Ciao,
sai che cosa sono le ancore? È in termine che inpsicologia assume diversi significati ma nella PNLne ha uno solo, un condizionamento volontarioo involontario come spiegato in questo post. Leancore sono una delle tecniche di PNL in assolutopiù conosciute perché sono spendibili in ognitipologia di consulenza. Tempo fa abbiamoanche discusso come aumentare il loroeffetto…
…ed anche del perché spesso risultano più efficaciquelle cinestesiche, cioè basate su un movimentofisico (puoi infatti creare ancore visive o auditive,come immaginare un colore o una parola). Ma oggivoglio parlarti di quella che negli ultimi tempi si stadimostrando l’ancoraggio più potente in assoluto.Se segui PsiNeL da un po’ e sei un appassionatodi crescita personale forse ci sei già arrivato 😉
Mi riferisco ad ancorarsi nel presente! L’avevo letto,sentito e visto fare da dal vivo un sacco di volte matutte le volte mi dicevo: “Bhe non si tratta altro chedel classico collasso delle ancore è per questo chefunziona”. Se hai mai seguito un qualsiasi corso dimeditazione forse avrai sentito l’insegnante diredi ancorarsi al presente. Quindi di portare spessol’attenzione alle cose che ti circondano, anchecome tecnica “salvagente” (come direbbe Siegel).
Prima di iniziare a praticare la meditazione ero convintoche l’effetto di una pratica del genere arrivasse nontanto dal beneficio di entrare in contatto con quel tipodi realtà che chiamiamo realtà 1…ma perché a furiadi portare attenzione, ad esempio al respiro, quandosei calmo, riportarcelo in occasioni di stress avesseun effetto di “collasso delle ancore”. In praticamettendo insieme lo stato mentale dello stresscon quello della calma dovuta alla meditazione.
Anche se questa ipotesi può sembrare plausibile,nel tempo ho iniziato a maturare l’idea che non sitratti di un fenomeno così semplice. Infatti noi nonsiamo delle macchine su cui aggiungere o toglierepezzi a nostro piacimento (leggi qui). Ma si tratta,secondo la mia esperienza, della presa di uncontatto speciale con noi stessi e con la realtàche ci circonda.
Questa “presa di contatto” è quel quid che rendebenefico usare il presente come “ancora”. Di certoil nostro modo di apprendere resta lo stesso percui esiste certamente un qualche fenomeno dicondizionamento a quel tipo particolare di statomodificato di coscienza che si può generaredurante la meditazione. Ma si tratta di un piccolocondizionamento che non ha un grande effetto…
…come faccio a saperlo? Perché se si creasse unaancora negativa ogni volta che porti l’attenzionenel presente pian pianino non si riuscirebbe più afarlo. Perché se ad esempio, ogni volta che tisentì agitato ti fermi e porti l’attenzione sui tuoipiedi in modo mindfulness, a furia di farlo,secondo la teoria che sta dietro alle ancore, cisi dovrebbe sentire agitati ogni volta che siporta l’attenzione, seppur in modo minfulness,sui tuoi piedi…fortunatamente non accade.
Quindi alla luce di questa considerazione le ipotesisono due: 1) o l’ancoraggio non funziona poi cosìbene; 2) oppure il tempo presente è più potentecome “sensazione” da ancorare (o meglio lapresenza è più potente)…o nessuna delle due :)Infatti l’ancoraggio se ripetuto funziona eccomeè piuttosto più probabile che sia la presenza adessere più potente delle altre sensazioni…oforse, non si tratta di una sensazione ma…
…di quel lento de-condizionamento che avviene inmodo spontaneo quando ci si allena a restare nelmomento presente. Per cui ci si immergerebbe inuna situazione mentale dove siamo “al di fuoridel condizionamento” probabilmente perché siè disidentificati da quel “soggetto” a cui noisolitamente diamo troppa importanza…
…ovvero i nostri pensieri e con essi l’interpretazione delle nostre emozioni. Nota bene che ho parlato diinterpretazioni e non delle emozioni stesse, perchériconoscere queste è più che positivo, mentre pensareche i nostri pensieri siano “la verità” e non nostreopinioni “è controproducente“. Quindi questasorta di “ancoraggio al presente” è più che uncondizionamento classico.
L’osservazione dei propri pensieri, momento permomento è qualcosa che può essere fatto proprioattraverso l’ancoraggio al presente. Ed è qualcosache travalica lo “stimolo-risposta” delle ancoredella PNL…almeno questo è ciò che sento nellamia esperienza soggettiva durante ogni tipo dimeditazione informale. Da quando cammino aquando respiro…
…ti ripeto, è innegabile che esista una sorta dicondizionamento (fortunatamente) altrimenti nonsi potrebbe evolvere nella pratica. La domandache mi pongo e ti pongo è: “la consapevolezzamindfulness è uno stato di coscienza specifico(come ad esempio il sentirsi innamorati) oppureè qualcosa di più complesso? Perché se fossespecifico, allora si potrebbe “ancorare”…
…purtroppo no, nella mia esperienza non si puòancorare, nel senso di creare un trigger (grillettoo innesco) che permetta di attivare lo stato comese fosse un interruttore. Ma tutto può diventarequell’interruttore, da ciò che è fuori di noi a ciòche è dentro di noi. Puoi portare l’attenzione sulcielo sopra di te, su una foto, sui tuoi piedi, suituoi pensieri ecc.
Quando ti alleni ad entrare in questo stato dipresenza noti che esistono dei miglioramentilegati al condizionamento classico. Se meditinella stessa posizione può diventare più facile,se hai la stessa luce idem ecc… sono ritualiappresi che facilitano la pratica (anche sea volte, l’automatismo che si crea può essereda ostacolo) ma quello che succede quando seipresente davvero è qualcosa che può esseredefinita come…
una super ancora…anzi l’ancora di salvezza pereccellenza e forse anche dell’eccellenza. Se cipensi saper stare nel presente significa ancheriuscire ad entrare più facilmente nel flusso, inquel flow tipico di quando fai qualcosa che tipiace e che ti sfida. Quindi ancorati al presentericordandoti tutti i suoi meravigliosi benefici.Tutto questo sarà oggetto della ANL di Lunedìin cui ti mostrerò come usare questa supere potentissima risorsa.
…e tu cosa ne pensi? “ho delirato di brutto”? :)Lascia un commento e fammelo sapere.
A prestoGenna