I libri di psicologia, sociologia e filosofia, sono zeppi di materiale riguardante la propaganda e quanto essa sia imperante nel nostro mondo. E’ talmente presente che quando ne parli con persone non interessate la maggior parte di esse crederà che tu ti stia per trasformare in un cospirazionista.

La verità è che la propaganda esiste da sempre e nella puntata di oggi cercherò di argomentare questa posizione e ti mostrerò alcuni suggerimenti per gestire questo fenomeno, anche alla luce della recente guerra. Buon ascolto

La neolingua

Se ascoltando la puntata ti è venuto in mente Orwell, non è solo perché uno dei suoi più noti romanzi parla apertamente di propaganda ma perché la descrizione del concetto di “frame” è molto vicino al tema della neolingua orwelliana.

In 1984 Orwell descrive un Ministero del governo che si occupa direttamente di lavorare alla neolingua, il Ministero della Verità; il nome è già tutto un programma. Attraverso la creazione e la modifica del lessico il Socing (Socialismo inglese) vuole rimpiazzare la vecchia visione del mondo con una nuova.

Ed è più o meno quello che cercano di fare i rappresentanti di ogni governo, smantellando il lavoro fatto dagli avversari, sostituendolo con il loro. Ma come abbiamo visto non basta cambiare qualche parola per cambiare le idee sottostanti ad esse.

Lo afferma lo stesso George Lakoff nei suoi testi (Lakoff viene spesso utilizzato proprio per affermare il contrario, cioè che il linguaggio modifica le idee). Questa è la ciliegina sulla torta di ogni propaganda, il cambiamento di atteggiamenti ed opinioni.

Mai contraddire il “frame”

Come abbiamo visto (in diverse occasioni) Lakoff sconsiglia di usare i frame degli avversari, a meno che, non servano per spingere segretamente una parte di popolazione a cambiare idea attraverso le proprie stesse motivazioni.

Cioè uso il frame del mio avversario per i miei scopi, facciamo un esempio banale e conversazionale: sei nella classica riunione di condominio e vorresti convincere gli astanti a mettere una illuminazione esterna. Le tue vere motivazioni sono legate alla visibilità per le manovre dell’auto quando arrivi dopo il tramonto.

Scopri che un condomine desidera una cosa assurda: mettere delle guardie giurate in portineria per massimizzare la sicurezza. A quel punto, durante le conversazioni spingi sulla sicurezza ma il tuo scopo non è convincere gli altri che vuoi “la guardia” ma che sarebbe bene illuminare di più la strada.

Stai usando il frame “sicurezza” per ottenere la tua strada illuminata, non perché anche tu desideri aumentare la sicurezza del quartiere ma perché vuoi semplicemente più luce per le tue manovre. Ecco questo modo di usare il frame è molto più comune di quanto non si creda.

Si tintillano desideri sottostanti con lo scopo di ottenere avvicinamenti ad altro. Se ci pensi è un atteggiamento non poco usuale in politica e tra le strategie di partito, avvicinarsi per piccoli passi, a volte molto laterali, ad un obiettivo che non viene mai espresso esplicitamente.

E’ impossibile non essere presi

Abbiamo ripetuto più volte il fatto che più pensi di essere immune alla comunicazione persuasiva e più rischi di caderci. Attenzione, quando dico “immune” intendo che secondo te non conta cosa ti viene presentato, tanto tu resterai ancorato alle tue idee, per tanto non te ne curi.

Se al contrario sai che qualcuno vuole fregarti di certo farà più fatica a farlo. Come abbiamo visto in questi anni, quando pensiamo che qualcuno voglia fregarci attiviamo alcune difese a livello inconscio, cioè smettiamo di imitarlo o lo facciamo molto meno.

Quando parliamo con gli altri li imitiamo sempre un po’, più andiamo d’accordo e più tale fenomeno è accentuato. Ma se per caso una persona tradisce la tua fiducia o temi che possa farlo, tale sistema inconscio si blocca o viene limitato. Per me è un’ottima notizia, non credi?

Tuttavia ogni processo di comunicazione implica una dose di influenza, nessuno è immune a ciò che lo cironda, alle pubblicità, alle manovre strategiche ecc. Spesso mi piace ripeterlo ma temo che la gente si spaventi ed invece dovrebbe essere un monito per approfondire queste tecniche:

E’ una lotta impari che si consuma ogni santo giorno, tu pensi di entrare in un negozio e di parlare con una persona che ha la stessa probabilità di infulenzarti di qualsiasi altro individuo, ma non è così. Quella persona ha studiato, provato e riprovato come proporti le cose.

Questo esempio è molto chiaro

Immagina di essere un pubblicitario, di creare uno spot promozionale e di testarlo su vari stati americani. Ne fai 10 versioni diverse e cerchi di misurare quel converte (vende) di più. Al termine di questa manovra scopri che quelli che vendono di più sono 3, li prendi e li migliori.

Poi fai altri test su quei 3 e alla fine te ne resta uno potentissimo che vende più di tutti gli altri. Allora lo testi su altri mercati, magari stranieri e lo ceselli ancora di più fino a quando lo lanci come piccolo spot su una televisione italiana.

Credi davvero che la massaia che sta guardando il tuo spot possa minimamente immaginare il gigantesco lavoro di marketing che ci sta dietro? Pensi possa immaginare che ogni singola parola, immagine, suono, colore e contesto, sono creati ad arte per indurla all’acquisto? La risposta vera è: assolutamente no!

Di certo la gente non è ingenua e sa che quello spot serve per vendere, ma non ha la minima idea di quanto lavoro ci sia la dietro. Lo so non è una cosa comune, ma in realtà succede soprattutto con quelle televendite che appaiono di colpo, in stile Mastrotta, ecco quelle solitamente sono molto molto studiate.

Lo stesso discorso potremmo farlo per i commessi dei negozi e anche per situazioni davvero banali: ad esempio, negli ultimi anni in ogni autogrill, quando compri qualcosa c’è sempre un piccolo “up-sell”: “oltre al caffè desidera una brioche? O un gratta e vinci?”.

Insomma siamo circondati da queste cose, per questo è bene studiarle, approfondirle e divulgarle. Perché la prima difesa è la conoscenza, unita al prendere atto che quelle manovre sono studiate al tavolino e per tanto dovremmo starne particolarmente accorti.

Ok, mi fermo qui e lascio il resto al QDE e al nostro Video approfondimento che trovi qui sotto:

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.