Ciao,

ti piacerebbe migliorare le tua capacità verbali ed aumentare la comprensione di ciò che leggi? E se questo ti portasse anche una maggiore capacità di concentrazione?

Questi sono solo alcuni fra i molti vantaggi della mindfulness, una pratica antica di millenni rispolverata dagli psicologi.

Nella ANL di oggi ti mostrerò uno studio davvero interessante in cui troverai uno schema in 6 punti per meditare in modo davvero facile 😉

 

 

Sei riuscito ad ascoltarlo? Una bomba per motivarci a praticare, non trovi? Da tempo avevo iniziato a leggere in giro di studi fatti con metodi alternativi al classico Mbsr, che danno effetti molto simili.

Come avrai intuito dalle mie parole io sono un auto-didatta (anche se ho fatto qualche micro corso) della mindfulness ed ho fatto tutto con i libri e gli audio che trovavo in giro…

…poi ho approfondito la pratica ma ho iniziato da solo e a motivarmi non sono stati solo gli studi e le ricerche sorprendenti su questa pratica ma la pratica stessa… gli effetti su di me, se hai ascoltato l’audio sai come ho fatto;) ma torniamo al nostro spettacolare studio perché, guarda caso, mette assieme due dei miei più grandi interessi…

l’apprendimento e la meditazione. In pratica un team di ricercatori della Università di Santa Barbara in California, avendo notato gli effetti positivi della mindfulness sulla memoria a breve termine si è chiesta se un semplice training potesse migliorare le prestazioni degli studenti nei vari test che di solito vendono usati per misurare l’accuratezza verbale, le capacità logico matematiche e l’attenzione.

Come forse saprai, avendo letto qualche post qui su Psinel, l‘effetto di transfert fra un’abilità ed un’altra non è così semplice. In alte parole è difficile capire se ad esempio, praticare sport può farti migliorare nella matematica o cose del genere. Questa è una delle pietre miliari di tutta la storia della educazione.

È per questo motivo che studiamo ancora cose come il latino, perché qualcuno un giorno ha decretato che conoscere quelle materie può facilitare l’apprendimento di altre materie e lo sviluppo di determinate abilità. L’idea è che più due ambiti sono simili e più s’influenzano. Così se sei bravo in matematica probabilmente sarai abile anche nella geometria.

Ma la sfida di sempre non è scovare similitudini del genere, anzi è trovare pratiche anche molto lontane che possano migliorare alcune abilità utili nello studio o in specifiche materie. Ed è ciò che hanno fatto i ricercatori, ipotizzando che una piccola pratica di meditazione potesse migliorare i punteggi ai test attitudinali…

…e così è stato, gli studenti che hanno praticato per due settimane, 10 minuti al giorno ed hanno partecipato a due incontri della durata di 20 minuti dedicati alla filosofia e alla pratica di queste discipline hanno avuto risultati migliori dei loro compagni che invece si erano allenati con i metodi classici di preparazione ai test.

Gli “studenti meditanti” sono risultati essere migliori nelle prove di accuratezza verbale, nella capacità di concentrazione e nei compiti legati alla memoria di lavoro. Tutti aspetti che si sapeva già essere migliorabili ma non si pensava che potessero modificare i risultati di test così attendibili come quelli utilizzati.

Nota: gli psicologi in quest anni hanno creato dei raffinatissimi algoritmi matematici per calcolare la validità e l’affidabilità dei propri test. Questo vuol dire che se ripeti più volte il test nel tempo alcune variabili resteranno simili. Mentre in questo studio si è notato che anche quelle più stabili (come quelle legate alle abilità della memoria di lavoro) miglioravano.

Potrei dirti che nella storia della psicologia non ci sono prove così lampanti di transfert fra un’abilità e l’altra. Ma ti direi una cavolata perché ne esistono anche nel campo più ristretto della crescita personale. Hai mai sentito parlare dello Image Streaming di Win Wenger? se hai acquistato il mio primo libro si.

Anche in quel caso erano state messe a confronto diverse classi di studenti per vedere se attraverso una pratica particolare (l’image streaming) fosse possibile migliorare il risultati del test del QI senza allenarsi con i metodi classici. E a quanto pare le cose andarono proprio così…anche se non ho mai trovato le pubblicazioni di questo autore al di fuori delle “sue cerchie” devo ammettere che la pratica è molto interessante.

