testardo1

Sei testardo? Allora scommetto che per anni ti hanno detto che essere “caparbi o testardi” è una forma di rigidità del pensiero e che sarebbe meglio che tu diventassi “più flessibile”.

Oggi parliamo delle virtù della testardaggine e di come questa ti consenta di auto-determinanti, un argomento che sfiora diversi argomenti psicologici molto interessanti, buon ascolto:

Ho preso questo articolo dal numero 254 di Psicologia Contemporanea che è tra le altre cose il primo numero di questa storica rivista sotto la direzione di Luca Mazzucchelli.

Dal 2017 farò parte anche io di questa squadra eccezionale, sia come membro del comitato scientifico (cosa che mi onora particolarmente) e sia come “nuova penna” della rivista.

Guarda caso terrò una rubrica completamente dedicata al “Self-Help Scientifico”… insieme a me scriveranno nomi come: Philip Zimbardo, Umberto Galimberti, Giorgio Nardone e molti altri… clicca qui e abbonati!

I vantaggi di essere testardi!

Far parte di Psicologia Contemporanea è di certo frutto della mia testardaggine cioè di quella che potremmo anche chiamare “tenacia” usando un sinonimo non troppo simile.

Si perché è proprio questo l’aspetto positivo, “l’altra faccia della medaglia” della testardaggine. Per anni vista come la bandiera degli stupidi oggi è rivalutata.

Se ci pensi anche nella crescita personale “si odia la testardaggine” continuando a ripetere la famosa frase:

“Se continui a fare ciò che fai continuerai ad avere i risultati che hai”

Chi non ha mai sentito questa frase “alzi la mano”! Scommetto che la conoscevi, si tratta di una delle frasi più famose nel campo della crescita personale.

Che ci dice una semplice verità: che se vuoi cambiare ciò i risultati che ottieni devi cambiare le azioni che fai per ottenerli. Qualcosa che sembra diametralmente opposto alla testardaggine.

Ma non è così! O per lo meno non è ciò che intendiamo in questa puntata, dove il testardo, pur di raggiungere i propri obiettivi è anche capace di cambiare ciò che fa!

Quella strana idea in testa!

Essere testardi quindi non significa essere rigidi ma ha più a che fare con “l’infilarsi un’idea in testa” e cercare di concretizzarla, di portarla avanti.

Così sono testarde tutte quelle persone che ogni settimana si sparano decine di chilometri di corsa o in bicicletta. Quelle persone che per pura passione (io sono fra queste) passano ore a suonare uno strumento.

Come vedi essere testardo (in questa accezione “tenace”) non ha solo a che fare con gli obiettivi professionali ma anche con quelli personali, anzi sono di solito queste le forze che ci spingono con maggiore intensità.

Testardo verso cosa?

Come ogni bravo esperto di linguistica sa, “testardo” non significa praticamente nulla, la domanda che verrebbe da porre è “in che cosa ti comporti in modo testardo?”.

Se sei testardo nel voler dimostrare agli altri che sei “bello e bravo” questa “ostinazione” (sinonimo di testardaggine) non ti porterà troppa fortuna.

Se invece sei ostinato nel volerti migliorare in un qualsiasi ambito, nel voler scoprire e conoscere cose nuove, o nel perseguire i tuoi valori, ecco che la caparbietà diventa più utile.

Il “nostro testardo” sceglie ogni giorno!

A questo punto avrai capito che sto cercando di osservare tutti i benefici della ostinazione, e fra questi uno dei più importanti è la capacità di perseguire la propria strada.

La capacità di continuare a seguire le proprie scelte, praticamente il “Santo Grall della motivazione”. E quale è questa formula magica della motivazione?

Continuare a scegliere ogni giorno lo stesso proposito! Facile no? No per niente!

Scegliere ogni giorno significa che una persona che decide di impiegare le proprie energie lo decine ogni volta che fa quella certa azione, come un musicista che ripete infinite volte una scala.

Hai mai provato a meditare?

Se hai mai provato a meditare, se hai scaricato il mio “Report sulla meditazione moderna” (o ancora meglio partecipi ad MMA) allora sai che la pratica della meditazione richiede ostinazione.

Una “gentile ostinazione” nel voler osservare se stessi, in modo intenzionale, nel presente e senza giudicarsi. Qualcosa che sembra semplice ma che semplice non è perché richiede una forte motivazione.

Ecco perché è un ottimo esercizio per esercitare quel muscolo che potremmo grossolanamente definire “forza di volontà”. La capacità di tornare in modo “gentilmente testardo” nel presente.

Dietro alla testardaggine c’è molto di più!

Secondo l’articolo estratto dal lavoro di Ursula Nuber esisterebbero numerose prove empiriche a confermare che i testardi si ammalano di meno e vivono più a lungo.

