Era l’ormai lontano 2014 quando una giornalista mi ha contattato per avere un parere sulla ASMR ovvero l’Autonomus Sensory Meridian Response o “orgasmo cerebrale”.

In quel periodo feci una profonda ricerca per cercare di capire con cosa avessi a che fare e dopo qualche oretta mi resi conto che si trattava di una sorta di “psico-moda”.

Solo che ne avevo davvero sottovalutato la portata, visto che oggi un video di ASMR può fare milioni di visualizzazioni. Disveliamo questo fenomeno…

La “donna” che sussurrava ai cavalli

Ok mi piace scherzare su questo fenomeno che come hai capito è un pretesto per parlare ancora di stati modificati di coscienza, ma non solo questo.

Infatti se un fenomeno riscuote così tanto successo è perché la gente sotto sotto, ci crede. Crede che quelle stimolazioni uditive e visive facciano realmente bene o che facciano provare “orgasmi”.

Entrambe queste convinzioni hanno però brandelli di verità, infatti come hai ascoltato quegli stimoli possono rallentare il battito cardiaco e diminuire la conduttanza cutanea.

Due segnali del fatto che il corpo si sta rilassando e sta “abbandonando lo stress”. Tuttavia come ti raccontavo una buona musica rilassante ha lo stesso identico effetto, se non maggiormente benefico.

Chiunque si occupi professionalmente di ipnosi e di stati modificati di coscienza avrà sicuramente riconosciuto alcune tecniche ipnotiche (seppur involontarie in molti casi) di inizio 800.

Stimolazioni ipnotiche

Da quando abbiamo iniziato a studiare scientificamente l’ipnosi i miei colleghi hanno cercato moltissimi modi per indurla. Abbiamo testimonianze di ipnosi indotte con praticamente qualsiasi stimolo:

Visivo, uditivo, tattile, olfattivo e forse anche gustativo (anche se ho qualche dubbio, se mangio un ottimo piatto io “vado in trance”). Quindi cosa c’è di diverso tra quel tipo di ipnosi ed i video di ASMR?

La risposta spontanea potrebbe essere “lo scopo”. Mentre l’ipnosi viene utilizzata per moltissimi motivi (soprattutto clinici) l’ASMR è un’esperienza che serve per provare “quel brividino” anche detto “orgasmo cerebrale”.

Ora come ti raccontavo in realtà anche gli ipnotisti si sono divertiti per anni a far provare ai propri “malcapitati” sensazioni identiche all’orgasmo. Solo che al contrario dell’ASMR li non vi era l’aggettivo “cerebrale”.

Si perché su alcuni soggetti predisposti e preparati si può quasi provocare una sorta di orgasmo reale e non solo “cerebrale” (per utilizzare il loro lessico).

Pseudo-scienza

Ciò che oggi chiamiamo pseudo-scienza è qualcosa che finge di essere scientifico ma che non lo è. Non si riferisce a scoperte nell’ambito della scienza ma a chi “volontariamente mescola le carte in tavola”.

In altre parole se scopri che mescolare insieme pomodoro e aglio crea un potente carburante, e ci credi, hai solo fatto male “i compiti a casa”. Se invece cerchi di vendere il nuovo carburante sapendo che non funziona, allora sei un po’ un truffatore.

Le pseudo-scienze sono a metà strada tra queste due posizioni. Perché alcune persone ci credono, pensano di aver scoperto chissà che cosa ed altre invece ci “marciano” economicamente.

Usare una sigla altisonante come ASMR sembra proprio far parte di questa seconda categoria di furboni, visto che non esiste alcun “meridiano sensibile” almeno nella nostra medicina occidentale.

Un altro trucco delle pseudo-scienze è quello di utilizzare effetti conosciuti dandogli cause nuove. Esempio: tutti possiamo aver visto un arcobaleno ma non tutti sanno che può nascere dall’energia psichica di chi è scampato ad una tempesta.

