*articolo aggiornato il 10/09/2018

Ciao,

quali sono le relazioni più lunghe e durature? Non quelle con i propri partner purtroppo ma quelle coni nostri amici.

Nella ANL di oggi esploreremo questo tema (l’amicizia) osservando gli ostacoli e soprattutto le 15 regole implicite di queste relazioni.

Gli studi ci dicono che coltivare relazioni amicali ci rende più felici e maggiormente in salute. Purtroppo nella nostra società individualista questo è sempre più difficile…ecco perché ci ho dedicato la 14 puntata del podcast…

 

 

Sei riuscito ad ascoltarlo? Se lo hai fatto fino infondo avrai notato l’osservazione sulla soggettività di termini come “amicizia” o “amore” e di come ognuno possa avere dei “criteri diversi” per definire queste parole.

Cioè se chiedo a due persone diverse cosa significhi “amicizia” mi racconterà quali sono quelle regole implicite che per lui definiscono un amico.

Queste “regole” sono soggettive e possono essere molto diverse da persona a persona. Tuttavia credo che le 15 regole elencate dalla Zimmerman e riprese dagli studi di M. Argyle e M. Henderson possano espandere la nostra consapevolezza su come coltivare le amicizie.

Cosa che risulta sempre più utile dagli studi, via via che si cresce.Se hai più di 30 anni di certo avrai vissuto sulla tua pelle questo fenomeno, fenomeno che molti non prendono bene, complice di certo la televisione e modelli fasulli che mostrano persone con decine di amici.

Per non parlare dei nostri cari social media che ci illudono di avere moltissimi “contatti amicali”. Come ti dicevo nell’audio gli studi dimostrano che superata una certa età il numero degli amici intimi si restringe fino a 2 o 3 persone e massimo 5.

Prova a pensarci magari come me hai molti conoscenti, hai una vita piena e passi i weekend con una bella compagnia composta da decine di persone. Lascia che te lo dica, siamo davvero fortunati 🙂 ma se ci pensi con quante di quelle persone ti confidi?

Quanti ti starebbero accanto nel momento del bisogno? O meglio tu, chi aiuteresti nei momenti difficili?Se siamo onesti noteremo che le persone in questione sono molto poche.

Questa tendenza cambia radicalmente con il genere di appartenenza, infatti le donne puntando molto di più sulle relazioni interpersonali e questo le porta ad essere vicine a più persone nel momento del bisogno.

Se invece sei un maschietto le cose sono leggermente diverse. Per cui se tua moglie vuole frequentare gli amici e tu invece no sappi che le stai facendo un grande torto.

 

Ora passiamo ai tre ostacoli descritti nella ANL:

 

a) Attenzione e dedizione: forse la chiave per mantenere qualsiasi tipo di relazione, e specialmente un’amicizia, è proprio il tuo sforzo, il tuo impegno. Pensaci, quando fai un regalo ad esempio le persone apprezzano più lo sforzo dell’oggetto in se.

b) Le convinzioni: “tanto l’amicizia non esiste…è meglio soli che male accompagnati…chi fa perse fa per tre”. Ci sono un sacco di convinzioni altamente disfunzionali, come quella che se non abbiamo 200 amici siamo degli sfigati, che possono seriamente ostacolare un’amicizia.

c) I partner: la ricerca ha dimostrato che l’inizio di una nuova relazione sentimentale decreta spesso la fine delle amicizie. Questo sembra essere l’ostacolo più frequente ed invalidante perle “relazioni amicali”.

Credo che il semplice conoscere questi tre ostacoli possa già in fondo riassumere le 15 regole, che per amore di completezza riporto qui sotto:

1) Offrire aiuto in tempi difficili: chi scappa quando arriva la tempesta viene sempre bollato come ammutinato re o disertore. È troppo facile godersi solo il bello degli amici, bisogna imparare a dare sostegno se vogliamo riceverne a nostra volta.

2) Mantenere i contatti e trovare il tempo per gli altri: come ti dicevo questa è una delle cause più frequenti di abbandono delle amicizie. Più sei avanti con l età e più dovrai programmare questi spazi…non ti aspettare che capitino a caso, ma diventa pro attivo in questo senso.

3) manifestare pensieri e sentimenti personali: bisogna aprirsi agli amici in un gioco di scambio ponderato delle informazioni personali. Il tutto nasce proprio come una apertura di contenuti personali verso l altro, altrimenti diventa una relazione terapeutica dove uno da tutto dell’altro ma la cosa non è reciproca.

4) Mantenere i segreti: se hai più di 12 anni sono certo che questa regola la conosci benissimo e sono pronto a scommettere che hai visto molte amicizie rovinarsi per la violazione di questa regola implicita.

5) Portare positività: a nessuno piace ascoltare sempre e solo cose brutte, spesso infatti gli amici più negativi e lamentosi vengono allontanati. Se hai questa tendenza sforzati di portare un pizzico in più di positività nella relazione.

6) rafforzare l’identità sociale del tuo amico:se un tuo amico è di origine marocchina ma è nato in Italia secondo te gli piacerebbe essere appellato come straniero? O peggio? L. Risposta è no, a nessuno piace non appartenere al gruppo.