Le interpretazioni di questi dati possono assumere numerosi volti, uno fra questi è quello legato allo stress, i testardi tenderebbero a subire meno stress sociali.

Avendo ben chiaro che cosa vogliono e cosa non vogliono, i testardi sanno essere assertivi e non scendere a compromessi, cosa che li renderebbe più abili nella gestione dello stress.

 Vincere il “riflesso di obbedienza”

Nell’articolo viene citato Kurt Singer con l’idea di superare il “riflesso” o i “riflessi” che ci portano ad obbedire, ad uniformarci alla massa a credere in tutto ciò che i mass media dicono ecc.

Se vuoi capire davvero quali sono i tuoi riflessi puoi farlo attraverso una attenta auto-analisi, come quella proposta nell’esercizio (e nel qde).

Se vuoi conoscere i “riflessi” a cui tutti tendiamo ad obbedire senza rendercene conto, allora ti devo indirizzare ancora una volta verso la persuasione.

Un “tema di confine”

Come hai sicuramente capito parlare di “testardaggine” significa mettere in campo un sacco di concetti psicologici diversi. Cose che fra gli addetti ai lavori chiamiamo: assertività, motivazioni e tenacia.

Quando parli con un tecnico questo utilizza spesso il proprio gergo. E’ normale e naturale, questo consente agli addetti ai lavori di avere un proprio lessico e capirsi più in fretta.

Però la psicologia è qualcosa che tutti conosciamo sotto sotto (ascolta questa puntata sulla “psicologia ingenua”) e a volte i nomi sono solo abiti diversi per dire la stessa cosa.

Ricordo una divertente lezione con il Prof. Ferlini (noto psichiatra fenomenologo) che si divertiva a destrutturare i complessi meccanismi di difesa e a chiamarli con termini semplici (es: negazione – fare lo struzzo; proiezione – la prima gallina che canta ha fatto l’uovo ecc.).

Gli “elogi” di questi anni!

Se mi segui ti sarai accorto che abbiamo fatto diversi “elogi”, come ad esempio quello alla progettualità che puoi trovare qui. Mi piacciono molto per mostrare che tutto può essere o una risorsa o un ostacolo alla crescita personale.

Una persona molto precisa e metodica sarà un eccezionale addetto alla qualità ed un pessimo commerciale. Una persona molto estrosa sarà un pessimo impiegato ed un ottimo PR.

Insomma anche oggi abbiamo visto come qualcosa che solitamente viene vista come “limitante” possa essere anche il tuo più grande punto di forza.

Nel mondo del business questo è evidente

Nel mondo aziendale è evidente quanto la testardaggine possa portare enormi benefici. La maggior parte degli imprenditori che hanno cambiato il mondo erano tremendamente testardi.

Uno per tutto Steve Jobs che è stato talmente testardo da riconquistare la azienda che aveva creato, da cui era stato mandato via per poi ritornarci e cambiare le regole del mercato.

Dimmi, quanto devi essere caparbio per rialzarti dopo che ti hanno sbattuto fuori dalla azienda che tu stesso hai creato? Ed ecco un altro termine di confine, la resilienza… secondo me i resilienti sono necessariamente testardi!

La rivincita dei testardi!

Vedere la testardaggine sotto questo punto di vista è una sorta di rivincita per tutte quelle persone a cui è stato detto “tu hai la testa dura”.

Tutti sappiamo naturalmente, cioè senza che nessuno ce lo abbia detto, che se vogliamo ottenere dei risultati dobbiamo essere caparbi, capaci di perseguire i nostri obiettivi.

Chi ci riesce non solo ottiene risultati e vive di più (secondo gli studi citati) ma è anche maggiormente immune alla famosa “impotenza appresa”. Ti ricordi gli studi di Seligman?

Ragazzi Seligman è in Italia dal 19 al 20 Novembre 2016

Fra un paio di weekend Martin Seligman uno degli psicologi più influenti al mondo, uno dei pionieri di un altro modo di fare psicologia, molto più vicino alla nostra cara crescita personale sarà in Italia.

Sarà uno degli ospiti d’onore del “Forum delle Eccellenze” l’evento di formazione più famoso in Italia di cui ormai ti parlo da anni.

Io andrò a vederlo personalmente, se per caso passi da quelle parti vieni a farmi un saluto, sarò contento di conoscerti dal vivo e magari discutere della nostra “testardaggine” 😉

Seligman tratterà il PERMA model e noi psinellini dovremmo conoscerlo molto bene visto che siamo stati fra i primi a parlarne. Clicca sul banner qui sotto per saperne di più:

Spero di incontrarti al forum ci sentiamo e vediamo la prossima settimana
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.