Ovviamente questa è una cavolata che mi sono appena inventato. Però potrei scriverci qualche libro sul perché gli arcobaleni spuntano proprio dopo il brutto tempo, che guarda caso ha a che fare con l’umore della gente. (sto ancora scherzando).

Chi ha paura dell’ipnosi?

Per anni i miei professori mi hanno detto: “stai attento ad usare il termine ipnosi, alle persone non piace, usa piuttosto rilassamento, esercizio di concentrazione, ecc”.

Ti sembrerà assurdo ma avevano perfettamente ragione, tuttavia, quando iniziai ad approfondire l’argomento mi resi conto che non era proprio corretto e che a volte, generava ancora più confusione.

Così quel timore dell’uso diretto della parola “ipnosi” ha portato anche i professionisti della materia ad utilizzare nomi alternativi, questo ha aperto le porte ad una serie di fraintendimenti e di “furbetti”.

L’argomentazione principale di chi si vuole difendere da dare “nomi specifci” risale ancora una volta ad un mio “maestro”, Milton Erickson, il quale diceva provocatoriamente: “l’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi”.

Ora sono convinto che questo timore abbia contribuito a far nascere e prosperare un fenomeno come l’AMSR. Pensa chi l’avrebbe fatta se qualcuno l’avesse chiamata invece:

“Induzione ipnotica attraverso un ricalco dell’esperienza sensoriale”

Ciò che succede durante l’ASMR o almeno che le persone si aspettano che accada è quello strano “brivido sulla schiena” provocato dalla stimolazione uditiva.

Come dicevamo, basta la semplice aspettativa in alcune persone per facilitare l’emersione di una sensazione del genere. Quando questa avviene poi diventa quella che gli ipnotisti da palacoscenico chiamano “convincer”.

Un “convincer” è una manovra atta a “convincere” (che strano ;-)) il soggetto che qualcosa sta accadendo. Un esempio tipico sono i test di suggestionabilità che si basano proprio su qualcosa del genere.

Anche il cinema a volte fa un uso eccezionale di questo. Un esempio per me molto chiaro è quello fatto nel film “il sesto senso” quando il bambino sta per pronunciare la famosa frase “vedo la gente morta” (o qualcosa del genere).

Poco prima, al culmine di un’atmosfera terrificante il bambino dice qualcosa del genere: “li puoi sentire, è come un brivido lungo la schiena”. Se sei dentro al film è probabile che tu vada alla ricerca di quel brivido e boom, lo senti!

Il brivido di conferma

Così se provi il brivido esattamente quando il protagonista del sesto senso lo nomina, il regista ha fatto davvero bingo! E’ riuscito a crearti una sensazione di “paura”, con la rispettiva risposta somatica. Come ha fatto?

La verità è che quando siamo un po’ spaventati, la maggior parte di noi, ha brividini in tutto il corpo. Il regista non ha fatto altro che mettere insieme questa cosa “abbastanza certa” con la verbalizzazione del bambino.

Che ti ripeto, è la stessa cosa che fanno gli ipnotisti per indurre alcuni tipi di trance ipnotica utilizzando spesso un linguaggio vago: “può darsi che tu possa sentire il tuo corpo un po’ strano ora che hai gli occhi chiusi”.

Se hai gli occhi chiusi davanti ad uno sconosciuto, che magari ti chiede di spostare l’attenzione su varie parti del corpo, è facile che tu possa sentirlo “un po’ strano”. Non si fa altro che “ricalcare” un’esperienza che forse c’è già.

Spero sia chiaro che non voglio insegnarti l’ipnosi ma solo mostrarti quanto sia facile generare “sensazioni particolari” se si attua il giusto “set-up” e quello dell’ASMR mi sembra davvero ideale a tal scopo.

Può funzionare?

Assolutamente si, il fatto che possa essere una sorta di effetto “ipnotico leggero” non significa che sia inutile. Se uno decide di addormentarsi con qui suoni perché no.

Se uno decide di rilassarsi con l’ASMR può essere un buon modo alternativo ad altri metodi meno salutari. Però, ripeto, non è da confondere con una terapia è più un rimedio momentaneo.

