Ciao,
come ti ho raccontato più volte una delle peculiarità di questo blog è che parla di crescita personale da un punto di vista scientifico. Ma che cosa significa con esattezza?
Se mi segui da un po’ di tempo ne sei di certo al corrente, ma molti non hanno davvero idea di che cosa significhi “scientifico” o peggio ancora lo identificano con le “scienze dure” come la fisica o la chimica…
Non tutti sanno che (citando le parole crociate) la scienza non è “un qualcosa” ma è un metodo che si può più o meno applicare a tutto il nostro modo di conoscere.
Ti ho già annoiato con i vari tipi di epistemologia, (quindi i filosofi dovrebbero essere apposto) ma per essere molto semplici ed anche un po’ grossolani potremmo definire il processo della scienza nell’ambito psicologico in questo modo:
1) Osservazione di un fenomeno: ad esempio ti accorgi che ogni volta che saluti sorridendo il tuo vicino di casa lui risponde nello stesso modo.
2) Formulazione di una ipotesi: può essere che solo il mio vicino risponda al mio sorriso? Allora inizio a sorridere anche ad altre persone cercando di dare verifica alla mia osservazione…
3) Esperimento: provi ad uscire di casa, salutare il tuo vicino ma senza sorridere per vedere se lui ti ricambia lo stesso e lo fai con un numero alto di persone.
4) Raccolta di dati osservativi: provi ripetutamente a salutare sorridendo sia il tuo vicino che altrepersone. Osservi se questo accade anche in altri contesti e come si sviluppa, ecc.
5) Analisi dei dati: verifichi se la tua ipotesi era corretta o meno e magari noti che anche altre persone ti hanno sorriso.
6) Apertura alla falsificabilità: la classica falsificabilità popperiana che ci guida nel comprendere cosa può essere definito scienza e cosa no.
Come puoi immaginare questo processo può essere sia così grossolano, come ti ho appena descritto e sia molto molto minuzioso.
Nel nostro esempio ci sono decine e decine di variabili che non ho preso ad esempio. La cosa che deve saltare agli occhi non è tanto il processo, ma il fatto che di solito noi ragioniamo in quel modo.
Cioè ci comportiamo come “scienziati che indagano il mondo”…e ci costruiamo così le nostre teorie su come gli altri e noi stessi ci comportiamo.
Anche di questo ne abbiamo parlato molto e ti ho anche detto che si tratta di una delle “peggiori sfighe”per chi fa il mio lavoro.
Il fatto che sotto sotto abbiamo tutti le nostre teorie implicite su come gli altri si comportano ci rende tutti un po’ psicologi…
Così come siamo tutti un po’ “fisici”
…lo so che può sembrarti assurdo ma scommetto che se tu fossi vissuto nel 1500 ed avessi avuto anche solo un pizzico di curiosità di certo ti saresti chiesto perché gli oggetti tendono a cadere invece che a volare. E lo avresti fatto senza sapere nulla del concetto di gravità. Questo semplicemente perché tutti siamo in grado di fare ipotesi sulla realtà.
Questo se da un lato ci aiuta perché tutti siamo in grado di applicare il così detto “pensiero ipotetico”. Dall’altro lato se non viene usato un metodo rischia di portarci fuori strada, perché non sempre le nostre ipotesi sono plausibili.come ti raccontavo nei post dedicati alla espistemologia: tutti possiamo immaginare che il legno possa essere un ottimo materiale per costruire delle navi…
…se infatti gettiamo in acqua un pezzo di legno ed un pezzo di ferro, notiamo subito la differenza.Uno resta a galla mentre l’altro affonda, allora si potrebbe concludere che sia meglio fare le navi con il legno. Ma se invece di tenere per noi la nostra ipotesi la condividiamo e soprattutto la mettiamo “sotto al microscopio” notiamo che le cose sono più complesse di così.
Le critiche della crescita personale scientifica:
Fra le molte critiche che si potrebbero fare alle mie osservazioni le più comuni sono legate a scelte di tipo socio/politico/economico. Infatti quando parlo della scienza a volte mi guardano e mi dicono “si dottò ma l’industria farmaceutica…e tutti i sordi che ci girano?” e fanno lo stesso discorso per la psicologia o meglio perla psicodiagnosi.
