Se ne parla ormai da anni, c’è chi ne dice peste e corna e chi la esalta come se fosse l’ultima trovata del mercato della crescita personale… oggi farò arrabbiare qualcuno parlando di PNL.
Su questo blog abbiamo parlato per moltissimo tempo di questi temi, ma continuano ad arrivarmi le solite domande sulla PNL. Oggi ne parlo senza peli sulla lingua…
Per prima cosa ci tendo a dirti che la PNL è di certo una delle metodiche di crescita personale più serie che ci siano. Non lo dico per leccare il culo ai piennlisti è la verità!
La PNL ha avuto il privilegio di dare ai diversi “speaker motivazionali” del passato una valanga di strumenti, fungendo da ponte fra il mondo “motivazionale” e la “psicologia”.
La PNL (spero tu abbia ascoltato il podcast) è stata utilizzata, forse in modo consapevole forse inconsapevole, come cavallo di Troia per portare un certo tipo di psicologia.
La nascita della PNL è una cosa seria… il resto un po’ meno…
Sto dicendo “seria” ed immagino Bandler che ride pensando “seria ma non seriosa”. Si rispetto alla maggior parte dei sistemi di crescita personale si fondava su presupposti interessanti.
I famosi presupposti della PNL sono gli stessi delle varie forme di psicologia (nord americane) di quegli anni. Ti basta leggere un libro di Bateson, Erickson, guardare qualche filmato.
Ecco visto che qui si può fare, mettiamo un bel video di Fritz Perls
Allora se conosci un po’ l’inglese, sappi che questo tipo di atteggiamento è lo stesso preso (modellato) dalla PNL nei suoi interventi.
Un atteggiamento rivolto al momento presente, attento agli aspetti non verbali, leggermente inquisitorio… pensa ad esempio al metamodello.
Potrei andare avanti per ore a farti citazioni di libri e video da cui sono presi “capitoli interi” di quella che chiamiamo Programmazione Neurolinguistica.
Quale è la differenza fra prodotti di super successo (come quelli della Apple) verso quelli che floppano?
La risposta è la semplicità, solitamente i melafonini hanno un solo tasto e sono iper intuibili.
Questo è uno dei successi della PNL a livello di divulgazione, Bandler e Grinder hanno creato “lo smart phone” della psicologia.
Pensaci, ci sono pure le applicazioni, che sono le varie tecniche e metodologie da vendere, semplici, semplici e facili facili.
Si sto un po’ esagerando, in realtà molte tecniche della PNL sono davvero utili per l’apprendimento. Per imparare ad osservare le persone e cercare di comprenderle ed entrarvi in relazione.
Però nessuno ti dice che quelle cose li fanno parte di un disegno “leggermente più vasto” e che per apprenderle davvero serve molto più che un semplice weekend in un lussuoso hotel.
La PNL è una pseudo-scienza?
Questa è una domanda che qualche tempo fa è stata posta dal CICAP, che negli ultimi anni si è ribrandizzato come “controllo delle affermazioni sulle pseudo-scienze”.
Purtroppo però, per come la mettono loro il 70% delle tecniche insegnate nelle scuole di psicoterapia dovrebbero essere classificate come pseudo-scienze.
Insomma il discorso su cosa sia scienza o meno è molto più vasto di quanto non si creda. Dal “circolo di Vienna” l’epistemologia della scienza ne ha fatti di passi in avanti.
“Allora se è come la psicologia la PNL è scientifica?”
No! Il punto è che per me la PNL è un pezzetto della psicologia degli anni 70, che è rimasta a quegli anni. Almeno questo dal punto di vista della divulgazione in Italia.
Esistono esempi di studi molto interessanti sulla PNL nel mondo ed anche in Italia. Qui abbiamo una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR la Ikos di Bari.
La psicologia ha continuato a fare ricerca e le correnti da cui è sorta la PNL si sono sviluppate in tanti fiumi (simili ma diversi) di approcci al coaching e alla psicoterapia.
La PNL nasce dalla psicologia ed è psicologia…datata;)
Su questo punto mi scontro spesso con i diversi paladini ultra convinti di star seguendo qualcosa di assolutamente innovativo. “Mica faccio le cose vecchie della psicologia io, uso la PNL”.
