Un libro che lessi molti anni fa s’intitolava: “ogni vita merita un romanzo” di Erving Polster e come sai è una delle frasi che ripeto più spesso, perché credo sia verissima. Mentre leggi queste parole, pensa un secondo alla tua giornata di ieri, ecco se scomponi bene la sequenza di eventi scoprirai che potresti scriverci anche 2 o 3 romanzi diversi.

Si, perché la nostra vita è zeppa di storia e per quanto ci possa sembrare fin troppo semplicistico, queste storie sono una sorta di “mattoncino del pensiero” e ti basta pensare a qualsiasi esperienza che hai trascorso nella tua vita per scoprire di averla immagazzinata sotto forma di storia.

Questo è il tema che ho cercato di introdurre nella puntata odierna e che da il via al mio ultimo percorso che puoi trovare a questo link. Buon ascolto:

La potenza delle storie

Se cerchi su questo sito il termine “storia” troverai una valanga di episodi, non solo perché mi piace la “storia” in quanto materia ma perché noi trascorriamo un sacco di tempo a raccontare e raccontarci storie. Il nostro pensiero è organizzato soffoforma di storie, tutto ciò che riusciamo a tenere a mente ha proprio una sorta di copione, come la migliore delle storie.

Dalle narrazioni più banali come “cosa ho fatto ieri” sino a quelle più complesse come “chi sono io”, tutte queste domande conducono alla costruzione di storie. La cosa interessante è che molto spesso non ci rendiamo conto che sono storie che raccontiamo e che, in un certo senso tendiamo costantemente a modificare (tranquilli ci arriveremo).

Una delle constatazioni più potenti sul potere delle storie sta proprio nelle teorie di uno “storico”, Yuval Noah Harari il quale ha descritto le storie (intese come narrazioni) come il sale dell’aggregazione sociale. Senza queste narrazioni gli esseri umani non si sarebbero mai riuniti in grandi popolazioni creando, città, nazioni e continenti.

Per Harari sino a circa 70000 anni fa gli esseri umani vivevano in tribù molto piccole (massimo qualche centinaio di persone), non comunicavano con gli altri aggregati umani e non facevano grosse riunioni. Poi è successo qualcosa, quella che lui chiama “rivoluzione cognitiva” (forse un funghetto allucinogeno).

Da quel momento abbiamo iniziato a lasciare tracce legate alla spiritualità più intense e condivise, i villaggi si sono gradualmente espansi, costruendo rituali, canoni, religioni, leggi e stati. E tutte queste cose, che per noi sono concretissime, se ci pensiamo bene, non sono altro che storie condivise.

Storie nella mente

A questo punto se è vero che è grazie alle narrazioni che abbiamo iniziato a collaborare e costruire la società che oggi conosciamo è molto probabile che tali narrazioni abbiano una certa importanza anche nella nostra testa, non credi? Questo non significa ovviamente che dentro nel cervello, scava scava, prima o poi trovi delle storie!

Ma significa che la nostra mente tende ad archiviare le informazioni in forma di storie, perché è la modalità con la quale abbiamo trasferito per millenni la nostra cultura. Per questo i miti sono così importanti per tutte le società, perché erano dei modi per trasferire le informazioni più importanti ai posteri.

E non è un caso che queste storie possano sia “ammalare che guarire”! Per capire questo passaggio ti parlo di una delle forme più particolari di trauma, quello che chiamiamo “trauma vicario”. Non hai idea di quante persone abbia trattato con questo tipo di problema, cioè un evento traumatico causato dal racconto di una storia molto forte.

Un esempio è quello creato dai film dell’horror nei bambini, ma quelli più potenti arrivano da figure a noi vicine, come i nostri genitori. Ad esempio mi è capitato di aiutare un giovane uomo a superare la paura dell’auto che aveva ereditato dai racconti della mamma sulla morte dello zio, avvenuta proprio in auto.

Le storie hanno un forte potere su di noi, tutto viene spiegato nel nostro “linguaggio interiore” come una storia, non solo a livello “linguistico” ma anche di immagini mentali. Anche le nostre immagini raccontano una storia, ma sotto sotto il sistema rappresentazionale per noi più potente resta il linguaggio (le parole nella mente).

Scrivi la tua storia

Questo è il titolo del nostro nuovo prodotto, ci ho messo un sacco a progettarlo per fare in modo che non fosse il semplice: “prendi carta e penna e scrivi” ma che fosse un percorso completo e guidato. In altre parole non devi fare altro che accendere il video e seguire le mie istruzioni, senza dover imparare NIENTE di nuovo.

Come sai adoro le spiegazioni, in parte le ho date, ma il prodotto è al 98% pratico: sono video che ti spiegano cosa devi fare, su cosa ti devi concentrare durante la scrittura con anche un piccolo momento di feedback a fine video. Si, non è un vero feedback, nel senso che non ci sono io a dirti cosa penso di ciò che hai scritto, ma sono feedback pre-costruiti, dove ti chiedo come è andata e come impostare il resto della tua giornata.

Il tempo richiesto per ogni video è di circa 10/15 minuti, compreso l’esercizio, così quando hai terminato il video non devi fare altro che attendere il giorno successivo. Insomma abbiamo come sempre bastato il tutto sulla ricerca e sono sicuro che sarà un prodotto che aiuterà un sacco di persone ad accedere al loro vero potenziale.

Continuiamo questa nostra chiacchierata nel Qde

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.