come essere più assertivi

Ti sembra difficile esprimere chiaramente quello che pensi senza preoccuparti del giudizio degli altri? Le altre persone ti considerano troppo passivo o troppo aggressivo? Vorresti riuscire ad essere più sicuro di te quando comunichi con le altre persone?

Continua a leggere quest’articolo e scoprirai non solo il significato dell’assertività ma anche perché è così importante metterla in pratica.

Che cos’è l’assertività?

Con la parola “assertività” intendiamo una specie di arte dei rapporti interpersonali, ovvero, la capacità di comunicare con gli altri in modo efficace, chiaro e convincente.

Per approfondire meglio questo concetto è utile vederlo come una via di mezzo tra due poli opposti: la passività da un lato e l’aggressività dall’altro. In altre parole, essere assertivi vuol dire riuscire a far valere le proprie idee o opinioni senza aggredire l’altro e senza, allo stesso tempo, lasciare che gli altri ci condizionino troppo mancandoci apertamente di rispetto. Essere assertivi, come avrai intuito, è una vera e propria sfida. 

Come fai a comprendere che tipo di persona sei? Lo psichiatra Robert Liberman ci viene in aiuto descrivendo in modo preciso quali sono le tipiche caratteristiche delle persone assertive, passive e aggressive.

La persona passiva:

  1. Permette che vengano violati i propri diritti e che gli altri ne traggano vantaggio;
  2. Non raggiunge i propri obiettivi;
  3. Si sente frustrata, infelice;
  4. Si sente inibita e impotente;
  5. Permette che gli altri scelgano per lei.

La persona aggressiva:

  1. Viola i diritti altrui per trarne vantaggio;
  2. Raggiunge i propri obiettivi a spese degli altri;
  3. È litigiosa e sulla difensiva; umilia e svaluta gli altri;
  4. È spesso arrabbiata e scontrosa in modo imprevedibile;
  5. Si intromette spesso nelle scelte altrui.

La persona assertiva:

  1. Fa valere i propri diritti e rispetta i diritti altrui;
  2. Raggiunge i propri obiettivi senza offendere gli altri;
  3. Ha una buona autostima e fiducia in se stessa;
  4. Si esprime in modo chiaro e autonomo;
  5. Decide per se stessa.

Hai le idee più chiare su che tipo di persona sei? Se fatichi ancora a identificarti in una tipologia particolare non temere, è più che normale!

Spesso, infatti, accade che oscilliamo dalla passività all’aggressività a seconda del contesto in cui troviamo, a seconda delle persone con cui parliamo e, più in generale, a seconda di quali sono le caratteristiche della nostra personalità. 

I (10 + 1) diritti assertivi

i diritti assertivi

In quale descrizione ti ritrovi di più, in quella della persona aggressiva o, invece, in quella della persona passiva? Senti di essere già una persona assertiva?

Ottimo! Continua a leggere anche in questo caso: l’assertività è un’abilità che va continuamente esercitata e perfezionata!

Per muovere i primi passi verso la comunicazione assertiva è necessario avere con sé una mappa che riesca ad indicarci il percorso da seguire. I punti cardinali di questa mappa sono i dieci diritti assertivi:

  1. Tu soltanto hai il diritto di giudicare il tuo comportamento, i tuoi pensieri e le tue emozioni e di assumertene la responsabilità accettando le conseguenze;
  2. Hai il diritto di non giustificare il tuo comportamento, cercando scuse o giustificazioni;
  3. Hai il diritto di decidere se curarti dei problemi degli altri e se essere responsabile per loro;
  4. Hai il diritto di cambiare idea e opinione;
  5. Hai il diritto di sbagliare, assumendoti la responsabilità delle eventuali conseguenze negative;
  6. Hai il diritto di non ricambiare a tutti i costi un favore che altri ti hanno fatto;
  7. Hai il diritto di scegliere non seguendo la logica;
  8. Hai il diritto di dire “Non so” quando ti chiedono qualcosa che non sai;
  9. Hai il diritto di dire “Non capisco” quando l’altro non dice chiaramente cosa si aspetta da te;
  10. Hai il diritto di dire “Non mi interessa” quando qualcuno cerca di coinvolgerti in un’iniziativa che non ti interessa.

Hai ragione, ci sono veramente tante regole da tenere a mente… È vera però anche un’altra cosa: l’assertività, al pari di quanto accade per qualsiasi altra abilità, deve essere costantemente esercitata e allenata. Non esiste una formula magica che se recitata ti farà essere più assertivo in qualsiasi situazione sociale o in qualsiasi contesto.

Come in tutte le cose, è necessario fare un piccolo sforzo giorno dopo giorno. Soltanto in questo modo riuscirai ad apprezzare gli enormi benefici della comunicazione assertiva.

Per metterti sulla strada dell’assertività, oltre a seguire gli insegnamenti dei 10 diritti assertivi, è bene che tu segua una regola ancora più importante che, in un certo senso, è la base di tutti gli altri diritti: dire di no senza sentirsi in colpa.

La capacità di dire di no, infatti, è estremamente importante. Quante volte ti è capitato di dire di sì soltanto perché dire di no ti avrebbe fatto sentire in colpa? Quante volte hai completamente ignorato i tuoi sentimenti per dare la priorità ai bisogni dell’altro?

Ecco, dire di no senza sentirsi in colpa è un’abilità tanto importante quanto difficile da mettere in pratica, soprattutto se tendi a comportarti in modo passivo con gli altri.

