Questa è una delle domande che vengono poste con maggiore frequenza agli psicologi, ed il motivo è abbastanza semplice: molte persone non amano il proprio carattere, soprattutto quando questo assomiglia molto a quello dei genitori.
Mio nonno diceva sempre: “chi nasce quadrato non può morire rotondo”, ma ne siamo davvero così sicuri? La ricerca non sembra essere completamente in accordo con tale affermazione. Vediamo…
Natura e cultura
Nel campo della scienza della personalità vige da sempre la diatriba tra “natura e cultura”, cosa influenza cosa? E’ soprattutto, quale delle due è più potente nell’influenzare chi siamo e chi diventiamo?
In letteratura ci sono sia prove a sostegno degli aspetti naturali: studi sul temperamento, sul DNA e specifiche condotte e studi ecc. E studi che confermano il fatto che, l’ambiente (la cultura) ha un potere di determinazione assolutamente non trascurabile.
Se proprio dovessi fare una scommessa punterei sulla cultura, dato che gli studi sembrano dirci che è questa in fin dei conti a determinare come ci comportiamo e come pensiamo. Nella puntata abbiamo parlato di 3 studi in particolare che inserirò nel nostro Qde… ma in realtà sono tantissimi!
Ma fermiamoci un secondo e immaginiamo di rispondere a questa domanda: cosa significa avere problemi di carattere? Cioè cosa ti viene in mente se pensi ad una persona che ha dei problemi con la propria personalità, intesa come carattere?
Prima di proseguire devi sapere che il termine carattere deriva dalla tipografia, cioè quel tipo di stampino che serve per stampare le lettere. Quello stampino un tempo era FISSO, quindi quando si parla di carattere si parla di qualcosa di immutabile o altamente stabile.
Chi secondo te ha un “carattere difficile”?
Torniamo alla domanda precedente, cosa significa avere un carattere difficile? Avere problemi di carattere? Pensaci qualche istante e fatti venire in mente qualche tuo problema del genere o qualcuno che conosci con “problemi di carattere”. Cosa ti viene in mente?
E’ molto probabile che tu abbia pensato a: persone che si arrabbiano facilmente, persone nervose e poco trattabili, persone poco prevedibili che fanno azioni inusuali, persone con dipendenze, persone che si rattristano esageratamente, persone che si vergognano così tanto da non riuscire a parlare, ecc.
Queste sono solo alcune descrizioni ma spero coincidano almeno in parte con le tue, perché se ci pensi bene scopri che queste difficoltà potrebbero avere anche un altro nome, invece di chiamarle “problematiche di carattere” potresti chiamarle “incapacità nella gestione degli stati interni”, non sarebbe uguale?
Una persona irritabile è un tizio che non gestisce bene la rabbia (come capita a me) una persona poco volitiva e spesso abbattuta è un individuo che fatica a gestire le emozioni di tristezza, angoscia, apatia ecc. Un individuo molto agitato non riesce a gestire le proprie ansie e preoccupazioni o addirittura paranoie.
E’ per tale motivo che la domanda: “dottore ma è possibile cambiare il carattere” è una delle più frequenti nello studio dello psicologo, perché essenzialmente si tratta di problematiche emotive e relazionali, non sono come per dire “difetti strutturali” ma cose che nel mio studio, molto spesso, migliorano!
Gli psicologi
Nessun mio collega che abbia una certa esperienza potrà mai dire che il carattere sia immutabile, certo questo non significa che si possa cambiare tutto e tutti ma di certo chi fa lo psicoterapeuta ha assistito ad esperienze di cambiamento anche molto molto profonde.
Ciò non significa che i miei colleghi cambino “la personalità” dei propri clienti ma significa che tale enorme “blocco immutabile del carattere” non è poi così inflessibile come sembra, ma non solo, ci indica chiaramente che noi siamo anche di più di quei tratti.
Torniamo alla definizione che ognuno di noi può dare di un individuo che ci sembra avere “grossi problemi di carattere”, magari uno che come me si arrabbia facilmente. Ora, potremmo dire che quei comportamenti rabbiosi identifichino completamente quella persona? Ovviamente no!
Vedendo una persona che si comporta “stranamente” per strada possiamo davvero capire che tipo di carattere possiede? Assolutamente no. E anche se tu passassi tutto il tempo con una persona molto agitata, potresti definire quel tale solo attraverso la sua ansia? Ancora una volta la risposta è no!
Ergo, è molto difficile stabilire cosa significhi avere problemi di carattere (almeno ad un livello ingenuo) ed è invece molto facile generalizzare e assumere posizioni stereotipate. Ad esempio, tutte le persone temono chi è un po’ “pazzariello” magari hanno un vicino di casa così, ma la verità è che la maggior parte dei reati non sono svolti da “pazzarielli” ma da persone particolarmente “normali”!