Ancora, quei modelli sono tutti presi dalla meravigliosa ed eccezionale “psicologia nord-americana” dello scorso secolo. Un fervore intellettuale di cui ancora oggi abbiamo l’impronta.
Ed una di queste impronte è data da tecniche psicologiche basate sul processo e non più sul contenuto. Un cambiamento radicale che perdura tutt’ora… leggi questo interessantissimo post.
Processo Vs. Contenuto
Bandler e Grinder si trovano di fronte ai primi tentativi di cambiamento psicologico effettuati portando attenzione al processo più che al contenuto.
Perls, invece di fare raffinate interpretazioni sul contenuto di ciò che gli veniva riferito dai pazienti, li faceva recitare, ripetere frasi e movimenti.
Era più attento ad un gesto fatto con la mano mentre il paziente diceva con rabbia una certa frase, più che dal fatto che quella reazione avesse una “storia”, un contenuto.
La PNL ha preso di sana pianta questo atteggiamento ed ha iniziato a fargli promozione. Sembrava dire: “Ehi puoi cambiare senza dovermi raccontare la storia della tua vita!”.
La confusione con la psicoanalisi
Come è noto, lo stereotipo dello psicoterapeuta/psicologo a cui fa riferimento Bandler nei suoi libri non è un vero “psicologo” (anche perché in america lo “psicologo” è un ricercatore di solito)…
…ma è lo psicoanalista, proprio come lo potresti ricordare in un qualsiasi film di Woody Allen: anonimo, silenzioso, enigmatico e supponente.
Ovviamente sto descrivendo una caricatura, me è proprio questa ciò che serve per poter applicare la tecnica di marketing… “quelli sono psicologi e bisogna stargli alla larga”.
Atteggiamento della PNL al cambiamento!
La PNL non è (stata) però solo attacco alla psicoanalisi per motivi di marketing e posizionamento sul mercato nascente della crescita personale.
La PNL ha anche portato con se un potente “orientamento al cambiamento”, un tipo di atteggiamento pragmatico che ha fatto bene (e farebbe bene) a tanti miei colleghi.
Non mi riferisco solo al conoscere delle tecniche, ma mi riferisco nel credere fermamente che si possa riuscire a trovare una strada, una via per cambiare.
La PNL ha reso famoso questo atteggimento.
La PNL ha sdoganato (anche e soprattutto fra i non addetti ai lavori) un atteggiamento che era nell’aria in quel momento storico.
Ormai quai 15 anni fa ho chiesto a Giorgio Nardone all’uscita di un workshop fatto sopra il Caffè Pedrocchi qui a Padova:
“Prof. ma cosa ne pensa della PNL?” e lui mi rispose qualcosa del genere: “c’era un grande piatto, Palo Alto, Erickson ecc. e da questo piatto hanno mangiato tante persone”
Quindi Genna la PNL è tutta una roba scopiazzata?
No, la PNL assemblando e facendo sperimentazioni ha tirato fuori cose davvero interessanti da cui la psicologia ha anche tratto spunto.
Da tempo ti parlo della ACT (Acceptance and Commitment Therapy) una forma di psicoterapia moderna che ha tecniche molto molto simili a quelle della PNL.
A quanto pare, anche approcci più noti come l’EMDR devono ringraziare i due Hippy californiani. Grinder è praticamente certo che la Shapiro ha preso il modello dalla PNL. Qui trovi un articolo scritto da Andrea Frausin.
Allora Genna ma se sta PNL è figa perché non ce ne parli più da tempo?
Ci sono tanti motivi, ed il primo è che come viene promossa ed insegnata in Italia la PNL è una mezza schifezza. Non voglio generalizzare, ci sono persone che fanno cose interessanti, ma sono il 2%.
Inoltre ho una posizione molto particolare verso chi, dopo aver fatto qualche weekend di esercizi, vuole aprire partita iva e diventare un “coach”. Altro tema ultra scottante!
Si perché noi italiani abbiamo questo vizietto, quello di cercare di tuffarci in mercati floridi che ci permettano di fare soldi. E se questo viene fatto aiutando la gente ancora meglio…no?
No cazzo! Perché dopo 2 o 4 weekend…e neanche dopo 1 anno sei davvero preparato per aiutare una persona.
La PNL e la visione del computerizzata della mente
Nonostante la PNL cerchi di infilarsi nel costruttivismo (c’è una diatriba teorica in corso) è spudoratamente cognitivista di prima generazione.
