Ciao,
uno degli ambiti che più affascinano chi si avvicina allostudio della comunicazione non verbale è quello dedicatoa “smascherare le bugie“. Ne abbiamo parlatodavvero molto, e ultimamente rileggendo il libro di DerrenBrown ho ritrovato uno studio molto interessante svoltoda alcuni psicologi svedesi e teschi e riportato da Aldert Vrij il – Statement Validity Assessment (SVA)- che mira,più che ha rivelare le bugie a creare una lista di controlloper verificare se un bambino sta dicendo la verità. Natocon lo scopo di valutare gli abusi sessuali. Per cui unostrumento molto serio, nato nel 1963 e rivisitato più ee più volte.
Il SVA è composto da 14 elementi che sono presenti disolito quando una persona “dice il vero”. Utilizzati alcontrario possono essere d’aiuto a chi deve (purtroppo)valutare le affermazioni di un bambino…e anche a chichi vuole apprendere come svelare le bugie,essendo questo uno strumento molto potente. Vistoche a me interessa mostrarti “come svelare i bugiardi”ho cercato di rendere “gli elementi” il più divertentipossibili, malgrado l’importanza che rivestono al difuori del nostro contesto di apprendimento.
Gli elementi non sono di carattere “non verbale”, se hailetto la rubrica ti sarai reso conto di quanti altri elementipossano essere sintomatici di una “menzogna”. Tienisempre presente che uno o più elementi del genere nonfanno “la bugia”…è sempre necessario leggerli nel lorocontesto e nel loro “sistema”.
Ecco i 14 elementi presenti in chi dice la verità:
1) Senza struttura: i fatti reali non hanno unaproduzione strutturata. Ci sono salti temporali ed errorigrossolani. Chi ti racconta una storia per filo e per segno,o l’ha ripetuta molte volte oppure sta mentendo.
2) Quantità di dettagli: chi afferma il vero è sempredisponibile a fornire i dettagli. Mentre chi mente osi prepara dei dettagli e li vuole presentare con”audacia”… oppure è restio a soffermarsi su di essi.
3) Inserimento contestuale: le storie reali sonoinserite in contesti naturali, spesso di vita quotidiana,come ad esempio “stavo scrivendo al Pc mentre ascoltavo della musica classica e allo improvviso mi hanno rapito glialieni” :DD Chi mente, tende ad allontanarsii da ciò chedice, per cui eviterà di usare contesti naturali.
4) Interazioni: chi dice il vero descrive le interazioniche egli stesso ha avuto con le persone coinvolte nellastoria. Ad esempio dicendo “allora ho guardato questodisco sospeso a mezz’aria ed un tizio stano uscendo miha parlato”.
5) Dialoghi: chi dice il vero riporta spesso i dialoghiche sono accaduti, esempio: allora gli ho detto “ehispegni quella dannata luce” e lui mi ha risposto “siamoalieni e veniamo in pace, quale maledetta luce?” 😉
6) Imprevisti: se la storia è lunga ed è completamentepriva di imprevisti ed incidenti è molto probabile chenon sia vera.
7) Dettagli insoliti: sono elementi della narrazione che avolte sembrano anche c’entrare poco, ad esempio “stavoper scendere dalla navetta spaziale ed ho pestato unacacca; caspita non pensavo ci fossero anche su Marte” 🙂
8) Dettagli non compresi: è prerogativa dei bambini maanche di adulti, riportare dei dettagli che non hanno a chevedere con la realtà. Nel caso specifico, si tratta di eventualiabusi sessuali che il bambino non riesce a spiegare e chetrasforma in altre rappresentazioni. Su questo elementonon ci scherzo!
9) Descrivere stati mentali: nelle vere testimonianzegli attori spesso descrivono i loro stati soggettivi, adesempio: “mentre l’alieno mi parlava mi sentivo inimbarazzo… insomma sembrava nudo ed io nonsapevo che parte del corpo stessi osservando” 😀
10) Stati mentali degli altri: chi dice la verità tende a”leggere nel pensiero” gli attori presenti, dicendo adesempio: “io mi ero accorto che l’alieno era arrabbiatoperché mi guardava storto”.
11) Correzioni: chi dice la verità, essendo tranquillo, puòpermettersi di sbagliare e di correggersi da solo…adesempio: “ero con il mio amico aliano…anzi scusa alienoe poi mi ha raccontato i segreti del mondo…anzi scusadel cosmo” 😉
12) Ammettere i vuoti di memoria: sempre il motivoche ti ho detto prima chi dice la verità non teme di averedei vuoti di memoria. Es: “ero sul mio letto e poi miricordo di essere sopra un’astronave aliena”. E’ chiaroche questi “vuoti di memoria” debbano essereplausibili.
13) Dubbi sulla testimonianza altrui: chi dice la veritàsi sente anche libero di sconfermare eventuali testimonianzedi altre persone. Es. il mio amico il giorno dopo al bar midisse: “ma Genna eravamo su skype come è possibileche fossi su di una astronave aliena” ed io gli ho risposto:”perché, credi che sulle astronavi non ci sia il wireless?”.
14) Auto deprecazione: prendersela con se stessi senzadipingersi come “buoni e belli” è una delle caratteristichedelle verità. Ad esempio: “eravamo vicino a Sirio quandoho chiesto dove fosse il bagno… non so si erano accortiche stavo mollando puzzette da più di 10 minuti” 😉
Ecco gli elementi sono terminati, come ti dicevo nessunodi essi è di carattere non verbale. Ma la ricerca in meritoha dimostrato che, per il suo nobile scopo, questoquestionario è altamente affidabile. Tieni a mente che isospetti abusi vengono poi verificati con contro testdisegnati esclusivamente sulla storia personale delbambino e su altri test più specifici. Nonostante il suovero scopo, ho cercato di rendere l’apprendimento deglielementi il più divertente possibile…sperando chesensibili al tema “abusi” non si siano offesi…eneanche chi crede di essere stato rapito daglialieni (a me non è mai capitato ;-)).
Clicca su questo link per scaricare una interessantelezione in powe point sullo SVA. Fammi sapere cosa nepensi e se ti piace il mio blog, iscriviti ai miei feed rssoppure seguimi dal tuo account di facebook.
A prestoGenna
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