Ciao,
qualche tempo fa avevo scritto un post sugli “errori della PNL“ o meglio su di un “errore della PNL”. Fra i commenti di quel post un preparato lettore, Francesco, mi aveva fatto notare come quel punto di vista fosse simile al “New Code” di John Grinder il co-creatore della PNL. Incuriosito dalla sua preparazione e dal fatto che di “new code” so poco o nulla ho chiesto a Francesco se aveva voglia di illustrarlo ai lettori di PsiNeL. Con mia grande soddisfazione Francesco ha accettato e mi ha inviato un articolo oceanico sul New Code…pertanto ho deciso di spezzettarlo e creare una serie di post sull’argomento.
Editerò l’articolo inserendo qui e la qualche link che aiuti a chiarire alcuni termini utilizzati e al termine di ogni post inserirò un piccolo commento su “cosa ne penso” delle innovazioni inserite da Grinder…ringraziando ancora una volta Francesco ti auguro una buona lettura 🙂
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Credo che tutti ricordiamo Mr. Miyagi ed il suo “metti lacera, togli la cera”. Ciò che stava facendo era predisporre per Daniel un contesto ed un’attività in cui le abilità che questi desiderava potessero svilupparsi ed emergere mentre l’attenzione cosciente era interamente altrove. Miyagi sapeva che, nel contesto appropriato, le nuove abilità sarebbero entrate in azione senza che la“mente conscia” dell’ allievo dovesse valutare la situazione, decidere come agire ecc…
Qualche tempo fa mi sono ritrovato tra le mani, dopo che per anni ed anni era rimasto nel dimenticatoio, un cubo di Rubick. Non ricordavo le regole e le fasi e così, nel tentativo di risolverlo continuavo a bloccarmi. Ad un certo punto però mi sono “distratto” parlando con qualcuno e,preso dalla conversazione e giocherellando col cubo, ho notato che le mie mani “ricordavano” alla perfezione le procedure per la soluzione.
Da adolescente ero uno skater. Ricordo la frustrazione del provare e riprovare un trick (una figura, una tecnica con lo skate board) e non riuscirci. E ricordo ancora meglio la sorpresa e la gioia che provavo quando, pensando a tutt’altro e scherzando con gli amici, improvvisamente il trick tanto esercitato riusciva naturalmente, con la spontaneità e l’eleganza tipiche della maestria. Provando a riprodurlo a volontà, ahimè, io ed i miei amici scoprivamo che le difficoltà riemergevano.
Questi tre esempi (e sono sicuro che ciascuno di voi ne potrebbe citare tantissimi altri tratti dalla propria esperienza) ricordano la nota storia del millepiedi cui fu chiesto dispiegare, nel modo più specifico possibile, come riuscisse a camminare coordinando così tanti piedi insieme e lui,tentando di rendersi consapevole di come effettivamente facesse, si bloccò e non riuscì più a muoversi.
Cosa c’entra tutto questo col New Code e la Pnl? Stiamo per arrivarci, assecondatemi ancora per un attimo.
In un interessantissimo articolo/intervista dal titolo “The sins of the fathers” (letteralmente: I peccati dei padri,ma sarebbe più appropriato dire Gli errori dei padri), John Grinder sostiene che lui e Richard Bandler avrebbero commesso degli “errori” nel tradurre la loro competenza, la loro conoscenza tacita (ciò che avevano imparato modellando terapeuti eccellenti) in conoscenza esplicita e trasmissibile.
New Code significa appunto “nuovo modo di codificare”o “nuova codifica”. Il New Code nasce infatti come tentativodi correggere quegli errori ed integra le esperienze e leevoluzioni ulteriori dei suoi autori. Naturalmente, come perla Pnl in generale, al giorno d’oggi non è possibile parlare di New Code tout court. Esistono infatti diverse interpretazionia seconda degli autori. Tuttavia possiamo dire che il New Coding nasce dalla collaborazione tra John Grinder e Judith DeLozier nei primi anni ottanta.
