Immagina di dover aprire un cantiere per la costruzione di una nuova casa, un cantiere che sai durerà circa 4 anni. Secondo te, in quale momento è più probabile che si verifichino incidenti sul lavoro nei primi 2 anni o in quelli precedenti? La maggior parte della gente sarebbe pronta a scommettere nei primi anni, dato che gli operai devono abituarsi alle nuove condizioni lavorative e forse anche apprendere qualcosa di nuovo… la risposta non è: nei primi 2 anni. Comprendere questo passaggio può letteralmente salvarci la vita…
Salvare vite
Lo so sembra un tema molto forte quello del salvare vite ma la psicologia è molto chiara: le abitudini uccidono con molta più facilità delle situazioni nuove. E non mi riferisco solo alle cattive abitudini ma a al fatto che il nostro cervello si abitui praticamente a qualsiasi cosa. Così è noto che le persone tendono a farsi molto male non tanto quando iniziano a maneggiare qualcosa di pericoloso ma quando lo maneggiano da un po’ di tempo. Più maneggi qualcosa di pericoloso senza farti male e più la tua percezione del rischio tende ad abbassarsi.
Questo ovviamente vale anche per le cattive abitudini: fumare, mangiare troppo, la sedentarietà. Sono tutte cose che non tendiamo a prendere in considerazione fino a quando non ne abbiamo bisogno. Se hai uno stile di vita pessimo e mettiamo tu abbia 40 anni ma senza alcuna ripercussione non significa che quelle azioni ti facciano bene, ma solo che fino ad ora non hanno ancora mostrato tutto il loro impatto negativo. Lo stesso possiamo dirlo per altre abitudini come ad esempio guidare ad alta velocità, se sei fortunato a non aver avuto incidenti è possibile che tu tenda a sottovalutare gli effetti di quei comportamenti.
Capita purtroppo di venire a conoscenza di persone che fanno incidenti per poi pentirsene amaramente. Questa estate una famiglia ha ucciso il proprio figlio perché andava troppo forte, in troppi su una singola auto ecc. Mentre viaggi comodamente a 50 km/h con tuo figlio in scooter non immagini minimamente cosa potrebbe accadere se avvenisse una collisioni a quella velocità. Suona come una velocità bassa vero? No, non è bassa, se non riuscissi a frenare le conseguenze potrebbero essere molto gravi anzi gravissime. E te lo dice uno che ama andare forte in auto e in moto… anche se non dovrebbe.
Per anni sono andato forte in scooter e in moto e non avendo fatto grossi incidenti mi dimentico. Poi mi rendo conto di essere lanciato come un missile in mezzo al traffico e penso: “e se qualcuno mi tagliasse la strada?”. Lo so non sono discorsi da crescita personale, non sono discorsi rincuoranti ma la psicologia non deve (e non dovrebbe) solo fare questo, ma dovrebbe mostrarci la dura realtà in faccia. E gli studi indicano chiaramente che tendiamo sottovalutare pesantemente i rischi e lo facciamo soprattutto quando non ci sono state conseguenze visibili fino a quel momento.
Fare maggiore luce su questi meccanismi può aiutare ad aumentare il grado di consapevolezza delle persone. Ripeto non è un bel discorso ma è un discorso utilissimo perché è letteralmente in grado di cambiare le nostre percezioni. Io vado ancora piuttosto forte in scooter, tuttavia devo ammettere che quando un vigile, durante una lezione di educazione civica alle scuole superiori, ci ha mostrato gli effetti di un impatto a 50 km/h ho sicuramente aumentato il mio stato di vigilanza durante la guida. Certo ero molto giovane e gli effetti di quelle informazioni si sono fatti sentire solo nel tempo.
Effetto abitudine
Le abitudini sono straordinarie e sono necessarie, non solo per le faccende che conosciamo per quanto riguarda la motivazione. Nel campo della crescita personale si dice che dobbiamo sviluppare abitudini perché in tal modo non abbiamo bisogno di motivarci. Perché se ci pensi le abitudini scattano senza il bisogno della forza di volontà, e sono si davvero utili. Ma non è solo questo il meccanismo che le rende particolari, il principale è lo stesso di cui ci siamo occupati in questo episodio dedicato al vedere la vita sempre nello stesso modo.
