Ti piacerebbe diventare “forte come una montagna?” è lo scopo di questa settimana potente meditazione mindfulness guidata. Dopo il successo della meditazione olistica guidata che ha totalizzato quasi 10000 visualizzazioni, ho deciso di proporti una versione differente per arricchire la tua esperienza meditativa, e farti toccare con mano gli effetti di questa splendida disciplina, che forse, può cambiare il mondo…
L’esercizio è tratto dal libro “Mindfulness” di Segal, Williams e Teasdale, ma riprende un tipo di meditazione nata dal divulgatore ufficiale di queste discipline il medico Jon Kabat Zinn. La montagna è un archetipo antico e ricco di significati, una metafora che ha il potere di trasformare.
I monti sono da sempre meta di meditazioni e di raduni rituali. Dalle 10 tavole sul “monte Sinai” alle montagne sacre di ogni credo e religione. E’ una modalità di visualizzazione semplice ed edificante allo stesso tempo.
Ovviamente avendo la caratteristica metaforica è efficace quanto la montagna è importante per te, nella tua storia personale. Ma la sua caratteristica archetipica la rende utile in modo pressoché universale.
Ecco la struttura della meditazione della montagna:
1) Modo e luogo: trova un posto tranquillo dove poter restare per almeno 15 minuti, seduto o sdraiato. Se hai una posizione per la meditazione usa quella, di solito, ci si siede con la schiena dritta e senza appoggi. Io mi appoggio 😉 per cui scegli quella più comoda per te, tenendo gambe e braccia separati.
2) Bodyscan: inizia a portare attenzione al tuo corpo, partendo dai piedi e salendo, esplorando le sensazioni che arrivano al tuo corpo. Osserva il tuo corpo senza giudizio, restando nella totale attenzione di ciò che puoi percepire realmente. La mente inizierà a vagare, a pensare ad altro, a quel punto, limitati ad osservare i pensieri che emergono senza intervenire. E quando hanno fatto il loro corso, torna dolcemente sul tuo corpo e sul qui ed ora dei tuoi sensi.
3) La montagna: una volta raggiunta un’attenzione “mindfulness” su tutto il corpo, immagina davanti a te una montagna. Potrebbe essere una montagna che ricordi o una semplice invenzione della tua fantasia. Osservala in ogni dettaglio: è grande o piccola? quante cime ha? ci sono degli altipiani? come sono i versanti, ripidi o dolci? le vette sono innevate? c’è molta vegetazione oppure poca? è giorno o notte? splende il sole?
4) Incorpora: immagina che la montagna entri dentro di te, tu diventi la montagna…sentiti la montagna. Osserva la sensazione di essere incastonato nella roccia, senti la testa come la cima, le braccia e le spalle come i versanti. Senti la forza e la stabilità della montagna dentro di te.
5) La vita: immagina la vita di questa montagna, puoi farlo attraverso il cambio delle stagioni (come ho fatto io nell’audio) o nel modo che preferisci. Puoi vedere i cambiamenti fra il giorno e la notte, fra il nuvolo ed il sole. Puoi notare i rapporti fra fauna e flora, vedere gli animali migratori, le attività della montagna. Il limite è solo nella tua fantasia 😉 tutto questo restando nel presente, vivendolo come se stesse accadendo a quella montagna che è dentro di te. La meditazione ha una caratteristica che io definisco “paradossale”, da un lato deve essere praticata senza alcuna aspettativa.
L’aspettativa infatti risiede nel futuro mentre tu devi restare nel presente e nella più piena consapevolezza. Tuttavia sia nella visione Buddista e sia in quella mindfulness (clinica) la si pratica per uno scopo. Il religioso lo fa per motivi di ordine spirituale, come l’illuminazione, mentre quello clinico per guarire e migliorare.
Questa meditazione è particolare perché contiene le due tipologie esistenti di meditazione, quella ricettiva e quella riflessiva. La mindfulness, che prende origine dalla meditazione vipassana, è una meditazione ricettiva, cioè basata sull’ascolto di ciò che esiste, di ciò che accade.
L’attenzione sul respiro ne è un esempio evidente. Mentre quella riflessiva, si basa sul portare l’attenzione, sempre in modo mindfulness, su oggetti mentali, come immagini, idee ed emozioni. La meditazione della montagna inizia portando l’attenzione sul corpo, con il bodyscan, che è una pratica ricettiva. Per poi portare l’attenzione sulla immagine e la sensazione della montagna, che è evidentemente “una riflessione”…senza pensiero.
Questa differenza è utile per i ricercatori curiosi come me, ma ti basta sapere che meditare, in modo regolare può davvero cambiarti la vita. Ti mostra come regolare le emozioni, migliora le tue difese immunitarie, aumenta la concentrazione, la memoria, preserva dagli squilibri mentali…e soprattutto è la via della felicità!
Tranne quest’ultimo, che è difficile da indagare scientificamente, tutti gli altri vantaggi menzionati sono frutto di numerosi esperimenti su meditanti esperti e non. Prova la meditazione della montagna e fammi sapere lasciando un commento qui sotto…e se ti è piaciuta clicca su “Mi piace“!
A presto
Genna