Ciao,

ti ricordi il post sulla epistemologia? e la questione della “falsificabilità”? esatto, tutto quello che NON puoi falsificare non è scientifico e Psinel abbraccia questo approccio. L’altro giorno, proprio mentre stavo terminando quel post, ecco che alle Iene inizia un servizio allucinante… Si vede una psicologa e psicoterapeuta (una mia collega) che utilizza un mix di religione e newage…utilizzando la paura per motivare le persone…proprio una setta.

Purtroppo non posso inserire il video per le politichemediaset…per cui clicca qui per vederlo.

Sei riuscito a vedere il video? pazzesco, ci mette in mezzo anche delle pseudo tecniche psicologiche. Per me non è una novità sentire cose del genere, già da qualche anno diversi clienti mi raccontano di miei colleghi che gli hanno fatto fare davvero di tutto.Questa collega che da adesso in poi smetterò di chiamare così ha sicuramente “lei dei problemi”.

Non so se hai visto il filmato, ma non ci vuole uno psicologo per capire che una persona del genere,non solo ha l’etica professionale sotto le scarpe ma rischia seriamente di rovinare le persone. Non so se ti sei fermato un attimo ad ascoltare con attenzione come opera la signora, come dice il presidente Palma, si tratta di suggestione…

…detto fra noi “becera suggestione” che si basa sulla paura, sul senso di colpa e sulla autorità. Il peggio del peggio, e la cosa incredibile è che scommetto che un sacco di persone sono state incastrate da personaggi del genere.

Ma cazzo (scusa il fervore) ma ci vogliono le Iene per una cosa del genere. Queste cose fanno male alla psicologia ed anche alla crescita personale.

Oltretutto la signora “ci sta dentro” nel nostro linguaggio potremmo dire che si tratta di una furba nevrotica, quando Viviani (la Iena) l’avvicina lei sa subito come difendersi. A meno che non “neghi” anche a se stesse e quindi ci si trova in un’altro reame della psicopatologia. Ora, se hai avuto o stai avendo esperienzedel genere…

…o più semplicemente stai andando da uno che”ti sembra un professionista ma c’è qualcosa che non quadra”, allora poniti la semplice domanda di Popper che abbiamo analizzato nello scorso post: “questa persona è disposta a mettere in discussione la propria teoria di riferimento?“. Se la risposta è “si” ti trovi davanti ad una”persona seria” (non nel senso di seriosa;)).

Se invece la risposta è no, le strade sono tre: o sei davanti ad una persona un po’ ottusa che pensa che solo le proprie “scoperte” siano vere oppure ti trovi davanti ad un ciarlatano che non sa cosa sta facendo e che basa la sua pratica su delle convinzioni astruse. Infine c’è un terzo tipo, quello che ha appena iniziato e quindi ha una sorta di “sbandata, di cotta” verso la sua teoria di riferimento.

Ad esempio io adoro Erickson e tutte le sue derivazioni in psicoterapia e non…eppure sono conscio che “non sia la verità” ma una buona mappa per trattare i miei clienti/pazienti. Ogni professionista che si avvale di metodiche che potremmo chiamare “sperimentali” (testate da qualcuno prima), deve per forza ammettere i limiti del proprio modello ed essere pronto ad abbandonarlo.

Ma stai attento se poni quesiti del genere al tuo psicologo/psicoterapeuta…attento a non confondere l’amore verso la propria teoria o modello con il fanatismo di questa signora. Che evidentemente utilizza la religione per fare soldi, non diciamo cavolate per quanto riguarda il suo “sguardo angelico”, perché è evidente da come si comporta che il suo vero interesse è “legarti a lei per denaro”.

La cosa diventa ancora più evidente quando si parla di “costellazioni familiari“. Non tanto perché a me non piaccia particolarmente questo modello;) ma perché si mette a mescolare cose che c’entrano poco fra loro… atteggiamento tipico di chi non sa davvero “che pesci pigliare”…e allora s’inventa una propria pratica personale. Queste persone rovinano chi è davvero preparato ed appassionato di queste materie.

Scommetto che su 1000 persone che hanno visto quel servizio 300 avranno pensato: “bhe è chiaro tutti sti psicologi cosa vuoi che facciano” mentre temo che vi sia una pericolosa percentuale che invece ha pensato: “ok, ha fatto una setta, ma anche io credo che la fede possa guarire“…altro modo dannoso di pensare alla nostra professione…

…si perché la psicologia non si basa sulla fede. E’ chiaro che se uno crede in te o a quello che fai i risultati arrivano alla velocità della luce, ma non è quello il mezzo attraverso il quale avviene il vero cambiamento, quello duraturo, non quello che si può ottenere su di un palco con un po’ di suggestione.