Immagina di essere in treno seduto accanto ad una persona che si è riempita di profumo. Per i primi minuti soffrirai terribilmente ma dopo poco inizierai ad abituarti, ma perché? Che senso ha se ti da fastidio? Non sarebbe più intelligente che il corpo dicesse di spostarci altrove o di dire a quella persona si spostarsi? No, perché se non potessi abituarti non riusciresti più a percepire eventuali nuovi segnali di pericolo. Ti abitui in questo modo se arriva un odore di bruciato, che potrebbe segnalare un reale pericolo, riuscirai comunque a discriminarlo. Se non ti abituassi il profumo coprirebbe quell’odore e rischieresti molto di più del semplice fastidio di stare seduto accanto a quella persona.
Ma perché facciamo così? Beh i motivi sono diversi ma i principali dovresti conoscerli: la mente che risparmia energia ed il fatto che, naturalmente dopo un po’ di tempo che le cose filano lisce tendiamo ad abituarci. E’ normale non avere più tanta paura di guidare in autostrada dopo anni di patente, sarebbe forse peggio il contrario, allo stesso tempo però tendiamo troppo rapidamente a dimenticarci gli effetti di un eventuale incidente proprio perché siamo abituati. Proprio perché “la strada la faccio tutti i giorni, la conosco a memoria”.
Quando dici frasi del genere al tuo cervello lui sai cosa fa? Abbassa la guardia e tende a sottovalutare gli eventuali pericoli presenti. Lo so è un paradosso: se vuoi guidare in autostrada devi abituarti a quel tipo di pericolo ma allo stesso tempo è bene non abituarcisi eccessivamente. Che se ci pensi e poi anche il mantra per una vita felice che eviti il continuo adattamento edonico: mi posso abituare al fatto di avere ciò che possiedo e questo potrebbe spingermi a sottovalutare la felicità di ciò che già ho, per farmi credere che per sentirmi davvero bene dovrei avere molto di più… ecc. ecc.
Personalmente non sono molto d’accordo con il nuovo codice della strada ma la stretta sull’uso del cellulare alla guida non è stupida! Infatti tendiamo a pensare che, dato che ho sempre guidato mentre spippolavo con il mio smartphone significa che non è poi così pericoloso. Ed invece gli studi sono chiari, ogni volta che poggi il tuo sguardo su quel piccolo schermo lo togli dalla strada e in base alla tua velocità e al comportamento delle persone intorno a te può causare enormi danni. E le statistiche lo provano con numeri davvero inquietanti.
Cosa possiamo fare?
Come hai ascoltato nella puntata le modifiche ambientali sono tra le scelte migliori, dovremmo creare dei Nudge specifici che ci aiutino a disabituarci nelle condizioni di pericolo. Esistono moltissimi esempi, dalla segnaletica strana sul battistrada in grado di far rallentare le persone nei punti pericolosi (ci sono esempi pazzeschi) alla educazione civica come quella che ho ricevuto io ma fatta un po’ meglio, magari con l’ausilio delle ricerche che ho menzionato. Ambiente e responsabilità sono le due forme più semplici su cui iniziare a lavorare per abbattere questi fenomeni.
Gli studi in psicologia mostrano chiaramente che bastano piccoli interventi per avere effetti concreti. Inventiamo un esempio: immagina se ogni volta che entri in autostrada la tua radio ti costringesse ad ascoltare un piccolo messaggio, anche solo di 1 minuto, nel quale ti viene rammentata la responsabilità che hai e anche alcune regole di base. Non intendo quei cartelloni che quasi quasi sono più pericolosi da leggere che utili (Come quelli che ti dicono che perdi i punti della patente se stai al telefono), ma intendo campagne studiate e modificate ad hoc.
Oggi con il digitale è facile far ruotare messaggi, dare dritte anche personalizzate, visto che ormai i nostri dati e metadati sono ovunque ma perché non usarli per questo motivo invece che (solo) per influenzare gli acquisti o i voti? Lo so che ci sono già persone che si occupano di questo ma è bene che la gente inizi a diventarne maggiormente consapevole. Se anche tu come me pensi che una buona informazione possa fare la differenza, condividi questa puntata sui tuoi social, potrà fare la differenza… cosa dici? A te interessa solo la crescita personale?
Capisco, magari mi segui per quello ma come abbiamo visto e detto più volte qui noi parliamo dei meccanismi della mente, non ci occupiamo di semplici espedienti per vivere meglio o per sentirci meglio. Vogliamo conoscere a fondo noi stessi per avere una vista e vita migliore a 360°, queste informazioni per quanto mi riguarda sono pura crescita personale. Anche perché sono gli stessi identici che ci catturano nelle cattive abitudini o che ci fanno agire sempre nello stesso modo errato ecc.
Diventiamo padroni dei meccanismi per non diventarne vittime!
A presto
Genna