Ciao,

ti ricordi l’ultimo post dedicato alla time-line? per farlo mi ero servito da un esercizio tratto da Bandler. Ti avevo chiesto se ti piaceva e mi hai incoraggiato a continuare a parlarne…

Oggi vediamo in modo molto semplice quali sono le maggiori differenze fra le time-line condividere conte che cosa ne penso.

Prima di iniziare però ho bisogno di rinfrescarti chela time-line è il modo con cui rappresenti e organizzi il tempo all’interno della tua mente. Questa è spesso definita come una linea…tuttavia può avere le più disparate forme (cerchi, spirali, casuali…ecc..).

Iniziamo con le differenze classiche fra “in time” cioè”in tempo” e “through time” (attraverso il tempo):

In time: significa che la tua linea del tempo ti attraversa fisicamente. Ad esempio quando estrai la tua linea del tempo (clicca qui se non sai come) potresti renderti conto che hai il passato alle spalle ed il futuro davanti.

Throug time: vedi il tempo davanti a te…come se tu fossi uno spettatore di quello che ti sta accadendo…e che ti è accaduto.

Come vedi non sono un bravo grafico però credo di aver reso chiara l’idea della differenza submodale di come viene percepita la tua time-line.

Esatto submodale…perchè sicuramente avrai notato che entrambe hanno una caratteristica fondamentale di tutte le sottomodalità—> in una sei associato ai tuoi ricordi (in time) mentre nell’altra sei dissociato(through time).

Queste differenze sono state trovate da Tad James eda Wyatt Woodsmall (1988) e successivamente sono state rielaborate da Bob G. Bodenhamer e MichaelHall (1997).

Forse non tutti sanno che (vai di enigmistica;-)) ogni differenza marcata nel reame della mente è quasi sempre accompagnata da una teoria personologica. Cioè di una linea guida di come sono fatte le persone…in base agli assunti della teoria stessa…

Questo è stato fatto anche in base a come le persone rappresentano le proprie linee del tempo…ma ci tengo a precisare che sono tutte speculazioni che non credo abbiano un reale criterio statistico. Ma da appassionato dell’argomento è giusto che tu le conosca.

Ecco le principali differenze personologiche in base a come rappresenti la tua time-line (e aggiungo in un determinato contesto e situazione):

In time: se il “tempo ti attraversa” forse non sei così consapevole del tempo che scorre. Le persone così si perdono più facilmente nel flusso di quello che stanno facendo e questo è un’aspetto positivo. Ma possono anche avere difficoltà a staccarsi dai vecchi e brutti ricordi…

Through time: se invece “sei dissociato” dalla tua linea del tempo hai una visione più obiettiva del valore del tempo che scorre. Forse ami le cose in consequenzialità (metaprogramma)… E riesci a staccarti velocemente dai brutti ricordi.

Come lato negativo c’è il fatto di non riuscire spesso a godersi il presente…perché vedi i tuoi impegni davanti a te…e sei sempre proiettato o da una parte o dall’altra (passato e futuro).

Fuori dal contesto time-line è importante ricordare che il concetto di tempo influenza profondamente la “nosografia psichiatrica classica”. Infatti di solito: i depressi sono attaccati al passato mentre gli ansiosi al futuro.

Si è tristi quando si pensa a qualcosa che si è fatto ma che non ci piace…(melanconici) e si è agitati (ansiosi) quando qualcosa deve ancora accadere.

Questa semplice differenza è davvero importante se come me lavori con le persone. E’ un modo facileper creare delle distinzioni che ti permettono di lavorare meglio…e sapere su quale versante èpiù utile iniziare ad intervenire.

Come al solito penso di aver già messo molta “carne sul fuoco”…se ti piace l’argomento e vuoi che continua parlarne—> lasciami un commento qui sotto…mentre se ti piace quello che scrivo e vuoi seguirmi”senza sbattimenti” allora iscriviti ai miei Feed 😉

A presto
Genna