Ciao,
abbiamo parlato molte volte dei neuroni specchio e di come questa meravigliosa scoperta (tutta italiana)abbia portato ad una vera e propria rivoluzione in ogni campo della psicologia (e non solo).
Su questa scia, le ultime scoperte in psicologia clinica hanno dimostrato l’apporto terapeutico di quella che viene definita “mentalizzazione“…cioè il tenere a mente la mente propria ed altrui. Pensare ai bisogni, desideri, credenze, obiettivi e ragioni del nostro interlocutore…
Mentalizzare è un’attività complessa che richiede un grande sforzo cognitivo, attiva infatti gran parte della corteccia prefrontale…che secondo il neurobiolgo Khonon Goldberg (2001) ” è quanto più si avvicina a definire il substrato neurale della vita sociale”.
Nonostante il termine “mentalizzare” possa essere confuso con “razionale” esso è alquanto differente. Infatti, nonostante sia necessaria una grande attività cognitiva, la mentalizzazione è la rappresentazione “in parole” delle emozioni e dei sentimenti. E’ una forma di integrazione fra la parte conscia (razionale)e quella inconscia (emotiva)….
Mentalizzare significa agire su due livelli, uno esplicito(livello conscio) ed uno implicito (il livello inconscio). E’ per questo ovvio “il primato” della parte emotiva ed implicita che, durante la mentalizzazione viene a trasformarsi e ad unirsi con quella cosciente. NB. Questo non significa rendere conscio l’inconscio ma trovare una via di comunicazione fra essi…
Se mi segui oppure sei un appassionato di psicologia sicuramente avrai già iniziato a vedere le somiglianze di questo concetto con altri. Infatti arriva dritto dritto da altri 3 concetti cari a chi si occupa di psicoterapia:
1) L’empatia: “una forma di conoscenza implicita degli stati emotivi altrui”. Quello che in terapia viene anche definito come rapport e che i neuroni specchio hanno largamente contribuito a spiegarci.
2) L’intelligenza emotiva: cioè la capacità di riconoscere le emozioni proprie ed altrui e di rispondervi in modo adeguato. (più affine all’aspetto implicito della mentalizzazione).
3) L’insight psicoanalitico: cioè le idee che insorgono sui contenuti specifici delle narrazioni che portano i pazienti in seduta. (più affine con l’aspetto esplicito, che porta quindi alla coscienza).
Concludendo: mentalizzare può essere definito come il pensare la mente propria e altrui…fornendo una integrazioni fra le diverse parti della personalità del tuo interlocutore. Esso è un mix di 3 concetti molto cari a chi si occupa di psicoterapia e di psicologia clinica…
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A presto
Genna