Un mix di comodità
Esistono due comodità che ci conducono a vedere la personalità come immutabile: la prima è composta dal nostro modo di generalizzare. Come ormai dovresti sapere la nostra mente è pigra, una volta che pensa di aver capito qualcosa non lo mette più in discussione.
Così se pensi che il tuo vicino di casa Carlo sia tirchio, e magari hai notato qualche suo comportamento come tale, è facile che anche a distanza di anni tu possa continuare a vederlo come tirchio anche in assenza di qualsiasi indizio rivelatore.
La seconda “comodità” è quella che usiamo noi professionisti per dialogare e creare categorie che ci aiutino a rendere più semplice il nostro lavoro, sto parlando dei test di personalità. Le nostre categorie, da quelle più vecchie a quelle più moderne e standardizzate, sono sempre e solo categorie!
Cioè si tratta di una descrizione, più accurata di quella ingenua, ma sempre di una sorta di fotografia di un qualcosa di molto più complesso, un film in 8D sensoriale. Ecco noi ne prendiamo solo una piccola foto e pensiamo di aver “capito come è fatta una persona”.
Attenzione, questo non significa che tali test non funzionino, li usano attualmente gli algoritmi per venderci le cose e anche i politici come abbiamo visto parlando di psicografia, ma significa che non ci descrivono davvero pienamente. Infatti per vendere basta cogliere le tendenze non tanto le essenze!
E se fosse tutta un’illusione?
E se in realtà fosse davvero la natura a farla da padrona? Immaginiamo che la natura ci influenzi all’80% e ci sia solo un 20% di cultura. Se ci pensiamo bene non sarebbe un enorme male, dato che se posso migliorare di un 20% qualcosa, allora questo sarà abbastanza significativo.
Pensiamo solo alla gestione delle emozioni: come sarebbe se fossi in grado di migliorare per un 20% la tua capacità di gestire rabbia, tristezza, gelosia, timidezza ecc.? Beh penso che sarebbe un gran bel miglioramento, non credi?
Lo so, la gente vuole tutto e subito, sente che è possibile cambiare la personalità e allora ci si getta a capofitto. Così come negli scori anni, nell’ambito del fitness, è diventata nota la pratica del “body shaping” cioè del cercare di dare nuova forma al proprio corpo.
E’ possibile cambiare il corpo? Si certo, ma fino ad un dato punto ovviamente. Ma soprattutto, chi ci riesce nota alcune cosette: per prima cosa che serve tempo e dedizione, tanto tempo e tanta dedizione. Come seconda cosa si rende conto che non basta raggiungere una forma, bisogna anche mantenerla.
Secondo tale analogia possiamo cambiare ma solo con uno sforzo molto prolungato ed un’attenzione al mantenimento. Cosa che chi nasce in un certo modo non deve fare, e questo può apparire come la prova del fatto che non si possa cambiare…ma…
Anche chi nasce con tutte le carte giuste può perdere la partita
Ma la verità è che se nasci con un corpo splendido ma mangi male e non ti alleni, prima o poi anche tu subirai un cambiamento del tuo corpo, ma in negativo. Cioè anche chi nasce fortunato non può sedersi sugli allori, perché noi difficilmente miglioriamo senza fare niente!
Se uno nasce molto intelligente ma non studia, non applica le proprie doti, dopo un po’ di tempo tenderà a perderle. E questo non è uno scherzo, nel senso che se una persona ha un altissimo QI (ne abbiamo parlato qui) ma non lo applica prima o poi retrocederà in tal senso.
Proprio come una persona che debba restare immobile per molto tempo, per quanto possa avere una super struttura fisica, se sta troppo fermo i collegamenti neurali e i muscoli perderanno forza ed interazione.
In definitiva dunque non conta con cosa nasci ma conta cosa fai con ciò che ti ritrovi alla nascita. Se pensi di non dover fare niente perché sei perfetto, prima o poi ne pagherai il conto. Se pensi di non poterci fare niente perché “sei tutto sbagliato” prima o poi ne pagherai il conto.
Per questo è bene vederci come persone in divenire sempre e costantemente, la cosa straordinaria è che funziona a tutte le età. Ad ogni età possiamo incrementare o perdere il nostro potenziale in una determinata area della vita.
Gli studi presentati lo dichiarano apertamente: se ti impegni con intenzione puoi davvero cambiare, anche quelle parti di te che credevi immutabili. Ma serve tempo, dedizione e consapevolezza… come per tutte le cose che contano davvero in questa vita!
Continuiamo a discutere sul nostro QDE dove vedremo più approfonditamente gli studi citati.
A presto
Genna