Ciao,
sono ormai anni che bazzico nel mondo di quello che viene chiamato “sviluppo/crescita personale” ed ho avuto il piacere di osservare numerose trasformazioni in questi ultimi 10 anni o poco più.
Nel delirio di oggi voglio parlarti di questi cambiamenti e di come siano mutate le cose a discapito di una “crescita personale fatta in casa” verso un maggior professionismo.
Abbiamo parlato molte volte della storia di questa corrente di pensiero moderna. Per cui oggi non voglio annoiarti con le solite storie “da dove deriva cosa”, ma semplicemente parlarti di uno dei più grandi paradossi in questo campo.
Il fatto che sia nato come movimento indipendente che cercava l’indipendenza nel bel mezzo di un mondo fatto di “pezzi di carta”.
Una delle cose che piaceva di più negli anni 80/90 era il raccontare di non aver “alcun titolo di tipo accademico…eppure di avercela fatta“.
E’ la classica apologia del “self-made man” made in USA che ci ha così tanto contaminati negli ultimi anni. Così il caro Tony Robbins (uno dei massimi esponenti di questo mondo) è stato fra i primi ad inneggiare la propria mancanza di “qualifiche”.
Ancor prima altri “speaker motivazionali” lo avevano fatto, mostrando che la motivazione e la disciplina potessero vincere su qualsiasi cosa, “pezzi di carta” compresi.
Un messaggio davvero innovativo e molto realistico, per quanto mi riguarda. Infatti nella mia vita ho conosciuto un sacco di “non certificati” che ne sapevano molto di più di quelli con tanto di curriculum accademico.
Come ti ho raccontato più volte questo tipo di self-marketing fatto dai pionieri in questo campo è stata anche la bandiera della PNL. Che per anni ha sparlato dei miei poveri colleghi, additando la psicologia accademica ed esaltando così i prodigi della propria creatura.
A distanza di 40 anni è oggi la PNL che cerca di entrare nei circuiti accademici e non il contrario. E se mi segui sai anche che…
…ciò che intendevano i primi piennellisti non era tanto rivolto alla psicoterapia, ambito da cui hanno tratto a piene mani.
Ti consiglio in proposito di leggere “The origin of nlp” dove Grinder al termine del libro afferma quanto i fautori della PNL debbano ai primi psicoterapeuti che hanno modellato. Un ambito in cui la PNL trova ancora oggi le sue migliori applicazioni.
Tutto quell’additare chi “aveva un titolo di studio“era (ed è) tutto marketing. Proprio come ogni buon leader è in grado di trovare un capro espiatorio così i piennellisti si sono mossi contro i miei antenati, gli psicoanalisti degli anni 60.
Una diatriba che oggi non ha più senso visto che esistono protocolli clinici migliori di quelli legati alla PNL (pur restando il fatto che la sua applicazione sia molto utile in ambito clinico).
Così per un periodo fra gli anni 60 e 90 chi si occupava di crescita personale “si faceva da se”. Evitando di sbandierare agganci che avessero a che fare con l’accademia oppure di parlare di studi sperimentali.
Si viveva in un caos di auto-leggittimazione, dove tutti facevano il cavolo che volevano. Così uno si alzava la mattina e diventava “trainer di qualche cosa”.
Anche oggi esistono queste persone, pero per fortuna non sono più così tante. Oggi le cose sono cambiate, tutti cercando di affidarsi ad un qualche cosa di scientifico.
Non mi credi? Si hai ragione ho generalizzato, non tutti ma la maggior parte delle persone che oggi si occupano di formazione professionale.
Giusto per darti un’idea di cosa sto parlando prova a pensare ad uno degli ambiti più famosi della crescita personale “le abilità di persuasione”così amate dalla PNL e da tante altre branche…ecco Chi è che ha fatto gli studi migliori in questo campo?
E’ stato qualche piennellista o qualche adepto del metodo Robbins? oppure di qualsiasi altro guru in questo campo? Chi è il numero uno ormai riconosciuto da tutti nella persuasione?
