Ciao,
dopo l’articolo dedicato alla epistemologia dello sviluppo personale ho deciso di delineare a grandi linee che cosa è questo “dannato sviluppo della persona” ma più che altro mi occuperò di mostrarti quale sarebbe il “mind set per affrontarlo”. Non un semplice excursus storico, perché chiunque abbia cercato di migliorare la propria vita e quella degli altri, creando un metodo distinto dalle tautologie e dai dogmi religiosi, può essere annoverato nella macro categoria, dallo sviluppo personale.
Come molti sapranno la psicologia clinica è nata con la psicoanalisi, un approccio che si occupava più della”malattia”, utilizzando (come ho fatto io adesso) categorie mediche per riferirsi alla mente. Ma intorno agli anni 60,in america è nato un movimento che faceva esattamentel’opposto, invece di concentrarsi su cosa non andasse benenelle persone si è invece orientato su cosa potesse andaremeglio. Questo è stato chiamato “movimento del potenziale umano” ed ha avuto grandi esponenti come Maslow ed altri psicologi, filosofi e pensatori.
Purtroppo però lo stesso movimento ha ed ha avuto diversi lati oscuri e derivazioni che non erano più legate allo studio della motivazione e alla auto-realizzazione (come visto da Maslow), ma si associavano a sette pseudo-religiose che insegnavano come migliorarsi attraverso percorsi iniziatici. In pratica delle piccole religioni della crescita personale, che invece di avere come “idolo” una figura divina possedeva un certo “stile di vita”. E, nei casi più tragici erge a”dio” un essere umano che vi si “auto proclama”.
Lo sviluppo personale invece vede le metodologie per migliorarsi qualcosa di slegato dalle religioni e dalle pseudo-credenze, cercando di prendere il meglio innalzare la qualità della propria vita. Anche nelle psico-sette qualcosa di buono esiste, infatti alcune cose che vengono insegnate non sonoaltro che metodologie recuperate in altri campi. Un pò comein tutte le pratiche di sviluppo personale, “come si deve”.Se ad esempio la ricerca prova che osservare un albero aumenta la memoria, alcuni includono questi risultati nelle loro pratiche, magari spacciandoli per conoscenze esoteriche ed eremeneutiche millenarie (e magari a volte hanno ragione, ma non sanno perché 😉 se vuoi avere più chiarezza su come la penso leggi questo))
Fatto questo brevissimo excursus e fatta piazza pulitadella distinzione fra “sviluppo personale” e “movimentodel potenziale umano”… vediamo che quali sono “le dueconsapevolezze” di chi decide di migliorarsi:
Consapevolezza 1: essere consci che l’essere umano possiede delle abilità che possono essere migliorate e sviluppate. E’ inutile dire che uno è nato “così e cosà” – ad esempio che “non è capace a comunicare” – oppure affermare che, al contrario, ” ha una dote naturale”, per cui è inutile studiare come fa a farlo, liquidando la possibilità di scoprire un’eventuale struttura del suo comportamento.Ci sono decine di persone che quando gli viene proposto di fare un corso di “gestione del tempo” o di “comunicazione”afferma che non ci sia nulla da fare perché è fatto in un certo modo (scusa genetica) oppure che sono cose inutili che non si possono apprendere (scusa scolastica).
Consapevolezza 2: è l’umiltà di ammettere che abbiamo dei limiti da una parte, e dall’altra sapere che con la pratica si possano migliorare. Non si tratta solo del conoscere come sei fatto (anch’esso di primaria importanza) ma di rendersi conto che cambiare e migliorare è possibile. Dopotutto lofacciamo sempre, da quando siamo nati abbiamo cambiatomille volte opinioni e convinzioni. Chi si è già dimenticato che un tempo credeva fermamente in babbo natale?;)
Abbiamo migliorato il nostro modo di vedere e di gestire ciòche ci circonda. Immagina la prima volta che sei finito sulposto di lavoro, all’inizio ti sembrava impossibile doverimparare tutte quelle cose e riuscire a dargli un significatoma poi hai imparato.
In una logica più spicciola si potrebbe dire che da un lato si tratta di sapere che puoi “aggiungere qualcosa alla tua vita” mentre dall’altra sapere che puoi migliorare qualcosa che già possiedi. Mentre, per non uscire dalla metafora, se si tratta di qualcosa che vuoi aggiustare o togliere, si parla già di psicoterapia e non più di sviluppo personale.
Concludendo: sapere di poter migliorare la propria vita è una delle cose che mi fa sentire meglio in assoluto. La cosa ancora più interessante è che studiosi di tutto il mondo si sono occupati di questo campo che va sotto il nome di sviluppo personale. Qualcosa che non ha nulla a che fare con le religioni o le sette, ma ha a che fare con l’amore per il genere umano e le sue potenzialità.
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento e cliccando su mi piace! Sentiti libero di condividere questo post con chi pensi possa esserne interessato.
A presto
Genna