Qualcuno afferma che la sua efficacia sia legata al fatto che si ascoltino “suoni naturali” ma la verità è che spesso i suoni o “trigger” provengono da plastica, polistirolo e altri materiali tutt’altro che naturali.

Inoltre voglio ricordarti l’effetto “ninna nanna”, il parlare sottovoce e in modo tranquillo e ritmico crea qualcosa di molto simile alle nenie che ci tramandiamo da secoli.

Per capire se funziona specificamente bisognerebbe per prima cosa capire cosa è una stimolazione ASMR e cosa non lo è. Dopodiché si prende questa differenza e la si testa in laboratorio con un campione di persone.

Ad esempio si può fare un confronto tra una semplice musica rilassante ed una sessione di ASMR. Tra un “rilassamento classico” e queste stimolazioni sensoriali. Insomma siamo lontani da distinguerla da “ipnosi e altro”.

Role play

Alcuni studiosi hanno affermato che il suo effetto è legato al “gioco di ruolo” che si crea tra chi ascolta e chi induce e conduce queste sessioni. Non ti stupirà sapere che per l’ipnosi esiste una spiegazione identica.

Per capire bene questo passaggio bisogna pensare che ogni azione umana pre-strutturata è una sorta di “role-play”. Se ad esempio hai un amico “prete”, una cosa è trovarlo al bar ed un’altra è incontrarlo per confessarti.

In queste due situazioni gli attori sono identici ma i loro comportamenti saranno profondamente diversi. In realtà succede per ogni azione che abbia delle “regole” presabilite.

Tutto si gioca sull’aspettativa e sul mantenimento di alcune norme condivise: io farò questi suoni, tu lasciati andare al loro ascolto, ad un tratto potresti provare queste sensazioni che sono il segnale che tutto funziona.

Come abbiamo visto questi “trigger” fanno davvero provare sensazioni, perché tutto ciò che ascolti in fondo ti fa provare sensazioni, solo che normalmente non ci fai caso, ma il role play ti porta a diventare più sensibile.

Il camice del medico

Sapevi che se un medico ti somministra un farmaco con il camice o senza c’è una grossa differenza? E’ uno studio vero, se il medico ti da il farmaco con i classico camice il suo effetto è più potente di circa il 30%.

Guarda caso proprio il nostro caro “effetto placebo”. Ora se ti dico che farò dei suoni e proverai delle sensazioni la cosa non ti sconvolgerà, ma se sono vestito in un certo modo, se creo la giusta atmosfera, ecco che quelle sensazioni potrebbero sorprenderti.

Come sanno tutti gli appassionati di questi studi, anche il colore del farmaco ha la sua rilevanza, anche i suoni, gli odori ecc. hanno un certo peso nell’effetto finale del farmaco.

Ti racconto tutto questo solo per mostrarti quanto è difficile per noi addetti ai lavori cercare di eliminare tale effetto per capire se un trattamento funziona al di la della suggestione.

A tal proposito i miei colleghi ricercatori hanno inventato decine di stratagemmi arzigogolati, che non sono stati utilizzati negli studi sull’ASMR, almeno non su quelli in cui mi sono imbattuto per scrivere questo post.

Open mind

Come ti raccontavo nella puntata, non conoscendo fino in fondo il fenomeno, nel senso che ho letto solo 3 ricerche strutturate, magari potresti avere TU delle nozioni e dei riferimenti che mi sono sfuggiti.

Resto con “la mente aperta” alle tue informazioni ed opinioni. Non è necessario che tu abbia una vasta bibliografia, sono anche solo curioso di sapere se l’hai provato e come ti ha fatto sentire.

Oggi ti stra consiglio di leggere il Qde perché cercherò di mostrarti, attraverso la “storia dell’ipnosi” perché secondo me questa storia dell’ASMR è una specie di “ripresa storica strampalata”.

Per cui ti lascio come sempre la possibilità di commentare qui sotto o sui social… mi raccomando con “grano salis”, altrimenti non ti pubblico (mente aperta ma non troppo ;-)).

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.