Sai di avere un “magazzino zeppo di risorse dentro di te”? E’ uno degli assunti della crescita personale e della psicologia contemporanea, che ognuno di noi abbia un repertorio vasto di cose che ha appreso durante la propria vita. Nella 74°puntata del podcast di psinel scoprirai un mio personalissimo esercizio per “avere maggior accesso a quel magazzino”…
Sei riuscito ad ascoltarlo? Si tratta davvero di uno degli esercizi più sottovalutati che do durante le mie “formazioni a numero chiuso”. Le persone guardano questo esercizio come una specie di”compito di memoria senza senso”, ma non appena iniziano a metterlo in pratica si rendono subito conto della sua forza!
Giocando sui meccanismi della nostra memoria è possibile accedere a tutta una serie di vantaggi a cui solitamente “non siamo esposti”. Riportare alla mente quelle “relazioni” è in grado di attivare risorse sopite e a volte completamente dimenticate se non “sotto sviluppate”. So che tu, caro lettore di psinel (o “psinellino”;)) sei un utente avanzato di questo settore, e so anche che…
…hai pensato subito a Milton Erickson alla PNL e a tutto quel filone che da massimo risalto alle tue risorse personali. Dove si spingono le persone a trarre, dalla loro storia personale, quelle risorse mentali necessarie per affrontare al meglio, sia il presente che il futuro. Così in quella logica, se vuoi sentirti più forte, ti basta ripensare ad un momento della tua vita in cui sei stato e ti sei sentito realmente “forte”.
Purtroppo però le cose non sono così semplici e lineari come molti “pseudo esperti di crescita personale” vogliono farci credere. Ri-accedere esattamente ad una “risorse specifica” non è facilissimo. Di certo se si tratta di uno stato molto delimitato si può fare, ma non per tutto come spesso ci viene propinato. In passato ti ho parlato approfonditamente di questa cosa…
…ora non voglio tediarti con le differenze che ci sono fra l’idea di “aggiungere qualcosa” o di”selezionare le risorse giuste”. L’unica cosa che devi sapere è che, riportare alla memoria eventi del passato può, farti ri-accedere ad alcune tue risorse personali ma non solo… ti permette di continuare a crescere, che nel gergo di psinel significa “diventare davvero te stesso”.
“Genna, come possono farmi crescere i mieiricordi? Scusa ma il passato non è passato una volta per tutte? Non vorrai mica parlarmi di Freud?”
Vedi per quanto Freud sia percepito come il”diavolo” da chi si occupa di crescita personale in realtà è stato davvero un genio… per quante cose stupide abbia potuto dire. Ha anticipato di decenni scoperte che oggi facciamo con le nostre “macchine che guardano nel cervello”. Ok, non voglio esaltarlo troppo ma usare una sua metafora per mostrarti l’importanza di questo esercizio.
Probabilmente conosci la “psicologia evolutivadi Freud“. Sai che lui ha basato gran parte delle sue teorie osservando lo sviluppo del bambino. O meglio, ipotizzandone uno. Così con tutta probabilità conoscerai i suoi stadi evolutivi (orale, anale e genitale). In realtà Freud non è stato il primo ad immaginare uno sviluppo a tappe ma è quello più famoso.
Per Freud lo spostamento di queste energie durante la crescita era disomogeneo in basealle esperienze di vita. Freud vedeva questo sviluppo (evito di usare i termini adatti perché davvero truci! come un “esercito”che si sposta via via verso le fasi più evolute della crescita… lasciando “parti delle truppe”dove lo sviluppo non è completo al 100%.
Ora, al di la che si possa immaginare un vero sviluppo completo (il 100%) questa idea di uno sviluppo “non lineare” è stato ripreso da diverse teorie psicologiche. Ma in realtà lo hai sotto i tuoi occhi quotidianamente. Ci sono persone che magari sono dei geni nel loro lavoro ma che non sanno “allacciarsi una scarpa”.
Non parlo di abilità personali…quella della”scarpa” era una metafora, per indicare chele persone “crescono a velocità differenti ed in base agli eventi della loro vita”. Questo è un processo che non ha mai fine e che fa i conti, costantemente con quel “magazzino” che diventa il luogo dove avviene questa crescita.
Per Jung questo processo era ancora più affascinante ed è quello che a me piace per indicare una sana “crescita personale” e che lui chiamava “processo di individuazione“. Ora ci vorrebbero 1000 post per parlarti di queste due concezioni, ma entrambe hanno l’idea di uno sviluppo graduale che avviene in base a come “archivi le esperienze che vivi oggi, in base a quelle del passato”.
Quindi, che cosa fa l’esercizio che hai da poco ascoltato? Ti permette di entrare in un mondo di ricordi potenzianti (le risorse) e di ritrovare antichi apprendimenti che possono essere rivisitati in base al tuo grado di maturità attuale. E’ un po’ come rileggere un libro che hai letto a 15 anni, rileggerlo a 30 ti da tutta un’altra esperienza di crescita.
Se in più ci mettiamo che sono state proprio le relazioni il punto da cui abbiamo appreso tutto quello che sappiamo… allora spero che a questo punto ti sarà più chiaro perché si tratta di un esercizio, apparentemente banale,ma potentissimo. In grado di farti accedere a tuta una serie di risorse e schemi mentali che, sono sempre state li ma che…
…possono, per un qualche motivo essere state messe da parte, accantonate o non sviluppate adeguatamente. Tranquillo, tu non devi fare altro che seguire le istruzioni dell’esercizio, senza farti turbare da tutte queste teorie. Fai una prova, magari mentre sei bello sereno, un po’ come quando ti viene voglia di andare a ripescare gli “album di famiglia”.
Ti assicuro che ne trarrai grandi benefici! Evita di preoccuparti se non hai capito fino infondo ciò che intendo teoricamente, nel caso, fammi tutte le domande che vuoi. Se ci saranno abbastanza richieste approfondirò l’argomento, perché è molto interessante e poco “battuto” nel campo della crescita personale.
Ricordati che non si tratta di una “analisi del tuo passato”, ma semplicemente di utilizzare il tuo “ricordo spontaneo” di quelle relazioni. Mettilo in pratica e fammi sapere che cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto. E se ti è piaciuto, aiutami a far crescere psinel con un bel “mi piace”.
A presto
Genna