Ciao,

hai letto il post sul perfezionismo? se la risposta è affermativa saprai che ti avevo promesso di darti anche un esercizio specifico per migliorarti “in questo senso”. La ANL di questa settimana è proprio dedicata a questo,ma evita di preoccuparti, ti rispiego il tutto all’interno dell’audio. Ma prima ci tengo a dirti che la “discussione” di oggi è molto impegnati a ed importante, per cui, se senti di avere bisogno di “cure”, evita di svolgere l’esercizio e contatta un professionista.

L’hai ascoltato? come ti avevo premesso l’esercizio non è “complesso ma difficile” perché implica alcuni presupposti importanti:

1) il tuo metterti in gioco e, se ti trovi come “perfezionista” so quanto è difficile per te questo passo.

2) l’applicazione sistematica del metodo che ti presento, per cui ti chiedo di fare un piccolo “atto di fede” e…

3) la capacità meta-cognitiva (cioè di auto-osservazione) che implica un certo grado di “equilibrio” pregresso…ma svolgendo l’esercizio ti renderai conto che la “capacità meta-cognitiva” può essere sviluppata con l’esercizio.

Fatta questa premessa più che importante, nulla ti vieta, se credi di non essere impossesso dei 3 pre-requisiti di provare l’esercizio, ma ti chiedo solo un favore: se lo”provi” mettilo almeno un po’ in pratica… per lo meno tieni a mente il “devo, posso, voglio”. In realtà anche il semplice ascolto potrebbe aprire nuove possibilità, ma ti assicuro che agirlo e metterlo in pratica ” è tutto un altro paio di maniche” 😉

Ecco la struttura dell’esercizio:

1) Quaderno e perfezionismi: come in tutti gli esercizi ti chiedo di scrivere e di metterti in gioco. Trova tutti i”perfezionismi” che ritieni essere disfunzionali. Cioè che non ti sono utili…ad esempio ti è utile essere perfezionista sul lavoro (nei limiti del necessario) ma inutile se tutte le mattine devi per forza passare 5 ore a disinfettare casa.

2) Uno alla volta: scegli uno dei perfezionismi che ritieni sia “disfunzionale” e valutalo chiedendoti – “quanto è irresistibile per me, da 1 a 10, svolgere questa cosa?

3) Discutilo: che cosa accadrebbe se non lo facessi? èproprio necessario farlo? devo proprio? che cosa accadese non lo faccio? lo faccio davvero per me o per gli altri? Come mi giudicheranno gli altri se non riuscirò a fare X? i miei amici resteranno miei amici? esiste qualcuno chenon è riuscito a fare X e che stimo comunque? Scrivi la risposta a queste domande e poi “dimenticatene”.

4) Alternative e diminuzione: rispondendo alle domande precedenti avrai trovato le “irrazionalità”. Ora, scrivi in quali altri modi più tranquilli potresti affrontare la stessa cosa, cioè cerca delle eventuali alternative nei tuoi comportamenti. E chiediti come potrei rinunciare a questo “dovere inutile”? ed ogni giorno diminuisci gradualmente il tuo comportamento – se prima lavavi per 10 ore la casa, inizia a farlo per 8 ore e scala settimana dopo settimana.

5) Applicazione: come avrai intuito, più il perfezionismo è radicato e più è necessario che tu t’impegni a “scalare la sua frequenza”. Per cui, affrontane uno alla volta ed iniziaa diminuirlo fino a quando non è più un problema praticoper te. Fallo per ogni comportamento che ritieni stia realmente minando la qualità della tua vita. Il mantra del perfezionismo è: “devo? posso? voglio?”. Ripetitelo quando senti che inizia ad innescarsi.

6) Rilassati: come ti dicevo, i perfezionisti disfunzionali iniziano a presentare i sintomi peggiori (ansia, depressione)solo quando sono sotto stress. Per cui è bene, mantenereuna forma di rilassamento/meditazione.

Ok, lo ammetto, l’esercizio di oggi non è di certo una passeggiata. Ma se hai dei perfezionismi che non vuoi più avere so “che il gioco varrà la candela”. Metti in praticaquesti “consigli” e, in caso tu non riesca ti ripeto: “fareun percorso psicoterapico a volte è la scelta migliore,ti permette di risparmiare tempo e denaro”. Se invece ritieni di riuscire a farlo, allora, applica con costanza questo esercizio e in breve tempo “sarai più libero”.

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A presto
Genna