E’ un bel pò che non parliamo di ipnosi! che come sai è una delle mie più grandi passioni 😉 Se conosci un po’ di psicologia (anche alla lontana) saprai che uno dei”pallini” degli psicologi è sempre stato quello di creare dei test di personalità. Cioè dei questionari che siano in grado di delineare “grosso modo” quali siano i tratti e le caratteristiche dell’essere umano.
Ad un primo sguardo questo tentativo sembra essere una violenza all’individualità, ma in realtà, in molti contesti avere uno strumento (di “scrematura”) del genere è davvero molto utile. Così negli anni i test si sono affinati fino a raggiungere una qualità molto alta sulla previsione della personalità. Tanto che molti studiosi di questo campo chiamano la branca coinvolta “scienza della personalità” (Pervin).
Tutti sono ipnotizzabili? pare che la risposta più plausibile sia un netto si! Tuttavia bisogna metterei puntini sulle “i” per cercare di capire di cosa si sta parlando quando si cita “l’ipnosi”. Come forse tu saprai esistono due differenti correnti, una che afferma che l’ipnosi sia uno stato discreto che può essere rilevato attraverso dei segnali ben distinti.Un’altra corrente che afferma il contrario: cioèl’ipnosi sarebbe un “non stato”, ogni volta che seiin una situazione di assorbimento della attenzionesei “in ipnosi”.
Ecco, l’ipnotizzabilità viene testata non tanto su questi concetti teorici ma su quello di “se una persona risponde a determinati comandi allora è in ipnosi”. Come ti raccontavo in questo articolo esistono dei test di ipnotizzabilità (che servono a ben poco da un punto di vista clinico, ma solo da quello sperimentale) che rivelano quanto un soggetto è in grado di rispondere a determinate suggestioni. Gli “scienziati della personalità”hanno messo in correlazione i loro test con questi altri test”.
Ma torniamo alla domanda iniziale: tutti possono essere ipnotizzati? la risposta è si, ma non tuttihanno la stessa sensibilità all’ipnosi. In pratica,come in ogni facoltà umana, ci si distribuisceintorno ad una media (la famosa gaussiana), dovealcuni sono altamente ipnotizzabili, altri mediamentee alcuni scarsamente. Il dato più interessante dellemie ricerche è stato trovare lo studio di Kirsch eCouncil del 1992 ed una revisione moderna fattada Nordenstorm, Council e Meier nel 2002.
In pratica questi ricercatori hanno svolto una super analisi su tutti i test di personalità conosciuti (un vero e proprio sbattimento senza precedenti) ed hanno confermato quanto già affermato da diversi ipnotisti del passato: non esistono correlazioni positive fra personalità e ipnotizzabilità. I test sono davvero un’infinità e le lunghe ricerche degli ultimi anni hanno formalmente decretato che non esiste “un tipo di persona ipnotizzabile”.
Come per ogni forma “speciale di comunicazione”nella ipnosi tutto dipende dalla situazione in cui questosi viene a creare e soprattutto dal rapporto che si instaura fra ipnotista e soggetto. Ancora una volta laricerca dimostra quanto il “mondo psichico” sia differente da quello “fisico”, in cui è possibile fare delleprevisioni situazionali e genetiche sulla sua risposta ad un determinato trattamento. Probabilmente èproprio per questo che “fare il nostro mestiere” risulta essere più difficile che fare “il medico” o “l’ingegnere”.
Questo pensiero però non può esimerci all’andare avanti con la ricerca in questo senso. Perché, come giàmostrato nel post sulla epistemologia, il metodo che per ora ha dato maggiori risultati sul piano evolutivoresta ancora quello scientifico… anche in questo campo che a molti appare oscuro e spesso senza unabase fondata (stereotipo in voga fra chi non conosce davvero gli sviluppi della ricerca in questo campo).
Fammi sapere cosa ne pensi e se ti piace il mio blog,iscriviti ai miei feed rss oppure da facebook.
A presto
Genna