Ciao,

quante volte hai sentito cose del tipo: ricorda un momento in cui ti sei sentito al meglio? È una classica frase da Piennellista che va alla ricerca delle risorse personali del cliente per raggiungere un qualche risultato o meglio per migliorare lo “stato mentale” e quindi avere un effetto sul comportamento. Se segui PsiNeL sai che questo modo di procedere è stato preso dal lavoro di Erickson…

…e da quel modo di fare ericksoniano che hai influenzato così tanti approcci al cambiamento. Sembra una cosa così logica: vai a pescare le risorse che hanno già funzionato nel passato e le riporti nel presente. Anche se sembra molto semplicistica come modalità, continua ad essere un modo efficace per fare le cose, forse perché è proprio così che funzioniamo.

In una rencente ricerca Lammers e collaboratori hanno costruito uno studio che sembra confermare ulteriormente queste osservazioni. Per farlo si sono serviti di due esperimenti diversi: nel primo chiedevano ai soggetti di scrivere una lettera per un eventuale lavoro immaginario mentre al secondo gruppo veniva, prima fatto scrivere e poi affrontato un colloquio   di lavoro faccia a faccia di 15 minuti.

Nella prima situazione, quella dove si scriveva,metà dei soggetti erano invitati a trascrivere la descrizione di un tempo in cui si erano sentiti pieni di forza e “potere” (power) durante una situazione lavorativa. Mentre all’altra metà dei soggetti è stato semplicemente chiesto di scrivere una lettera di presentazione per un lavoro.

Nella seconda situazione, quella del colloquio faccia a faccia il gruppo era stato suddiviso in tre parti: una parte era invitata a scrivere delle loro risorse (descrivi una situazione di lavoro in cui sei stato al meglio di te), un altro terzo era invitato a fare il contrario, cioè a descrivere un momento in cui si sentiva senza “potere”…ed infine l’altro terzo non ha scritto niente prima del colloquio.

Nella prima situazione i soggetti sono stati poi valutati attraverso un questionario, e senza molta sorpresa i soggetti che avevano scritto di una passata situazione in cui si erano sentiti “pieni di forza” avevano registrato una maggiore fiducia in se stessi, nel caso avessero davvero dovuto affrontare un colloquio di lavoro. Nulla di così sorprendente.

Nella seconda situazione, quella più complessa perché fonde insieme il primo compito (la lettera)con il secondo (il colloquio) sono stati scelti dei giudici (persone all’oscuro dell’esperimento) per scegliere i candidati migliori. Partiamo dal dato neutro, cioè da chi non aveva scritto niente prima del colloquio: il 47% è stato scelto per il lavoro dai giudici…contro il 26% di chi aveva scritto prima la “lettera negativa”…

…vincitore con il 68% di assunzioni il caso in cui i soggetti erano stati chiamati a ricordare un evento in cui erano “pieni di risorse”. Questo dimostra che il semplice ricordare (per iscritto) una situazione nella quale siamo stati “forti/sicuri/decisi/ecc”aumenta la probabilità che ci si senta in quel modo.Questo è un dato che non dovrebbe sorprendere chi conosce gli studi sul “prime”…

…infatti il nome dell’articolo originale è: “Power gets the job: Priming power improves interview outcomes“cioè “il potere di ottenere un lavoro: il prime di potere aumenta i risultati durante l’intervista sul lavoro. Ok è una traduzione non proprio letterale ma il senso si capisce. In pratica ricordare per scritto un evento in cui siamo stati “pieni di…” aumenta la probabilità di accedere a quelle risorse…

..mica male se consideri che i piennellisti e molti coach passano il tempo ad inventarsi modi strani per richiamare le risorse. Sarei curiosi di fare una prova mettendo a confronto una “visualizzazione” con questo esercizio…e ancora più divertente sarebbe mettere a confronto la semplice scrittura con una strana camminata sui carboni ardenti. Sarebbe davvero imbarazzante scoprire che hanno effetti simili 😉

E’ chiaro che questo esperimento possa essere replicato in tanti altri ambiti. Gli sperimentatori hanno scelto il colloquio di lavoro perché è una situazione altamente stressante che mette davvero alla prova “le risorse personali”. Per cui è una”situazione ideale”, ma sono certo che possa in un qualche modo funzionare in tutti i campi.

Se segui PsiNeL e sei fra le persone a cui non piace che gli venga detto di “prendere carta e penna” o di “comprare un quaderno”, adesso non hai più scuse… se hai avuto qualche dubbio sull’utilizzo di “carta e penna” in ANL del passato t’invito a rivisitarle e a ripetere gli esercizi con questa non-nuova-ma-efficace modalità

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A presto
Genna

Auguri a tutte le mamme… soprattutto alla mia 🙂