Cioè vede il cervello come un computer (vedi la Hip) dove puoi interrompere un programma creshato, disinstallarlo ed installarne uno nuovo.
Non a caso si parla di “istallazione di risorse” e cose del genere. Bandler diceva di essere un informatico, in realtà ha studiato più psicologia dei computer, ed utilizza proprio le metafore cognitive di quel periodo.
La PNL ed il coaching!
In Italia tutte le persone che si occupavano di PNL ad un certo punto sono diventate “coach”. Non sto scherzando, quando ho iniziato a studiare queste cose i coach erano solo gli allenatori sportivi.
Ci tengo a dirti che non ho nulla in contrario con questa professione, perché da sempre sono esistite figure simili. Il problema è quando parlano male del mio mestiere o peggio, quando pensano di essere una versione moderna dello psicologo.
Il coaching sembra il tentativo di dare una struttura ed una unità alle varie tecniche (molto eterogenee) della PNL. Ma creare un cappello sotto cui mettere le metodologie della crescita personale crea davvero una nuova professione?
L’era del fuffa coach
Per rispondere a questa domanda insidiosa ho scritto un podcast intero che ti invito a leggere ed ascoltare. Non si tratta di proteggere una professione (quella di psicologo) ma di chiarire alcuni punti.
La psicologia si occupa da sempre di perframance…ed è assurdo pensare che un coach sia diverso o migliore di uno psicologo. Sarebbe come dire, per partito preso, che un naturopata è più preparato di un nutrizionista.
Si magari è vero, ma se facciamo una statistica su un campione di naturopati a confronto con i nutrizionisti, secondo te chi sono i più preparati? Beh io andrei da un nutrizionista, che magari è anche naturopata 😉
Ad un certo livello le cose si confondono…
E’ ovvio che esistano persone naturalmente portate per fare un mestiere così come è ovvio che esistano “idraulici” che ti distruggono casa.
In ogni contesto abbiamo davanti chi è davvero portato e chi lo è molto meno. Per questo esistono dei percorsi stabiliti per certificare se uno può o meno fare il medico o lo psicologo.
E’ capitato in tutte le categorie. 300 anni fa c’erano diverse persone che si professavano come guaritori e pseudo-medici. Nessuno gli diceva niente perché non esistevano ricerche sufficienti per dire… “questo si e questo no…o forse no”.
So che è antipatica la faccenda del “pezzo di carta”
Se sei appassionato di crescita personale e di PNL non devi necessariamente fare lo psicologo. Così come non devi necessariamente fare tutti i livelli della PNL.
Per conoscenza personale o per aumentare le tue abilità personali puoi studiare da solo, fare qualche corso ed applicare queste tecniche nei tuoi contenti. No problem!
Se sei un manager puoi apprendere delle tecniche ed applicarle. Se sei un genitore idem, se sei un insegnante idem… come vedi c’è sempre dietro il “se sei qualcosa” cioè se fai qualcosa che ha a che fare con le persone puoi usare degli strumenti.
Ma questo non significa che diventi un esperto di utilizzo di quello strumento. Saper leggere gli esami del sangue, saper prendere la pressione e fare le punture, non fa di te un medico e neanche un infermiere.
Se usi questi strumenti declinati su qualcosa non c’è nulla di male
Il problema arriva quando dopo aver utilizzato lo strumento, aver visto che funziona nel proprio campo, iniziamo ad improvvisarci “terapeuti” cercando di sostituirci agli psicologi.
Fino a quando esiste un “campo di applicazione specifico” che non riguardi aspetti medici possiamo fare ciò che vogliamo con la psicologia.
Ma quando iniziamo ad improvvisarci “guaritori”, “pseudo-guru” ecc.. cambiando i nomi delle cose per evitare le denunce (come capita qualche volta) allora non siamo più nel campo dell’ignoranza ma della truffa!
Ok ragazzi mi fermo qui per oggi e credo di aver scritto un post abbastanza equilibrato. E sono certo che nonostante sia stato scritto da un vero appassionato della materia ci saranno tanti lettori/ascoltatori pronti a “spiegarmi loro che cosa è davvero la PNL”…
...bene, sono qui pronto ad ascoltare la tua opinione!
A presto
Genna