L’idea di base è che tutto ciò che è ufficiale è anche controllato da cattivoni senza scrupoli che vogliono solo fare soldi. Così s’inventano delle patologie che non esistono come la“depressione” e cose del genere. Ed invece sono qui a dirti che, anche se è vero che esistono dei poteri forti che cercando di inculcarci strane idee…
…la scienza, quella vera, mette tutto nero su bianco. Nel senso che se tu potessi andare in una facoltà qualsiasi o in una biblioteca ben assortita, di certo avresti accesso alla maggior parte della banche dati sulle riviste scientifiche attuali. In caso non lo sapessi “la scienza”prende ciò che scopre e ci scrive sopra degli articoli…
…l’accumulo di questi articoli viene chiamata “letteratura scientifica” e la si trova facilmente online o su “banche dati specifiche”. Tutti noi possiamo avere accesso a questa mole enorme di informazioni.
Lo so, non si tratta di cose facili da leggere ed interpretare, ma di solito un buon articolo è comprensibile a chiunque conosca un po’ di inglese (ormai lingua ufficiale della letteratura).
“Ok, Genna ma lo sai che le case farmaceutiche pagano i ricercatori e le riviste più prestigiose sono tutte vendute?”
Si lo so, ma ti assicuro che non tutto è perduto grazie ad internet puoi trovare moltissima letteratura non corrotta. Per quanto riguarda la psicologia gli interessi sono un po’inferiori, soprattutto quando si parla di sociale o di pura “psicologia sperimentale”.
Questa mole di “articoli” non resta li per nulla ma per essere “falsificata”. Anche questo non dovrebbe suonarti nuovo, non solo se sei un esperto di epistemologia o se ricordi di aver studiato Popper a scuola…ma anche perché ti ho parlato più volte di come psinel (questo blog) veda nella falsificazione una delle basi essenziali delle “scienze psicologiche”.
Questa disposizione alla falsificazioe è una delle cose che in assoluto manca nella crescita personale. Infatti sembra che ogni nuova trovata in questo campo sia “la migliore”…oppure che sia in giro da talmente tanto tempo da non aver bisogno di falsificazioni, come nel caso delle discipline orientali…
…non a caso, fra queste la meditazione che più di altre discipline si è sottoposta al vaglio diquella che chiamiamo scienza, sta di fatto più che spopolando. Mentre, guarda caso, tutte quelle che non accettano questo confronto restano arginate in un mondo pseudo magico che di solito è foriero di “cazzari” (perdona il termine).
Attenzione, questo non significa che ciò che non viene studiato scientificamente sia una cazzata, ma che fino a quando non ci sono degli studi, la cosa migliore che si possa fare è continuare ad avere uno “sguardo ipotetico” invece di chiudersi in dogmatismi. Cosa che accade quando ci si infila la spiritualità, cosa che va molto di moda.
Il metodo scientifico (quello moderno) è una lente per osservare ciò che ci accade e metterlo su un “tavolo di lavoro” per vedere come va e come funziona. Non si tratta di regole assurde ed astratte che facilitano solo le lobby, anzi se tutti avessero delle basi per capire che cosa è “scientifico” da cosa “non lo è” di certo le cose funzionerebbero meglio…
…il modo migliore per farlo è semplicemente quello di accendere il cervello ed evitare di credere in ciò che si osserva senza averlo messo in discussione. Non solo con i nostri sensi che come abbiamo visto nell’esempio “della nave” sono limitati, ma con ogni mezzo a nostra disposizione. Ecco perché credo che il nostro affascinante sviluppo personale debba essere scientifico (lo sostengo ormai da anni).
Concludendo: ci sono molti “scienziati” che non comprendono che la loro “scienza” è un metodo e che può essere applicato ad ogni cosa. Questo non significa che si tratti di “verità” ma che se abbiamo un buon metodo che ci ha consentito di fare cose grandiose, non sarebbe male dargli fiducia anche in altri campi. Così oggi molte ricerche in questo campo sfiorano la precisione matematica della fisica, ma non tutti lo sanno…
…ciò che serve è educazione e formazione in questo senso, in modo che quando un ragazzo di 18 anni vuole scegliersi un corso di formazione possa per lo meno comprendere a cosa va in contro. Qui supsinel cerco di fare io “il traduttore” di questo metodo, ma credo che tu NON ne abbia bisogno…perché quando una ricerca è fatta bene si capisce e non abbiamo bisogno di nessuno per interpretarla…
…concludo questo lungo delirio con una frase che mi hai sentito dire spesso: “il vero male non sta nel conoscere ma nell’ignorare”.
A presto
Genna