Ciao,
migliorarsi è facile o è difficile? Se andiamo alleradici storiche di quello che oggi chiamiamocrescita personale, probabilmente risaliremmoalle religioni e agli antichi complessi filosofici.Il “miglioramento” un tempo non solo parevadifficile se non impossibile. Un po’ per motivilegati al ceto sociale ed un po’ anche per isistemi di miglioramento personale cheimplicavano enormi sacrifici…
…con lo svilupparsi delle società ed in particolaredella tecnica i “ceti si sono liberati” e tutti hannoiniziato a parlare di “autonomia e libertà” tuttivalori post rivoluzione francese. Ma chi megliodi tutti ha incarnato questa libertà è stata di certol’America, che liberandosi lentamente dai vecchidogmi religiosi e sociali ha iniziato una vera e propria rivoluzione del pensiero sin dai suoipiù teneri albori.
Ok, non voglio ripeterti tutta la storia della crescitapersonale di cui abbiamo già parlato, ma solofarti notare come questa “liberazione” abbiaportato (secondo me per razione) al suo opposto.Cioè se un tempo il miglioramento personaleveniva visto come impossibile o difficilissimo,con le varie rivoluzioni tecnologiche ha iniziatoad essere visto come “sempre più facile”.
Questo è un classico della scoperta scientificaquando si pensa di aver compreso qualcosa dinuovo iniziamo a vedere il mondo con occhidiversi ma non sempre più saggi. Infatti quandoNewton ha tirato fuori le sue leggi tutti pensavanoche la fisica fosse “tutta li” ed inizialmente questesicurezze avevano portato a tutta una serie diiper semplificazioni su come fosse fatta larealtà.
Via via che la fisica è cresciuta si dovuto rivederequesto “semplicismo”. Lo stesso è avvenuto nelcampo della psicoterapia, all’inizio c’erano sologli psicoanalisti che avendo approcciato perprimi questo campo lo vedevano complessoed inestricabile, ma poi la tecnologia ha fattonascere altre correnti…
…come il comportamentismo (che in realtà c’eragià ma solo per gli esperimenti). Con le tecnologiee la ricerca chi si occupava di comportamentismo/nascente cognitivismo vedeva tutti i pazienti comefacili da trattare. Così si erano create due fazioniuna che vedeva il cambiamento terapeutico comemolto difficile e laborioso ed un’altra che lo vedevacome semplice, lineare e meccanico.
Oggi come dice la psichiatra e psicoterapeuta SandraSassaroli: “i cognitivista si sono resi conto che ci sonopazienti difficili e gli psicoanalisti si sono accorti cheesistono anche pazienti facili“. La stessa identicacosa è accaduta (e secondo me sta accadendo)con quella che chiamiamo crescita personale osviluppo personale. Se ascolti i padri di questeidee scoprirai concetti molto semplici e diretti,spesso il buon “senso comune”…
…a proposito ci tengo a sottolineare che il buonsenso comune è sulla bocca di tutti ma è dasempre difficile da applicare. Tutti sappiamocome dovremmo mangiare, quando eserciziodovremmo fare e a che ora andare a letto maè difficile metterlo in pratica. Per questo quandosi parla di “senso comune” a volte si tende apensare che significhi qualcosa di “facile” mase ci pensi non è quasi mai così.
Ok detto questo, alla luce della ricerca in psicologiala crescita personale si è di molto modificata ecome ti ho spesso ripetuto oggi non esiste nessunformatore che non dia credito alle maggiori e piùilluminanti scoperte della moderna psicologia.Per cui possiamo dire che ci troviamo “dallaaltra parte della barricata” cioè quando quasiper reazione iniziamo a vedere la complessitàdi qualcosa che poteva sembrare semplice…
…quindi quale delle due prospettive è corretta?Entrambe o meglio la via di mezzo 🙂 così comein fisica le leggi di Newton continuano ad esserebuone per descrivere alcuni fenomeni allo stessomodo le prime intuizioni sullo sviluppo personalesono buone in determinati contesti. Però cosìcome Newton non spiega altri fenomeni anchenella crescita personale succede altrettanto.
Facciamo un esempio concreto, quando è nata laPNL i due autori erano davvero convinti che leloro scoperte o meglio le scoperte che inserivanonel loro modello avrebbero reso la psicoterapiaun “gioco da ragazzi”. Ed effettivamente peralcune cosine l’hanno fatto, ma non per tutteanzi direi solo per un 2% nel campo dellapsicoterapia.
Così se oggi vuoi davvero riconoscere un veroprofessionista in questo campo lo capisci subitoda ciò che ti promette. Cioè da quanto pensa epresuppone che “migliorarti sia semplice o alcontrario difficilissimo“. Se ci pensi questoconcetto è applicabile a tutto….ecco unesempio davvero terra terra…hai maichiamato degli operai per ristrutturarecasa? Anche solo per imbiancare?
Se uno ti sembra che la faccia troppo facile eveloce di solito ti lascia la sorpresina, viceversase becchi quello iper complesso anche questopuò darti dei problemi, magari vuole apportaremodifiche strutturali inutili ecc. Al di la dellaonestà professionale in entrambi questo tipodi estremi bisogna stare attenti.
Ok avrei potuto annoiarti ancor di più 😉 con lebasi filosofiche di questo, si perché anche nelcampo della filosofia si passa da questi dueestremi, dal riduzionismi alle varie teoriesulla complessità. Ma voglio fermarmi qui elasciarti con questa semplice intuizione percogliere al meglio il tuo percorso dicrescita personale.
Come sempre “in media stat virtus” o comedirebbero gli orientali “segui la via di mezzo”.E fammi sapere cosa ne pensi lasciando untuo commento qui sotto. Fammi pure tutte ledomande che ti vengono in mente, le più bellesaranno citate nel podcast in una sezioneapposita.
A prestoGenna