Ciao,

hai ascoltato il podcast dedicato allo “studio del linguaggio non verbale“? No? prima di leggere i risultati di questo studio dovresti ascoltare e leggere quel materiale, altrimenti non ti sarà chiaro come mettere in pratica i consigli di questo studio.

Tempo fa abbiamo parlato della dilatazione delle pupille come “finestra verso l’anima”, essendo un tipo di risposta completamente fuori dal nostro controllo…

…ogni volta che l’attivazione dell’organismo cresce (aurasal in termini tecnici) le pupille tendono a dilatarsi.

Detto in termini che tutti possono comprendere: “ogni volta che ti stai emozionando (nel bene o nel male) le pupille tendono a modificare la loro dimensione”.

In un recentissimo studio (Murphy e coll. 2014) è stato chiesto ad alcuni soggetti di guardare un insieme di puntini su uno schermo, questi puntini  rappresentavano una serie di decisioni possibili che i soggetti potevano prendere.

In pratica dovevano decidere in quale direzione muoversi, anche se i puntini gli oscuravano la vista.

I ricercatori hanno notato che i soggetti che prendevano migliori decisioni erano quelli le cui pupille restavano pressoché inalterate, cioè non diventavano più grandi segnalando forti “attivazioni”.

Da un punto di vista concettuale sembra un po’la scoperta dell’acqua calda. E’ chiaro a tutti che chi si emoziona troppo prende pessime decisioni,è qualcosa che in un modo o nell’altro abbiamo sperimentato tutti nella vita.

Ed è altrettanto chiaro che se vediamo una persona “agitata”possiamo dedurre dal grado di “agitazione” se è nello stato adatto per prendere decisioni buone o meno!

Quindi, rifacendomi al podcast 39, questo studio non serve tanto a darti l‘ultima dritta segreta sul linguaggio non verbale.

Qualcosa che se sai come osservarla può renderti in grado di leggere nella mente delle persone… non ti serve a questo, anche perché è davvero difficile vedere le variazioni minime della pupilla e soprattutto tenerne conto durante una normale conversazione…figuariamoci in un contesto di “decisioni complesse”.

Questo dato però sarà di certo utilissimo a chi studia seriamente il non verbale e cerca delle sue applicazioni pratiche ed utili.

A me ad esempio è subito venuto in mente di usare questo tipo di osservazioni per migliorare tutti quei lavori dove la presa di decisione va a discapito delle vite umane.

Come ad esempio i piloti di aerei ed i controllori volo…si potrebbero mettere dei sensori in grado di monitorare le loro pupille…

…e poi vedere quando prendono buone decisioni e quando no. Addirittura sugli aerei potrebbe esserci un collegamento fra questo “sensore” e le torri di controllo;

Dopo un tot di dilatazioni anomale potrebbe mandare un segnale alla torre per spiegare che il pilota ha dei comportamenti(di attivazione) anomali e quindi cercare di capire meglio il problema.

Lo stesso potrà essere fatto sulle auto, in modo che tutti i sistemi intelligenti possano mettersi in moto.

Si lo so cosa stai pensando, che in questo modo aumentiamo il “controllo sociale”.

In effetti se ci penso anche nella mia professione (come ti avevo già anche mostrato) sarà possibile avere questi sensori/telecamere in grado di osservare il non verbale dei pazienti in tempo reale per poi farne valutazioni a posteriori e migliorare gli interventi terapeutici (cosa utile in ogni professione di aiuto)…

…però il “controllo sociale” non piace a nessuno!immagina la faccia dei piloti, sapere che qualcuno sta continuamente valutando il loro stato emotivo non li mette di certo a loro agio.

Una cosa è se un cliente viene nel mio studio, sa perfettamente che lo scruterò in un certo modo ed è parte del nostro contratto… ma un pilota? Ok siamo tutti d’accordo che potrebbe essere pericoloso da un punto di vista sociale…però…

…potrebbe essere altrettanto vantaggioso avere dei parametri su quando prendiamo buone o cattive decisioni, soprattutto quando queste prendono in causa la vita di altre persone. Siamo nuovamente di fronte al classico dilemma della tecnica moderna:

è lo strumento in se ad essere malvagio? mai! è sempre la sua applicazione ad esserla o meno.

Se qualcuno, ad esempio, utilizza questi dati per vedere quando prendi buone decisioni alla guida non mi sembra uno scopo negativo…

…potrebbe esserlo se i governi utilizzassero poi quegli stessi dati per creare una gerarchia sociale di buoni e cattivi decisori. O peggio ancora usarli per persuaderci del fatto che votare per un partito è la scelta desiderata.

Insomma si tratta sempre dello stesso problema etico che si ha ogni volta che si maneggiano oggetti potenti. E’ come sempre “tutto nelle nostre mani”!

Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un tuo commento qui sotto…

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.