Grinder continuerà poi a sviluppare la sua idea di New Coding insieme a Carmen Bostick St. Clair, mentreJudith DeLozier darà vita ad una versione sua, leggermentediversa da quella di Grinder. Aggiungerò anche (rischiando una tirata di orecchie da John Grinder in persona) che il New Coding oggi si sovrappone parzialmente alle proposte più recenti di Robert Dilts e, non a caso, Dilts e DeLozier non hanno mai smesso di lavorare insieme sin dagli esordi della Pnl.
Nonostante le diverse versioni ed orientamenti, il New Coding nasce da una serie di osservazioni e riflessioni e possiede, diciamo così, un’anima e dei tratti comuni e trasversali a tutti gli autori ed è di questo che si occupa questo articolo: lo scopo è presentare una sintesi delle principali differenze tra Classic Code e New Code, in modo da poter avere un primo assaggio e poter insieme capire ed esplorare se e come il New Code possa aumentare e migliorare le scelte di cui dispone chi si interessa di Pnl.Vediamo più da vicino di che si tratta.
Uno degli aspetti del New Code in cui si evidenzia maggiormente la differenza con la Pnl “classica”, nonché uno degli aspetti più rilevanti, è il coinvolgimento della mente inconscia. Generalmente in un intervento di Pnl gli aspetti critici della situazione vengono identificati e definiti dalla mente cosciente. Si lascia cioè che sia laparte cosciente ad identificare quale sia l’aspetto dacambiare, quale debba essere l’obiettivo dell’interventoe, soprattutto, quali saranno le risorse da utilizzare e seci siano o meno implicazioni ecologiche da affrontare.
Ebbene, nel New Code questa tendenza si inverte. La mente cosciente viene considerata la parte meno adatta a trattare questi temi. Così il New Code propone una serie di aggiustamenti al Classic Code affinché si possa correggere operativamente questo “errore”. Un modo per farlo (per coinvolgere attivamente la mente inconscia e far sì che sia questa ad assumersi la responsabilità di selezionare i cambiamenti da fare, le risorse da utilizzare ecc.) è quello di stabilire dei segnali ideomotori…
…in modo che, durante le fasi critiche di un intervento l’operatore ed il cliente possano verificare il modo in cui si sta procedendo. Il modello di riferimento in questo caso èil 6 Steps Reframing, tecnica che Grinder considera l’esempio rappresentativo ideale del New Code. Infatti in questa tecnica la parte cosciente non fa altro che identificare ciò di cui la persona è insoddisfatta o da cui è disturbata. Mentre il modo in cui viene effettuato il cambiamento, grazie a quali risorse, con quali tempi ecc.sono tutte aree di competenza della mente inconscia.
Un altro modo per ottenere lo stesso risultato è fare in modo che nel contesto in cui si desidera operare un cambiamento si attivi quello che Grinder chiama “:content free high performance state”. Uno “stato di alta performance senza contenuto” è uno stato in cuila mente inconscia è libera di utilizzare le risorse di cui dispone. Le occasioni in cui le nostre prestazioni sono eccellenti in modo naturale…
…quelle occasioni in cui sentiamo che diamo il nostro
meglio senza nemmeno pensarci, in cui magari dopo non riusciamo a spiegare chiaramente, nemmeno a noi stessi, come abbiamo fatto e tutto ciò che sappiamo è che ci sentivamo bene e che tutto ci sembrava fluire in modo naturale e privo di sforzo, sono tutti esempi di situazioni in cui abbiamo avuto un accesso naturale, spontaneo alle nostre risorse inconsce.Nel New Code si fa ampio uso di “giochi”, di attivitàche hanno il preciso scopo di stimolare ed attivare un similestato. Questo stato-risorsa poi viene integrato nella situazione che si desidera influenzare.
Uno schema tipico del New Code prevede l’uso di ancore spaziali, l’identificazione di specifici Indicatori di Contesto (ancore contestuali per poi disporre un’operazione di future pacing), l’uso di “new code games”per l’accesso allo stato-risorsa ed infine l’integrazione delle risorse, che verranno associate agli indicatori di contesto.Lo scopo è rendere accessibili le risorse inconscenella situazione da modificare. Ancora una volta, proprio come nel 6 Steps Reframing, la persona non sa qualisaranno i cambiamenti, quali i nuovi comportamenti messi in atto ecc.
Qui trovi la seconda parte dell’articolo