Ciao,

smascherare una bugia dal comportamento non verbaleè qualcosa di molto difficile…ma non impossibile. Se sitiene conto della regola secondo cui, non esiste un veroe proprio segnale univoco di menzogna, ma che si trattadi una vera e propria ricerca di indizi, la cosa risultaessere più facile e soprattutto più precisa. Ti ho parlatopiù volte di come evitare di “leggere nel pensiero“…tuttavia è assolutamente vero che, esistono alcuni indizi che valgono più di altri…

…in modo particolare abbiamo visto essere il viso e laesperessione delle emozioni ad essere un buon indicatoredella veridicità di quello che si dice. O meglio dellaveridicità della emozione che stiamo osservando…stapoi a noi collocarla nel contesto giusto ed utilizzarla percomprendere se la persona dice il vero…o il falso…Fraquesti esistono 3 indizi particolarmente importantilegati alla esperessione delle emozioni: l’asimmetria, il tempo e la collocazione nel discorso.

1) L’simmetria: le espressioni facciali asimmetriche, cioèche non sono speculari da una parte all’altra del viso sonoprobabilmente false. Questo chiaramente in assenza dipatologie o di malformazioni congenite. Gli studiosi hannodato una interpretazione legata alla lateralizzazioneemisferica per cui, nel momento in cui si finge una emozione,la parte del cervello emotiva (di solito quella sinistracontrollata dall’emisfero destro) non reagisce completa-mente, mostrando la famosa asimmetria fra le parti.

2) Il tempo: se una espressione dura più di 5-10 secondiè quasi sicuramente falsa! infatti la maggior parte delleemozioni è rapidissima. Ci sono delle eccezioni legate ademozioni ad altissima intensità, come l’estasi o la furia…maper il resto è rarissimo che una espressione si presenti pera lungo. Non solo, quando si cerca di fingere una emozioneè anche difficile prevedere la giusta comparsa, la durataed i tempi di scomparsa. Solitamente, infatti, le emozioniappaiono e poi si trasformano in altre microespressioni,ma non restano mai “tale e quali”…

3) La collocazione: molto legata ai tempi di espressionela collocazione dell’emozione giusta al momento giusto èun altro modo per comprenderne la veridicità. Non so se tiè mai capitato di raccontare una barzelletta poco divertente.Chi l’ascolta di solito, colloca l’emozione nel posto sbagliato.Oppure, un altro caso, è quando le persone prima parlanodella emozione in atto e poi agiscono. Ad esempio, prima tidicono che sono arrabbiati e poi battono un pugno contro iltavolo. Se, mentre te lo stanno dicendo non hanno la tipicamicroespressione della rabbia…è molto probabilmente falsa.

Conclusione: questi 3 indizi sono solo “indizi” 😉 ma sonosono stati studiati e ri-studiati in laboratorio. Sono veri epropri segnali che l’emozione in atto è posticcia. Attenzioneperò, questo non significa che si stia mentendo…perchè cisono altri validi motivi per cui questo può accadere, comead esempio, la desiderabilità sociale, il fatto di non esserestati attenti al discorso (non aver ascoltato) ed altrevariabili, come il transfert che si genera normalmentefra le persone…

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a prestoGenna