Insomma i tentativi sono molti, ma pochi hanno dato gli stessi risultati della pratica in 6 passi che sto per mostrarti…e che ho direttamente preso dall’articolo:

1) Posizione: “siediti con una postura diritta, le gambe incrociate e gli occhi chiusi“…ecco sappi che io la faccio seduto comodamente su una sedia ed appoggiando la schiena con ottimi risultati. Per me puoi sederti come meglio preferisci, basta restare “svegli e dritti”.

2) Discernere: “inizia a distinguere il sorgere spontaneo dei pensieri dal pensiero elaborato“. In altre parole nota la differenza fra ciò che emerge spontaneamente e ciò che invece stai pensando tu,sui tuoi giudizi, ecc.

3) Presente: “minimizzare i pensieri che ci arrivano dal passato o dal futuro come proiezioni del presente“. Questo lo si può fare classicamente con la metafora del fiume, dove vedi i tuoi pensieri disturbanti che scorrono via  dal margine del fiume che rappresenta il tuo presente.

Oppure con la parata, immaginando di vedere una parata di persone che camminano e portano dei cartelli con su rappresentati (con scritte o immagini) i tuoi pensieri. E tu li guardi mentre passano senza giudicarli.

4) Il respiro: “utilizzare il respiro come ancoraggio durante la meditazione” (come abbiamo visto nello spazio di respiro) Cioè utilizzare quella attenzione come ancora nel presente  mentre svolgi gli altri esercizi.

5) 21 Respiri: “conta 21 esalazioni ripetutamente” cioè continua a rifare cicli di ventuno respiri dove conti solo la parte dove tiri fuori l aria. Che è anche, a parte che si può percepire maggiormente, perché l’aria che esce è più calda e forte…

6) Delicatamente: “permetti ai pensieri di emergere senza sopprimerli“…o in altre parole evita di scacciare via i pensieri che ti disturbano ma ritorna a ciò che stai facendo delicatamente lasciando passare il pensiero senza identificarti.

Le parti in corsivo sono le parole dei ricercatori mentre il resto è “farina del mio sacco”. Come hai notato non c’è nulla di davvero alternativo se non la breve durata del training. Un aspetto da non sottovalutare visto che l’ostacolo più grande da superare è proprio il mettersi lì e praticare tutti i giorni per un tot di tempo.

Questa è la sequenza che i ricercatori hanno utilizzato ma come vedi non è altro che un insieme di tecniche di meditazione con un pizzico di indicazioni teoriche. Quindi puoi farlo anche tu semplicemente seguendo le istruzioni che trovi nella rubrica dedicata alla meditazione.

Secondo i ricercatori i miglioramenti degli studenti si devono attribuire alla diminuzione del “vagabondaggio mentale”. Avendo così meno pensieri si ha “la testa sgombra”, più attenta, vigile ed abile. Chissà se le cose stanno davvero così o accade per qualche altra motivazione…

…anche semplicemente dal fatto che nessuno ci abbia mai detto cosa significa davvero la parola “attenzione”. Con tutte le volte che ce le hanno ripetute a scuola “devi stare attento“ma che diavolo significa? invece il semplice compito meditativo ti richiede solo questo,di lavorare sulla tua attenzione.

Sarebbe carino utilizzare ancora una volta PsiNeL come laboratorio virtuale. Per cui come prima cosa ti chiedo se tu mediti e se ti sembra che questo ti abbia aiutato anche in altre aree, come l’apprendimento. Oltre che nelle classiche “aree del benessere psico-fisico“.

Oppure, se hai modo di notare le differenze, magari perché sei ancora uno studente o magari perché come me ti piace “studiare sempre”. Puoi provare da oggi a praticare per almeno 2 settimane, per 10 minuti al giorno e cercare di notare se la tua capacità di comprensione e la tua memoria di lavoro migliorano…

…e poi venire qui su Psinel e condividerlo con noi. Di modo da motivare altre persone a farlo…oppure non farlo se vedi che non ti funziona! Aspetto un tuo commento e se ti è piaciuto il post, aiutami a far crescere il blog condividendo l’articolo sui tuoi social…clicca su mi piace…

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.