7) Ascoltare: e che te lo dico affare ci ho dedicato almeno due o tre ANL nel passato e decine di post…

8) fornire sostegno: questa semplice parola, sostegno,racchiude molto di ciò che gli amici desiderano da noi.

9) Difendere l’amico dalle critiche: quando sei amico di qualcuno abbracci spesso anche le sue cause e quando qualcuno lo critica ti viene subito voglia di tirare fuori gli artigli. Se invece non lo facessi e magari tu fossi d’accordo con lui, probabilmente il tuo amico lo vivrebbe come un tradimento

10) Condividere le novità: e con chi se non con i tuoi amici? Tenere aggiornati gli amici è spesso qualcosa di naturale quando si ha l opportunità di essere anche vicini fisicamente.

11) chiedere consigli: ti ricordi l’effetto Franklin?quando qualcuno ci chiede consiglio ci permette di sentirci importanti e questo ha un profondo effetto sulle relazioni.

12) Organizzare iniziative insieme: uno dei modi più comuni ed efficaci per stringere le relazioni è quello di fare “qualcosa insieme”, qualsiasi cosa che sia condiviso.

13) Scherzare: essere pronti alla battuta è una delle caratteristiche principali delle amicizie. In modo particolare sembra che gli uomini amino di più prendersi in giro mentre le donne ridere degli altri. Divertirsi per me è importantissimo in ogni ambito della vita.

14) Evitare i commenti negativi: spesso si sente dire che i veri amici ci dicono le cose in faccia…e in effetti dovrebbe essere così ma non sempre e di certo senza esagerare.

Le critiche costruttive sono ben diverse da quelle distruttive, se vuoi tenerti stretti i tuoi amici critica in modo costruttivo.

15) Lasciare spazi di libertà e rispettare il partner: Nelle ricerche è stato evidenziato che le relazioni sentimentali sono la prima causa di rottura delle amicizie.

Questo va a braccetto con la libertà personale a questo punto desidero farti un bel discorso su come si formano i gruppi e ti voglio parlare di una terribile malattia tipica di quei gruppi costituiti artificialmente.

Questa “malattia” era annoverata in un manuale di psicologia delle organizzazioni quando studiavo. Si chiamava “gruppite” ed era la tendenza infantile di un gruppo ad allontanare tutti qui membri che per un qualche motivo non aderivano a tutte le iniziative del gruppo stesso.

Esempio: “tu non vieni al cinema con noi? allora sei fuori dal gruppo”. So che può sembrare estremo ma si tratta di una dinamica di gruppo comune.

Solitamente più forte è questa tendenza è più chi cerca di ritagliarsi degli spazi con un partner si sente bollato come “traditore” ecc.

Spero sia chiaro che in un gruppo di amici che “soffre di gruppite” le relazioni all’interno del gruppo non si possono definire come realmente “amicali”. Chi ha necessità della tua presenza tanto da marchiarti come traditore non ha lui stesso ben chiaro “le regole implicite dell’amicizia”.

Se sei un giovane adolescente evita però di preoccuparti, perché alla tua età è normale che i gruppi abbiano “la gruppite”.

Non solo questo fenomeno può capitare a tutte le età in modo particolare in quei gruppi che si formano per forza, come “gli amici a lavoro o nello sport”. In tutti quei contesti dove ci ritroviamo amici di qualcuno più che scegliere di esserlo.

In questi casi puoi fare “poco o nulla” per far si che il gruppo si renda conto di questo fenomeno e ameno che tu non sia il “capo squadra” in uno di questi contesti, evita di cercare di informare i membri del gruppo della “gruppite”.

Il mio personale consiglio è quello di restare nel gruppo con la consapevolezza che l’anima di quel tipo di gruppo è ancora adolescenziale accettalo semplicemente o in casi estremi allontanati.

Spesso nella crescita personale si dice che per capire chi sei ti basta pensare alle 5 persone che frequenti maggiormente. Ed in effetti noi tendiamo a frequentare persone che abbiano qualcosa in comune con noi.

Ma al contrario di quei corsi o consigli che ti dicono “scappa dal zoppo oppure zoppicherai anche tu”… sono qui a dirti che puoi usare quella situazione per crescere.

In altre parole, mantenendo la tua presenza (cosa che ritengo ormai indispensabile in ogni azione umana efficace) vivi e tollera le “gruppiti” questo ti renderà sempre più tollerante e forte.

E’ chiaro che puoi farlo solo se sei già in grado di gestire un po’ le emozioni che quel gruppo ti suscita. Se così non fosse, allora il buon vecchio consiglio di cambiare amici, è sempre valido 😉

Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un tuo commento qui sotto e se hai ascoltato tutto l’audio sai anche quale sarà l’argomento della 15° puntata del podcast (se hai idee o domande postale qui).

Come sempre sentiti libero di cliccare su mi piace ed aiutarmi a rendere sempre più visibile il mio lavoro che credo possa essere utile a molti.

A presto
Genna

Ps. mi scuso per i vari errori nell’audio…beh non tutte le ciambelle…  😉


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.