Ciao,
sono anni che qui su Psinel parliamo di come le nuove tecnologie stiano permettendo a sempre più persone di avere accesso alle informazioni necessarie per una propria crescita personale. E abbiamo parlato più volte di e-learning…da qualche anno a questa parte anche gli psicologi si stanno ponendo molte domande. Prima fra tutte:
“E’ possibile svolgere una consulenza on-line, pur mantenendo i risultati di una consluenza off-line?“.
Qualche tempo fa ti ho parlato di uno studio che metteva in evidenza i vantaggi della consulenza on-line…ma si trattava di proto-ricerche in cui siusava la chat come mezzo di comunicazione.Oggi abbiamo skype e le webcam per una sorta di dialogo in tempo reale, del tutto simile ad un dialogo vis-a-vis. L’OPL Ordine degli Psicologi della Lombardia, coordinati dal nostro amico e consigliere OPL dott. Luca Mazzucchelli…
…hanno organizzato un convegno e in stile web 3.0 hanno messo tutto online ed ho deciso di condividerlo con te…tranquillo, anche se non sei uno psicologo e ti occupi di relazioni di aiuto o più semplicemente sei un curioso, ci sono un sacco di argomenti interessanti:
Sei riuscito a vederlo? come di consuetudine c’èuna breve presentazione “il noto saluto delle autorità”. Dove ognuno parte dallo “scetticismo che esiste nell’utilizzo delle nuove tecnologie”,dove diverse ricerche provano che siamo proprio noi professionisti ad essere i primi ad essere”scettici” nei confronti di questi “nuovi” mezzi di comunicazione.
Quindi il bandolo della matassa è “la qualità della relazione terapeutica” che ovviamente è legata alla”efficacia dell’intervento“. Magari non sei affatto all’interno di questo ambiente, ma lascia che ti mostri perché ritengo che sia un argomento più che importante per la nostra crescita personale.Lo so questo primo video è proprio per gli addetti ai lavori, ma c’è qualcosa che può(e secondo me deve) interessare tutti gli “utenti”.
Magari leggendo nel titolo “consulenza on-line“hai pensato che volessi offrirti la mia 🙂 ma nonè così. Voglio solo condividere con te alcune riflessioni sulla convinzione di base che viene evidenziata da quasi tutti gli interventi – con la classica resistenza al cambiamento – il fatto che irrigidisce le convinzioni. Pensa se si scoprisse(come pare sempre più evidente) che la consulenza online è efficace quanto dal vivo…cosa cambierebbe?
La mia esperienza personale in questo campo è assolutamente positiva. E se per caso sei stato un mio cliente probabilmente puoi testimoniarlo:) Di certo però, utilizzando la psicoterapia ipnotica dal vivo le cose funzionano meglio…anche sedevo ammettere che la consulenza è andata,quasi sempre, a buon fine…per sparare una percentuale (del tutto inattendibile) potrei dire che il 70% dei casi ha dato risultati positivi.
Spesso però intervallando degli incontri dal vivo in cui poter applicare il mio modello di terapia.Detto questo vediamo cosa ha da dirci il mio bravo collega Luca Mazzuchelli:
L’hai visto? beh qui ci vorrebbero almeno una decina di post per riuscire a descrivere l’intervento di Luca davvero molto bello ed interessante. “La psicologia del futuro”…e parte con un software che mima una consulenza psicologica. Virtual Human, un essere umano virtuale di cui Luca parla approfonditamente in questo intervento.
Hai idea di cosa si potrebbe fare con una cosa del genere? “ma Genna un computer non potrà mai sostituirci“…lo spero bene 🙂 ma di certo è utilissima la “raccolta di parametri non verbali…che un clinico difficilmente può fare quanto un computer”…una sorta di assistente virtuale o un co-terapeuta come dice Mazzuchelli.
“Il virtual human può adeguarsi alle espressioni “insomma un aiuto incredibile alla terapia”, che ovviamente si può utilizzare tranquillamente attraverso una video-chat o un hangout. Luca ci mostra anche un’altro tema, quello dei nativi digitali e della nascita di una nuova identità, quella di una “specie antropologicamente differente dalla nostra e della convivenza di due specie all’interno dello stesso ecosistema“.
Poi ovviamente parlano di un po’ di “politica professionale” che forse a te non interessano.Per cui passiamo all’intervento della prof.Guendalina Graffignia una psicologa del“marketing” che intelligentemente commenta subito il presupposto del prof. Molinari 🙂 ma a parte gli scherzi il suo intervento è davvero molto interessante perché pieno di dati concreti…
Interessante vero? ci volevo dedicare un post appost 😉 ma visto che l’argomento è sempre quello della consulenza online ho deciso di descrivertelo per bene, visto che il “patient engagement” sembra essere un trend interessante per le competenze psicologiche che puoi apprendere su PsiNeL. Quindi che cosa è questo patient engagement”?
Si tratta di un concetto multidisciplinare che vedeil paziente al centro del processo di guarigione e di presa in carico personale del suo stato di salute.Ovviamente questo dal punto di vista delle nuove tecnologie. Per vedere se internet possa essere o meno un mezzo efficace per poter fare si che i pazienti/clienti possano utilizzarlo con profitto verso il loro benessere psico-fisico.
La prof. Graffigigna ci mostra il processo che ha portato a parlare di “engagement” cioè ingaggio del paziente. Di come si sia passati attraverso più modelli diversi (da quello disease a quello centrato sul paziente) parlando della attuale visione olistica del patient engagement. In cui siano prese in considerazioni, i pensieri, le emozioni ed i comportamenti dei pazienti…
…e non solo “l’organo malato” come nel caso del vecchio modello “disease”! Ma le risposte più interessanti di queste ricerche le riceviamo dai pazienti stessi. Dalle ricerche pare che il 46%delle persone che navigano in internet siano alla ricerca di informazioni riguardanti il loro stato di salute (informazioni mediche).
E sempre dalla stessa ricerca emerge che i pazienti che si rivolgono ad internet come fonte di informazioni mediche è soddisfatto, sia della qualità delle informazioni trovate e sia della loro utilità. La cosa molto più che interessante (per il topic di questo post)è notare che i medici invece hanno un parere contrario.
Come puoi vedere dal grafico, in blu ci sono i pareri positivi dei pazienti mentre in arancione e giallo si vedono quelli negativi dei medici. Questo mette in luce le convinzioni limitanti di quelli che dovrebbero essere “gli esperti della salute”.Per concludere la professoressa discute la risposta ad una semplice domanda posta ai pazienti:
“Perché la gente cerca informazioni su internet? o meglio, perché proprio questo tipo di informazioni?”
La risposta è ricaduta ancora in quello schema tanto noto a noi psicologi e non solo, quello legato alla cognizione (pensieri ed info su ciò che ci sta accadendo), emozioni (come ci si sente in quelle condizioni) ed azioni (cioè quali sono le pratiche che possono farci stare meglio). Insomma la stessa ipotesi di partenza sulla necessità di un modello olistico.
Per concludere, ti invito a guardare tutto il convegno che trovi a questo link del canale di Youtube dello Ordine degli Psicologi della Lombardia. In cui ci saranno più volte prove della efficacia legata all’utilizzo di internet per gli psicologi e per “fare il mestiere dello psicologo online“…un po’ come sidiceva su PsiNeL già nel 2008;))
E tu hai mai fatto consulenze online? come ti sei trovato? lascia qui sotto il tuo commento ed aiutaci a fare chiarezza su questo delicato punto che sicuramente avrà sempre più influenza in futuro (un futuro molto prossimo)
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A presto
Genna