Esatto, Robert Cialdini e di tutti quelli che hanno seguito e studiato il suo metodo, che è scientifico ed accademico. Vuoi un altro esempio molto più che lampante?
Ecco un’altra domanda insidiosa,quali sono i migliori sudi sul linguaggio non verbale mai affrontati? forse quelli della PNL?No sono quelli di Paul Ekman ed ancora una volta dei suoi studi accademici.
Giusto per fare un altro esempio. Se invece ti parlo soddisfazione lavorativa, di benessere inteso come “ottimismo”, chi è il più grande esperto in questo campo?
Ancora una volta si tratta degli studi di uno psicologo di MartinSeligman che dovresti ultra conoscere. E giusto per non farmi mancare nulla ci metto anche gli studi sull’intelligenza emotiva…
…di Daniel Goleman o sulla creatività sempre di un professore Edward De Bono. Oppure si può parlare del più grande esperto di decisioni al mondo. Chi sarà mai? un trainer di Robbins o un master coach di qualche altra provenienza?
No, ancora una volta è Daniel Kahneman che ha addirittura vinto un premio Nobel per l’economia per le sue scoperte.
Ok, in realtà sono sempre esistiti trainer e formatori onesti che hanno detto: ragazzi oggi vi parlo di una teoria X fatta dal tizio Y che ha dato enormi risultati nella mia esperienza.
Ma erano davvero pochi pochi… il messaggio che voglio mandarti non è il fatto che esista solo la psicologia accademica, ma che se un formatore moderno oggi non ne parla è completamente “fuori dal mondo”…
…per lo meno da questo mondo. Se oggi uno tifa 3 giorni sulla empatia o sul rapport e non ti nomina mai i neuroni specchio, per me non sta facendo un gran bel lavoro.
Sapere che ci sono non implica saperli usare, qualcuno potrebbe obiettare…si sono più che d’accordo, ma questo vale per “te corsista” e non per chi va in giro a fare corsi di formazione…
…perché se fai corsi senza conoscere la teoria puoi solo fare del buon modeling rischi grosso per diversi motivi. Questo non significa cheuno non possa crearsi la propria teoria, cioè estrapolare una serie di regole che si sono apprese in anni di pratica.
Ma oggi è giusto che lo dica ed è anche giusto che faccia dei confronti con chi studi queste cose.
Ed infatti di “scienziati pazzi solitari che creano la formula della vita felice” ce ne è sempre meno.Qualche accademico ferreo dirà “per fortuna” ma per me non è così.
E’ bene che la gente possa sapere di essere portatrice di una valanga di ottima conoscenza. Una conoscenza che i miei colleghi chiamano “psicologia ingenua” come ti ho raccontato molte volte.
Ma ingenua non è un giudizio di valore, nel senso di “meno valida” ma nel senso di “senza basi di riferimento” o meglio che ha come uniche basi di riferimento un giudizio soggettivo.
Ciò che voglio dirti è che in questo campo, quello psicologico,siamo tutti dei maestri, perché abbiamo dei modelli che osserviamo quotidianamente,cioè noi stessi. Ma spesso ci inganniamo e qui entra in scena la ricerca…
…ricerca di cui oggi lo sviluppo personale non può più fare a meno. In barba a chi pensava chela psicologia sarebbe sparita una volta che alcune di queste tecniche fantomatiche sarebbero state immesse nel circuito.
Si in effetti la psicologia è cambiata, ti basta pensare a Seligman e alla sua meravigliosa psicologia positiva o solo agli studi sulla mindfulness che hanno messo assieme conoscenze antiche e moderne.
Insomma oggi non esistono quasi più i guru che si auto proclamano tali in questo ambito. O per lo meno se esistono devono fare i conti con una enorme massa di ricerche sperimentali che ormai sono diventate la norma in ogni corso di formazione che si rispetti.
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A presto
Genna