Ciao,

vuoi trovare un nuovo lavoro? non è di certo solo questione di fortuna, ma di impegno. Penso che non ci sia periodo migliore per pubblicare un post su come fare un buon colloquio di lavoro. Te ne ho già parlato diverse volte, ed anche oggi voglio darti i consigli che sono frutto di anni e anni di ricerca in ambito psicologico. Come accade spesso “non è farina del mio sacco” ma di quello dello stupendo psyblog. Ovviamente non sarà una traduzione letterale…

Bando alle ciance ed ecco i 10 consigli:

1) Chiacchiera ma evita di auto-promuoverti: ilcolloquio deve assumere le caratteristiche di unachiacchierata fra amici, evitando di mettere in lucele tue qualità. Evitando di ostentarle e di mostrarlesino a quando non ci è richiesto. Higgins e Judge lo hanno provato nel 2004, chiedendo a 116 laureati di “auto-promuoversi” al primo colloquio (che era una simulazione ma loro non lo sapevano), confermando il proverbio “chi si loda s’imbroda”.

Nonostante chi cerca di assumerti desideri sapere”quanto ne sai tu”, in realtà le ricerche dimostrano che scelgono chi riesce ad intavolare una piacevole chiacchierata, piuttosto che chi sciorina i dati tecnici dell’azienda.

2) Il controllo: le ricerche dimostrano che una delle qualità che i datori di lavoro amano maggiormente,è quella del controllo. Cioè di venire a sapere che,durante una situazione di crisi sei riuscito a tenereil controllo su te stesso e su chi, eventualmente, tustessi “comandando”. Questa, non a caso, è una delledomande più frequenti durante i colloqui di lavoro,es: “mi descriva una situazione difficile e mi dicacome si è comportato”.

Tu puoi inventarti delle storie o andare a pescare neltuo passato una volta in cui hai “mantenuto il controllo”.Ovviamente esistono degli specifici strumenti per valutare quando sia vera la tua affermazione, per cui tieniti pronto, se il posto è di alto livello, ad essere sottoposto ad assestment specifici con “crisi simulate”da risolvere (se non sbaglio si chiamano “in basket”). Se segui PsiNeL sai che ritengo la mindfulness un ottimo strumento per “avere maggiore controllo sulle tue emozioni“.

3) Le affermazioni positive: se conosci la PNL o la psicologia dello sport, sai quanto sia importante il saper utilizzare il tuo “dialogo interno”. Quella voce che ti sta parlando nella testa, e che probabilmente,adesso sta ripetendo queste parole 😉 Psyblog li mette fra i consigli le “affermazioni positive”, cioè il dire a te stesso cose come: “posso entrare nella stanza e sentirmi a mio agio”, “posso dare una buona impressione” ecc. Citando la ricerca di Latham e Budworth del 2006.

Se mi segui sai che le “affermazioni positive” sono state più volte smentite dalla ricerca. Ma nel campo della “ricerca del lavoro” hanno dato dei buoni risultati. Forse la differenza sta nel fatto chele affermazioni di cui parlo io, servirebbero per modificare parti “profonde” del comportamento, mentre qui si tratta di utilizzarle per modificare il nostro stato, proprio in stile piennellistico.

4) Visualizzare: altro consiglio, sempre legato alla PNL e alla preparazione mentale degli atleti, è quello di pre-visualizzare, fare delle prove immaginandoti tranquillo e rilassato durante il colloquio. Anche qui, Jeremy Dean (l’autore di Psyblog), inserisce lo studio di Knudstrup, Segrest, & Hurley del 2003. In cui gli autori hanno chiesto di visualizzarsi tranquilli e competenti durante un colloquio. Questo ha miglioratole performance di chi si era “preparato mentalmente”.

Tuttavia, lo stesso studio indica che la visualizzazione non ha avuto effetto sulla loro auto-efficacia, ma ha comunque spinto i partecipanti ad affermare che l’avrebbero utilizzata nel futuro, essendo soddisfatti dell’effetto, durante il colloquio di lavoro.

5) Evita i finti sorrisi: il sorriso è l’espressione non verbale più facile da riconoscere, e allo stesso modo è facile riconoscere un “falso sorriso”. Che tra le altre cose è anche “la maschera” che utilizziamo con maggiore frequenza. Woodzicka, nel 2008, cercandole differenze fra i generi durante i colloqui ha scoperto che i “falsi sorrisi” sono letali per condurne uno in modo efficace.

Ricorda di utilizzare bene la comunicazione non verbale, è questione di calibrazione… cioè della tua capacità di osservare con attenzione, porre, se è necessario domande (meglio se domande efficaci) e soprattutto OSSERVARE. Qui trovi una serie di aspetti non verbali per effettuare una presentazione, alcuni consigli (praticamente tutti) sono applicabili durante un colloquio di lavoro.

6) La stretta di manoStewart e collaboratori, hanno esaminato quanto la stretta di mano avesse effetto sulla stesura di una “raccomandazione” per un lavoro. Il risultato più interessante è che sianole donne ad aver maggiore bisogno di impararecome stringere la mano. Questo perché sono loro ha lasciare l’impressione più marcata, ma lo stesso vale per gli uomini.

