Sai chi ha detto: “voi andaste colà come maestri e ne tornaste come discepoli…“? Schopenhauer uno dei più grandi filosofi della storia quando è entrato in contatto con i testi filosofici orientali. Questi indicavano un cammino per liberarsidalla sofferenza, che oggi studiamo in modoscientifico con la meditazione mindfulness.
Nella 37° puntata del podcast scoprirai alcuni concetti utili (di derivazione orientale) per migliorare il tuo equilibrio interiore.
Sei riuscita ad ascoltarlo? Si tratta di un gran bel delirio non trovi? ma secondo la mia poco modesta opinione (quindi egoica;)) descrive alcuni aspetti che la psicologia occidentale spiega in modo molto meno chiaro. No, non voglio farti una lezione sulla filosofia orientale anche perché non la conosco così bene, ma mostrarti alcuni piccoli tasselli che puoi aggiungere alle conoscenze occidentali per la tua crescita personale.
La distinzione grossolana fra “ego ed anima o presenza” ci serve per comprendere come funziona la pratica della meditazione. Come ti ho detto più volte sono agnostico e quindi non vedo la meditazione come una forma di contatto con il divino…ma come una forma di contatto con se stessi (che forse è il divino ecco la mia agnosi;)) E per trasportare questi concetti nella vita di tutti giorni,anche quando non stai meditando.
Nello studiare questi concetti mi è venuta in mente la analogia fisiologica che esiste nel nostro sistema nervoso periferico. Il sistema simpatico ed il sistema parasimpatico, due parti contrapposte che funzionano come una vera e propria bilancia. Quando ad esempio siamo ci spaventiamo si attiva il simpatico per farci correre e distribuire energia al corpo…
…quando siamo al sicuro si disattiva con gradualità il simpatico per dare posto al parasimpatico, che invece ristabilisce le normali funzioni fisiologiche. Questo è in funzione ogni volta che l’organismo ha come scopo o il ripristino di funzioni che sono state utilizzate o la creazione di nuove risorse. Ad esempio durante la trasformazione del cibo in energia.
Il sistema nervoso autonomo viene spesso associato all’inconscio, perché funziona in modo automatico…al di fuori del nostro controllo. Tuttavia attraverso le pratiche di meditazione (e non solo) è possibile agire su questa parte, ma non attraverso un processo inconscio ma attraverso una presa di coscienza (o di presenza) da cui osservare queste reazioni.
La chiave di tutto questo podcast sta proprio nello sviluppare la capacità di osservarti nelle tue reazioni.
Non per giudicarle come buone o cattive, ma semplicemente perché a furia di osservarle diventi sempre più abile nella loro gestione. Ma non devi fare nient’altro che osservarle, semplicemente rivolgere il tuo sguardo alle volte in cui ti fai catturare dalle “istanze egoiche o simpatiche”…
Ecco i consigli che ho selezionato per te:
1) Medita: ovviamente la pratica di base per comprendere queste cose è la meditazione. Se non hai mai meditato ti consiglio di passare un bel po’ di tempo su questo aspetto perché da solo è già in grado di giustificare tutta questa puntata del podcast. Se non farai questo esercizio difficilmente ne toccherai con mano i benefici.
2) Osserva il giudizio: in ogni pratica di meditazioni si evidenzia con forza il fatto di “non giudicare”. Per farlo bisogna come sempre imparare ad osservare come si muovono i nostri pensieri e le nostre emozioni, serve in altre parole la capacità didisidentificarsi per poterli osservare da fuori.
Il giudizio è l’arma principale dell’ego, osservando il tuo modo di giudicare scoprirai delle cose molto interessanti, prima fra tutti il fatto che come giudichi gli altri è di solito lo specchio di come giudichi te stesso. Cioè se pensi che siano tutti dei cretini forse tu stesso ti senti un po’ cretino… ma non solo, a furia di osservare il giudizio si inizia a notare subito quando si accende o si spegne o meglio placa…l’ego.
3) Nutri consapevolmente l’ego: quando sfidi un tuo amico ad un qualsiasi gioco è il momento giusto per nutrire il tuo ego ed agire come se fosse in pericolo la tua stessa esistenza! Attenzione però è fondamentale riuscire a distinguere i piani di realtà, fra “il gioco e la vita quotidiana” (l’amicizia) pena “grossi guai in vista”. Nutri il tuo ego lasciandolo libero di provare tutte le emozioni della sfida durante il gioco e nota come si comporta…osservalo, come io osservo spesso il mio gatto 😉
Il concetto di “anima” a cui faccio riferimento è quello affrontato da Hillman, quindi più un “mito”che non un dogma religioso. Come ti raccontavo in questo post delirio (per delirio intendo un post di questo blog che contiene il mio pensiero privo di censure). La religione è stata la prima vera e propria pratica di crescita personale e studiarla sotto questo punto di vista è più che profittevole…
…proprio come è successo nel caso della meditazione che è al centro del dibattito scientifico occidentale. Oltre che “fan di Schopenhauer” sono anche un super fan di Carl Jung, il quale non però molto d’accordo con il portare le pratiche orientali in occidente. E da un certo punto di vista aveva ragione, l’aspetto culturale è alla base della nostra psicologia e non lo si può tralasciare…
…fortunatamente studi come quelli sulla mindfulnesso quelli più europei come quelli di Shopenauer ci hanno dato tantissimo. Il fatto che ci sia un divario culturale non significa che non si possa prendere ciò che ci sembra buono ed in linea con la nostra cultura. Dopotutto è così che progrediscono le società, scambiandosi “pezzi di cultura” che portino dei risultati…
…continua a seguirmi e fammi tutte le domande che desideri, perché se lo vorrai approfondirò alcuni concetti davvero importanti che per mesi sposano perfettamente con la nostra cultura.Nel prossimo podcast scoprirai una tecnica potentissima di gestione delle emozioni…
…a presto
Genna