coltivare lo stato di presenza con qualsiasi altro mezzo di comuni- cazione, dal cellulare a skype passando per la email. Se ricordi abbiamo già parlato di Thich Nhat Hanh e di come sia virtualmente facile meditare sempre, anche mentre si cammina.
Riprendiamoci il nostro tempo 😉 provalo e fammi sapere che cosa ne pensi e i tuoi risultati o eventuali dubbi, lasciando un commento qui sotto.
A presto
Genna.