Lo studio parla di una “presa ferma”, mentre uno studio ancora più recente dice che deve esserefluida“. Quindi, si ferma, ma ritmica andando sue giù, con un po’ più d’intensità e ritmo del solito.La mano deve essere perpendicolare al terreno,cioè dritta, ne troppo verso il basso ne troppoverso l’alto. Visto che chi cerca di dominarti rivolge il suo palmo verso il basso, costringendo il tuo braccio ad una strana torsione, io inclino sempre la mano in modo remissivo, cioè con il palmo leggermente verso l’alto adattandomi.

7) Stai sulle difensive se la situazione lo richiede: Se emerge qualcosa di oscuro dal tuo passato lavorativo, evita di stare sulle difensive ed ammetti i tuoi errori. Anzi, altre ricerche hanno dimostrato che è meglio dichiararli all’inizio del colloquio, piuttosto che alla fine. Credo che con questo consiglio significhi “reagisci se è necessario e ammetti i tuoi errori”.

Anche questa affermazione non “cade dal cielo”ma è il risultato di una ricerca di Tsai e coll. hanno studiato l’effetto di “scuse, giustificazioni ecc.” ed hanno scoperto che il modo migliore è essere sinceri e mostrare le proprie emozioni, anche quando siamo “colti in fallo”. E’ ovvio che se non menti sul curriculum questo non succede, o accade molto raramente.

8) Inocula: in ambito psicologico “inoculare” è sinonimo di “anticipare”. Inoculare un’idea sta per anticiparla prima che ci vengano poste delle eventuali obiezioni, lo sanno bene i venditori. Qui si riprende il discorso precedente, in cui è bene mostrare sin da subito le proprie debolezze ed i propri punti deboli, magari attraverso delle intelligenti inoculazioni.

Un modo intelligente è quello di usare le famose presupposizioni, presupponendo che si sappia. Es: “spero che il mio anno di esperienza all’estero non sia frainteso. Ho fatto l’erasums ed è per questo che conosco il Portoghese“. Una semplice frase del genere rende tutto più facile, quando si arriverà a quella voce del tuo CV.Se vuoi apprendere come usare il linguaggio ad arte…dai un’occhiata a questo 😉

9) Evita i giri di parole: ed evita anche tutte lefrasi per riempire spazio, piccole affermazioni deltipo…a me piace questo e quest’altro. Anzi la parolami piace (I like) è risultata essere una delle piùpericolose. Chi dice tante volte “a me piace questo e quest’altro” non viene percepito come una persona valida e professionale. Altre cose pericolose sono le esitazioni, come uhmmmm ecc. Anche queste ti fanno percepire come meno abile e competente.

Per cui, vai a raffica ma ricordati di parlare piano. Lo so che magari hai davanti uno che parla a 300 all’ora e vuoi adattarti a lui, “è cosa buone e giusta”.Ma non se la sua velocità ti porta a mangiarti leparole, a fare dei giri senza senso (a meno che tu non sappia usare il linguaggio). Piuttosto che esitare, fermati e fai delle pause nette, senza suono, senza prolungare l’ultima vocale della ultima frase che pronunci. (Russell e coll. 2008)

10) Sii Unico: sembra inutile dirti di essere unico,cioè di mostrare la parte di te che è unica e che nessun altro può possedere. Ognuno di noi ha un punto di forza del genere su cui potrebbe contare.Il rischio più grande lo corre chi ha fatto molti colloqui e si è preparato nel tempo alcune risposte preconfezionate…ecco se è il tuo caso, cambiale o evitale. Affidati al tuo inconscio che è in grado di darti risposte nuove e creative.

Roulin e colleghi nel 2011 hanno esaminato questo effetto, e indovina cosa hanno scoperto???che se la risposta è originale il candidato al colloquio ha più probabilità di essere assunto. A parte gli scherzi non hanno scoperto solo questa banalità ma anche altri aspetti ed altre differenze che ora non ci interessano.

Psyblog termina il suo articolo dicendo: se nonhai ancora un lavoro e non hai la più pallida ideadi come trovarlo o di come sviluppare le abilitàdi cui abbiamo parlato, allora fai del coaching.Oggi in Italia, nonostante sia famoso, non lo è abbastanza per comprendere che potrebbe essere qualcosa di importante fare del coaching. E deve essere chiaro che se invece i limiti sono di altro genere (paure, fobie, ansia, depressione ecc.) il coach non può fare nulla.

Concludendo: in sostanza questo articolo non fa altro che confermare le ipotesi che gli amanti della crescita personale sostengono da anni: ” se vuoi migliorare qualcosa di te, puoi farlo, esistono le tecniche”. Fra queste ci sono tecniche che sonoutilizzate quotidianamente da sportivi, manger,in tutti quei campi dove l’alta prestazione èfondamentale. Per cui, se non hai un lavoroo se vuoi cambiarlo…preparati mentalmente, potrebbe essere il tuo miglior curriculum 😉

A presto
Genna