Sai cosa sono i “fuffa coach”? E’ un nomignolo divertente che da qualche tempo circola sul web per indicare tutte quelle persone che vedono nel “coaching” una opportunità per fare “soldi facili”…gente che “una mattina si sveglia e decide di voler lavorare con la mente delle persone”.
Se senti un audio strano… forse è partito in automatico un divertente video qui sotto. Scrolla in giù e fermalo prima di ascoltare il podcast.
Bene, ti sei arrabbiato? Pensi che non sia giusto parlare così di chi si occupa di coaching in Italia? Allora molto probabilmente anche tu sei un “fuffa coach”. Forse vorresti sapere chi NON è considerato un fuffa coach?
Ecco la mia personale risposta: Non sono “fuffa coach” tutti quei professionisti che vogliono aiutare il prossimo partendo da una reale esperienza consolidata nel loro campo, e partendo dal “loro campo”, desiderano “aiutare, sostenere e formare” gli altri.
In mezzo a questi possiamo metterci quella piccola percentuale della popolazione “naturalmente dotata” nel sostegno delle altre persone. Non sto parlando di persone “con un titolo di studio” ma persone che per loro indole sono “dei coach” …dei “netural coach”! Come ti raccontavo nel podcast, stimo che siano meno del 10% dei coach italiani. Ma si tratta di una percentuale del tutto inventata, che potrebbe andare bene in qualsiasi altro campo. Ad esempio:
“Quanti possono essere i medici davvero bravi in Italia? …e quanti i pasticceri? e quanti meccanici d’auto?”
Lo so sono categorie estremamente distanti, ma alla fine quelli “bravi e portati” restano sempre una piccola percentuale. Ed è anche per questo che sono nati i percorsi (per così dire) standardizzati!
La “standardizzazione” da un lato uccide la creatività, ma dall’altro permette anche ai “meno dotati” di poter diventare dei medici preparati ed efficienti, magari non dei geni… ma efficienti!
Come? Mi stai dicendo che chi non è proprio portato non dovrebbe fare il suo mestiere? Beh, si la penso un po’ anche io così, ma se ci pensi bene non è proprio possibile… se non in un mondo perfetto!
Lo stesso “controllo qualità” avviene anche nel campo del coaching, ci sono un sacco di società che cercando di mantenere alti gli standard e (a quanto scrivono sui loro statuti) cercando di differenziarsi dalle altre “professioni d’aiuto”.
Si, perché sempre di “un aiuto” si tratta… a me piace chiamarle in questo modo, piuttosto che dargli un’indicazione fissa, tipo: professioni sanitarie, di salute mentale, psicologiche ecc. Perché? Perché il campo della psicologia non riguarda solo l’aspetto “clinico e psicoterapico”, ma da secoli riguarda i gruppi, il lavoro, il benessere nella società in senso allargato.
A questo punto, prima di continuare a leggere devo farti una domanda: hai ascoltato il podcast? Perché se non lo hai fatto potresti iniziare a pensare che, con un sito come psinel, “io stia spuntando nel piatto dove mangio”, ma in realtà le cose sono proprio opposte… sono i fuffa coach a sputare nel “nostro” piatto.
E per nostro, intendo dei ricercatori nel campo della psicologia, delle neuroscienze della filosofia della mente (ecc.). I coach veri, quelli che si sono davvero fatti il mazzo sono praticamente più preparati dei miei colleghi 🙂 Si si, ci sono persone che si sono formate in giro per il mondo, hanno letto e studiato molte cose… insomma non sono tutti “fuffosi”.
In praticolare i più fighi sono quelli sportivi e quelli che ti guidano a “fare più soldi”. I fuffosi qui chi sarebbero? Quelli che non “fanno soldi” ma cercando di insegnare a te come si fa e quelli che non “fanno sport” o ne hanno mai fatto. A proposito di sport, sapevi che esiste la facoltà di scienze motorie? E sapevi che li imparano un sacco di cose sullo sport.
“Quindi Genna mi stai mica dicendo che tutti i coach sono fuffa coach?” No, perché ti ripeto che esistono molti bravi professionisti per “indole” e molti altri per “esperienza personale”. Ma la percentuale, per quanto mi riguarda… resta sotto il 10%. Che cosa dire se sei un mio collega e magari stai pensando:
“si vabbè ma questo non ha detto ne se è contro i coach o se ne è complice”. Personalmente credo che servirebbe una maggiore “standardizzazione” (per non usare il termine regolamentazione che non piace a nessuno) per le nuove professioni d’aiuto, che ormai non sono più estinguibili.
Mi sto perdendo nei meandri della mia professione… nel frattempo ti allego un piccolo video che sono sicuro ti piacerà. Perdonami se ha continua a “partire in automatico”, ma questi della Rai “nun se cambiano”.
Ahahah lo hai visto? Fa spaccare dalle risate…ed è solo un pezzettino, a questa pagina trovi tutto un suo spettacolo dove arriva praticamente a citare libri e tecniche. Il pezzetto l’ho trovato sulla pagina fb di Andrea Giuliodori che credo non abbia bisogno di presentazioni.
Mi da morire Giorgio Montanini che sta citando chiaramente Roberto Re con il suo “leader di te stesso” … citando a sua volta il “vocabolario trasformazionale” di Tony Robbins. Qui Montanini cade nella stessa trappola nella quale cadono tutti gli aspiranti fuffa coach…
… scherzo, in realtà penso che il tizio davvero bravissimo, sappia bene di aver esagerato per avere il suo effetto comico… però sotto sotto potrebbe non sapere neanche lui che quella tecnica, è ancora una volta “farina del sacco” di miei colleghi dello scorso secolo.
In fine devo assolutamente citare un genio della comicità sul web “Robert Secerè” che ha preso di mira nella sua divertente satira il nostro caro mondo della “formazione”, e quindi anche del coaching. Anche qui è chiaro che il ragazzo, nel suo nomignolo ha inserito un pizzico di Re e di Cerè!
Concludendo: fare una professione d’aiuto è qualcosa di serio… se non sei magicamente portato allora devi studiare, praticare insomma farti il mazzo. Se vuoi usare il marketing per fare “fessi tutti”, prima o poi si capirà… se ami queste materie, applicati (come direbbe la maestra).
Aggiornamento: ho appena trovato un articolo apparso su psychology today che mostra come la pensano i colleghi made in USA sulla differenza fra coach e psicologi. Giuro che non l’avevo mai letto prima di registrare il mio podcast.
L’altro giorno ho raccolto alcune email, tutte mi facevano la stessa domanda: “Che cosa ne pensi della programmazione subliminale quantica?” &%# cosa? Se qualcuno si presenta con questo titolo, come “programmatore subliminale quantico”…
…vai tranquillo dietro c’è quasi sicuramente un Fuffa Coach 🙂
Gennaro Romagnoli
Nel Qde troverai tante altre cosine “succulenti” sui “fuffa coach”!