Ciao,

ti ricordi chi è Richard Wiseman? è un professore di psicologia britannico che da qualche anno sta facendo esattamente ciò che cerco di fare qui su PsiNeL… raccogliere evidenze sperimentali che possano aiutarci nel migliorare la vita. E da pochissimi giorni ha pubblicato il suo ultimo libro “Rip it Up” dedicato alla modificazione del comportamento (qui la versione italiana)…guarda il video registrato da lui in persona…

 

Dopo aver presentato per primo in Italia (almeno credo) diversi lavori di Wiseman, anche questa volta penso di essere il primo. Voglio sottolineare che non lo faccio per un motivo di “primato” ma perché adoro il lavoro di Wiseman 🙂 Allora ho utilizzato il modo più veloce possibile per avere il libro appena uscito…con il mio Kindle, dopo aver letto questa sua presentazione, lo ho acquistato nel giro di pochi secondi.

Il testo è completamente orientato a quella che oggi viene definita “emboided cognition” e se segui PsiNeL l’hai di certo “già sentita”. Si tratta di tutti quegli studi che evidenziano come corpo e mente siano correlati. Ma non solo,anche come comportamento, pensieri e corpo sono interconnessi in modo inscindibile. Edecco che Wiseman parte con una vera e propria mini lezione di storia.

Non so se capisci l’inglese, ma Wiseman ci mostra che cosa significa “Rip it Up”, cioè strappare. Ed è la prima cosa “fastidiosa” (lui dice non confortevole) che ti spinge a fare nel libro con un preciso scopo. Tranquillo c’è anche la versione ebook, nel senso che ci sono delle pagine fatte apposta da stampare per poi essere strappate. Ma torniamo alla storia…

Wiseman parla di William James uno dei più famosi psicologi del 1900. James era un pragmatico che adorava l’arte e la letteratura. Il suo testo è ancora oggi adottato in alcune università, perché è un compendio di come “dovrebbe ragionare uno psicologo”. James si era chiesto se una persona avesse paura perché aveva visto un orso…oppure era perché scappava che si sviluppava la paura?

Questa semplice domanda, che è stato per lui un esercizio di pensiero, un abbozzo di teoria, è alla base dei moderni studi sulla emboided cognition. Fu poi Laird a sviluppare in modo sperimentale le idee di James quasi ad un secolo di distanza la sua teoria, disegnando alcuni esperimenti ad hoc, che sono stati poi ripetuti decine se non centinaia di volte in giro per il mondo, dando sempre gli stessi risultai.

Tutto ha avuto inizio con esperimenti basati sulla imitazione delle espressioni facciali. Cercando di comprendere se: facendo ridere una persona (in modo nascosto) questo aumenterà il suo grado di felicità? per farlo si sono serviti di numerosi stratagemmi: una matita fra i denti, il ripetere la lettera “eeeee” a lungo, oppure l’istruzione diretta di aprire la bocca e tirarla verso le orecchie.

Ognuno di questi stratagemmi è servito ad aumentare significativamente la felicità che i soggetti percepivano. Sono stati anche poi messia confronto gruppi di persone, alle quali era stato chiesto di ricreare emozioni positive contro persone alle quali è stato chiesto di mimare l’emozione. Ed entrambi hanno dato risultati non troppo diversi, confermandole teorie di William James.

Il noto Paul Ekman ha messo a confronto le emozioni realmente provate con quelle mimate,ma osservando le variazioni fisiologiche dei soggetti. Ed ha scoperto (con sorpresa per il periodo) che si attivavano gli stessi pattern neurofisiologici in chi simulava le espressioni facciali.

Questo ha convinto la comunità scientifica della genuinità del fenomeno e della sua probabile causa evolutiva. Forse se fingi di essere triste lo diventi perché così la tua“bugia” non viene scoperta?

“Ok Genna, tutto molto interessante, ma come faccio a metterle in pratica? e scusa qualche giorno fa non dicevi che “fingere di ridere”può essere dannoso?”Ottime domande mio caro alter ego allora in quel post ti ho mostrato che “fingere di essere contenti in un front-office” può far male.

In questo caso non è tanto il fingere l’espressione non verbale a nuocere, ma i lreprimere alcune emozioni, nascondendole dietro al sorriso (che è tra l’altro la maschera che indossiamo più spesso).

Qui invece si tratta di “mettere a punto la tua fisiologia”, come direbbero gli amanti della crescita personale. E non di fingere l’emozioni davanti alle altre persone. Questo come tanti altri studi che ti ho già mostrato (e che ti mostrerò traducendo “Rip to Up”)possono migliorare la vita.

Cosa ti costa sorridere per 20 secondi al giorno? Niente! e sai quanto ti fa bene? un sacco… ci metterei ore a spiegarti tutti i benefici che una semplice “postura” può darti. Così come tutti gli esercizi che ti propongo, come la meditazione.

L’emboided cognition così come ci fa notare lo stesso Wiseman, da una spiegazione al fenomeno del “come se”. Un classico della psicologia e della psicoterapia moderna, in cui si chiede al cliente/paziente di comportarsi”come se” il disturbo non esistesse…anche solo per qualche minuto al giorno.

Concludendo: presto avrai approfondimenti ed esercizi presi dal nuovo lavoro di Richard Wiseman, tradotti in italiano per PsiNeL o meglio per te.

Magari ne trovo un figo anche per la ANL di questa settimana,intanto corro in piscina che qui fa un caldo cane… poveri cani chissà perché poi avranno così caldo.

A presto
Genna