La pratica dello psicologo ha certamente dei tratti dell’arte, cioè le persone più dotate di un certo intuito sono di solito più brave. Ma lo stesso si potrebbe dire di un dentista, c’è chi è più bravo ed artista, in grado di adattarsi al paziente e a creare “denti fantastici”… ma questo non basta! E’ necessario studiare e conoscere il corpo umano, conoscere gli strumenti più moderni…ecc.

Forse, se andassimo indietro negli anni questa distinzione prenderebbe più spazio. Cioè, 200 anni fa, quando i dentisti erano alle prime armi, la vera distinzione fra uno e l’altro erano le loro abilità di base. Mentre oggi NON può più essere così, altrimenti la pratica odontoiatrica, sarebbe soloriservata ad alcune persone con specifiche abilità artistiche. Ma è giusto che sia così???

Certamente, lo stesso vale per la psicoterapia, dove è chiaro che la componente artistica sia enorme, ma allo stesso tempo c’è una conoscenza metodologica e tecnica che deve dare dei risultati simili anche se utilizzata da persone differenti. Quando qualche miocliente/paziente mi dice “dottore ma lei è bravissimo,quello che facciamo è molto diverso da quello cheho fatto con l’altro psicologo”. Questo, se anche tufai il mio lavoro e segui PsiNeL, te lo sentirai direspesso 😉

Non perché chi segue PsiNeL è più bravo (cosa più che probabile;)) ma perché gli approcci moderni al cambiamento personale (nuovi modelli di terapia) si occupano soprattutto del lato metodologico. Per cui, non sono io ad essere più bravo dell’altro mio collega, ma di solito è il collega che è rimasto alle pratiche di 150 anni fa 🙂 Questo caso è anche il più positivo…perché….

…perché purtroppo esiste anche chi, dopo molti annidi pratica si crea un metodo tutto suo. Alcuni di questi non fanno male a nessuno ed anzi allargano le conoscenze in questo campo (mi riferisco alla vera sperimentazione di manovre terapeutiche) ma a volte,la mancanza di formazione continua e le convinzioni di base, possono portare i professionisti a diventare come questa donna…segui questo ultimo esempio:

Immagina di essere uno psicologo, siamo negli anni 80 la professione sta nascendo. Sia i professori che le scuole di psicoterapia sono vaghe e fumose per quel che riguarda la tecnica. Soprattutto agli occhi di unneo-laureato. Questo si specializza all’insegna di questa ambiguità metodologica… poi magari un giorno, dice al paziente che deve pregare di più se vuole stare meglio…

…questo torna e si sente bene, ed ecco la pericolosa generalizzazione “se li faccio pregare guariscono”. Che può arrivare a trasformarsi in qualcosa di ancora più pericoloso: “sono in contatto con Dio è per questo che è guarito”. Oggi sappiamo, ad es. che la preghiera ha un effetto reale, ma questo lo si può spiegare in tanti modi diversi. E, alla fine ci si ritrova con un professionista che non usa più ciò che ha appreso ma solo le proprie intuizioni.

Ecco perché sono quasi felice che il nostro Albo abbia deciso di mettere l’obbligatorietà dei crediti ECM (formazione continua per medici) perché in questo modo siamo costretti a dimostrare di essere sempre formati. Unica pecca, anche questi crediti sono gestiti da chi detiene il potere, e come puoi immaginare dove “c’è potere se magna”. Non nel senso che mangiamo noi ma nel senso che ci mangiano loro…ma questa è un’altra storia.

Concludendo: ti basta una semplice domanda per capire se il professionista da cui stai andando è una “persona seria”. Basta chiedere se si è disposti ad abbandonare il proprio modello di riferimento, se questo in altre parole è falsificabile. Se il professionista sembra non accettare nessun altro approccio e non vuole spiegarti da dove deriva il suo…allora scappa…

…chiunque vada da un professionista ha il diritto di sapere che cosa stanno facendo con lui e da dove proviene quella conoscenza. Se invece ti senti dire “sai sono cose troppo complesse ecc”alza i tacchi e vattene 🙂 E a te è mai capitata una cosa simile? facci sapere la tua esperienzaqui sotto fra i commenti.

A presto
Genna