Ciao,
ti piacerebbe aumentare del 230% l’efficacia delle tue prestazioni?
È ciò che ha fatto Chris Berka una neuroscienziata ed imprenditrice che ha creato un complesso sistema di bio-feedback in grado di rilevare quella “zona mentale di eccellenza” o meglio quello “stato psico-fisico” che caratterizzale prestazioni di alta eccellenza, con risultati adir poco sorprendenti. Prima di tuffarci nei suoi affascinanti studi vediamo cosa è il bio-feedback.
Intorno agli anni 70 psicologi e fisiologi di tutto il mondo, affascinati dalla moderna tecnica che stava fiorendo, hanno iniziato ad utilizzare una semplice metodologia chiamata biofeedback.
Se sei appassionato di psicologia lo conosci di certo, oggi a distanza di 40 anni le macchine impiegate per il biofeedback sono diventate sempre più complesse, mostrando feedback sempre più efficaci…
…grazie a queste “macchine” è possibile fare una sorta di allenamento mentale partendo dai segnali che ci da il nostro corpo. È qualcosa di molto più semplice di quanto appaia, facciamo un esempio:
Immaginiamo una persona con problema di pressione alta. Sappiamo tutti che una piccola sessione di rilassamento è in grado di diminuire la pressione, ma essendo tutti un po’ diversi…
…non possiamo pretendere che quella tecnica valga per tutti. Così colleghiamo un segnale audio che ci dice quando la nostra pressione sta calando mentre stiamo applicando la tecnica di rilassamento et voi là il gioco è fatto.
In pratica ogni volta che stai facendo bene l’esercizio, e quindi la pressione sta scendendo, sentì un certo suono (il feedback) viceversa se la pressione sale non lo sentì più.
Nel giro di poche sessioni il cervello impara a riconoscere il modo giusto di rilassarsi e questo aumenta esponenzialmente l’efficacia di ogni tipo di rilassamento/meditazione ecc.
Se mi segui da un po’ di tempo sai che possiedo una macchina del genere ma molto più complessa, si chiama emotiv epoc (anche se non sono soddisfatto)ed è in casco in grado di leggere le sottili correnti elettriche del cervello.
Tuttavia fino ad ora sono stato convinto (e lo sono in parte ancora) che noi siamo la migliore macchina di neuro feedback mai creata, per cui ho utilizzato questi strumenti per fare alcune ricerche private non come strumenti di vero e proprio miglioramento.
Secondo gli studi della Chris Berka forse sono in errore, per cui sono pronto a ricredermi…guarda il video:
Hai visto il video? troppo bello per essere vero non trovi? allora se non capisci l’inglese provo a farti una piccola descrizione di quello che dice nel video.
Come prima cosa si presenta come neuroscienziata ed imprenditrice, ed è proprio questa seconda descrizione che mi fa drizzare le orecchie, visto che è evidente che venderanno questa tecnologia (e conoscendomi l’acquisterò di sicuro ;))
Dice che hanno “portato le neuroscienze fuori dai laboratori”, cosa molto interessante ma di certo non una novità.
Così come non è stata affatto una novità l’idea della “zona d’eccellenza“, tuttavia credo che nessuno lo abbia fatto prima in questo modo.
Dice: “Quel che abbiamo fatto è stato mappare il cervello degli esperti…lo scopo era usare (queste mappe) per allenare i non esperti (neofiti)”…
…poi continua citando una teoria associazionista dell’apprendimento e sulla creazione di nuove vie neurali (la famosa plasticità) per parlare poi della teoria di Ericsson (quello delle 10000 ore).
Afferma che con le loro macchine sono in grado di ridurre notevolmente la curva di apprendimento descritta dalle 10000 ore.
Ma come hanno fatto? Come prima cosa hanno cercato di mappare quale fosse, per ogni individuo, lo stato ottimale per apprendere.
Ed hanno subito notato che il vero ostacolo era la famosa “ansia da prestazione” (anche se la Berka non la chiama così). Per cui hanno insegnato ai soggetti come concentrarsi attraverso tecniche di respirazione e detto in parole povere di meditazione.
Poi hanno creato un software che fosse in grado di comparare la mappatura del neofita con quella degli esperti.
“E attraverso diversi feedback auditivi, visivi e tattili” hanno guidato i neofiti verso la maestria. La Berka ci mostra dei dati sconvolgenti, aumento del 230% delle prestazioni come puoi vedere nella pubblicazione che trovi sul loro sito.
Se segui Psinel da un po’ di tempo di certo non ti avrà sorpreso questo studio. Non perché ne avessimo già parlato ma perché credo che chiunque conosca un po’ di psicologia si sia immaginato qualcosa del genere.
Tra le altre cose è divertente notare che in fin dei conti hanno applicato tutte teorie datate.
La principale è sicuramente il comportamentismo infatti si tratta di un apprendimento S-R che però necessita del suo fratello, il cognitivismo,cioè l’immaginare che quella conformazione elettrica descritta, descriva realmente lo stato di eccellenza.
Ed infine il ponte che lega il tutto è il modellamento tanto caro a chi ha studiato PNL ma comunque pilastro di tutta la psicologia dello sviluppo.
Beh in questi giorni farò di certo domanda per avere uno di quei gioiellini tecnologici, spero che non costino esageratamente e soprattutto che funzionino 🙂
Se sei un ricercatori ti invito caldamente a rompere le scatole ai tuoi colleghi affinché si possano iniziare ricerche anche qui in Italia. Se sei di Padova e ti serve una mano a rompergli le scatole, contattami 😉
A presto
Genna
Ps. Ringrazio Emanuele (lettore di psinel) per avermi segnalato questo articolo.