Il timore di non essere accettati, la paura di essere giudicati negativamente o ancora, l’incapacità di liberarsi dai condizionamenti degli altri sono alcune tra le motivazioni principali che sostengono i comportamenti non assertivi. Comincia a prestare più attenzione a questi aspetti e getterai le basi per essere una persona più assertiva.

Diventa più consapevole 

Riuscire ad apprendere la comunicazione assertiva richiede non soltanto una pratica costante dei diritti assertivi ma anche una certa dose di consapevolezza. Il primo passo da compiere, infatti, è proprio quello di chiederti qual è il tuo stile di comunicazione principale.

Tendi a non rispondere quando qualcuno ti manca apertamente di rispetto o si sta apertamente approfittando della tua disponibilità? Sei uno di quelli che, invece, aggredisce perché si aspetta già una reazione uguale e contraria dall’altro? O ancora, sei cintura nera di frecciatine, sarcasmo e battute passivo-aggressive?

Conoscere (più o meno) la risposta a ciascuna di queste domande dovrebbe già schiarirti un po’ le idee, mostrandoti qual è la direzione che dovresti percorrere per diventare una persona un po’ più assertiva. Ricorda ancora che l’assertività viene appresa e modellata lungo tutto l’arco di vita ed è, inoltre, influenzata dalle più variegate esperienze di vita.

Fai un esperimento: prova a prestare attenzione a come comunicano le persone a te più vicine. Si comportano in modo più o meno assertivo? Oscillano tra comportamenti passivi e aggressivi? In questo modo riuscirai a migliorare la tua consapevolezza in tema di assertività, proprio come faresti se tornassi sui banchi di scuola. 

Diventa un maestro del silenzio

silenzio

Piuttosto spesso, all’interno delle conversazioni, accadde che ci siano dei momenti di silenzio. Potremmo fare silenzio perché non sappiamo bene che cosa dire, perché preferiamo ascoltare, perché abbiamo paura di dire qualcosa di stupido o approssimativo.

Altre volte, viviamo il silenzio con grande imbarazzo e ci affrettiamo a scacciare con le parole il pensiero di non aver nulla da dire o nulla da condividere con le altre persone. All’interno dell’assertività, il silenzio ricopre un ruolo fondamentale. Infatti, come disse già l’esperto di comunicazione Paul Watzlawick non si può non comunicare: il silenzio, quindi, comunica di non voler comunicare.

Dunque, per diventare più assertivi è necessario che ti alleni ad utilizzare i momenti di silenzio nelle conversazioni con maggiore consapevolezza e cognizione di causa. Come potresti sfruttare con efficacia i momenti di silenzio?

Ad esempio, quando vuoi stimolare un momento di riflessione, quando vuoi comunicare che in quel particolare contesto non esistono parole che riescano a tradurre uno stato d’animo o un particolare concetto.

Il silenzio ricercato con consapevolezza, ancora, enfatizza la comunicazione non verbale, aprendo dei canali di comunicazione differenti ma altrettanto importanti.

Impare a cogliere l’attimo

A volte entrare in una conversazione già iniziata può essere piuttosto difficile. Dall’esterno, infatti, potremmo pensare che il nostro intervento potrebbe apparire fuori luogo, inappropriato, approssimativo o, semplicemente, poco interessante.

Non a caso, la capacità di valutare il momento opportuno per intervenire in una conversazione è un aspetto cruciale della comunicazione assertiva. Quali sono gli elementi da valutare per inserirsi in una conversazione nel modo più naturale è possibile? Innanzitutto, le pause.

Tra un argomento di conversazione e l’altro, infatti, ci saranno di sicuro dei momenti di silenzio o delle pause. È proprio in questi momenti di riflessione o di “sospensione” che i nostri interventi diventano più efficaci. Fai attenzione ad una cosa però: non si presenterà mai il momento perfetto in cui tutto ciò che vorrai dire verrà recepito con la massima attenzione.

Ancora, chiediti se più che il contesto è la paura di essere criticati o giudicati negativamente a frenarti. Se questo è il tuo caso, analizzare troppo il contesto potrebbe non essere una valida soluzione. 

Impara a fare domande

fare domande

Tra gli strumenti per diventare più assertivi c’è la capacità di fare domande al tuo interlocutore. Nonostante possa sembrare banale, rivolgere all’altro delle domande ragionate, consapevoli e mirate può letteralmente svoltare le tue conversazioni.

In che modo? Innanzitutto, dando importanza al punto di vista dell’altro. Chiedere per ottenere maggiori dettagli o spiegazioni su ciò che l’altro ci sta comunicando trasmette un messaggio fondamentale: “Sono interessato a ciò che hai da dire e mi interessa approfondire quello che pensi o senti in merito ad un particolare argomento”.

Come avrai intuito, però, non tutte le domande sono uguali. Infatti, ad essere maggiormente coinvolgenti sono le domande aperte dal momento che prevedono un ventaglio più ampio di risposte. Dare maggiore libertà di risposta al nostro interlocutore, infatti, riesce a stimolare in modo più efficace la conversazione.

Una domanda chiusa, invece, soprattutto quando non necessaria, trasmette un messaggio opposto: “Ho già un’idea di ciò che mi interessa sapere e ho bisogno di raccogliere delle informazioni piuttosto specifiche. Quindi, il tuo punto di vista è relativo se non inutile”.

Ora che hai compreso l’importanza delle domande in una comunicazione assertiva, fai caso a cosa accade nella vita di tutti i giorni. Tendi a fare più domande chiuse o aperte? E le persone a te vicine? Per diventare più assertivo prova a trovare un equilibrio tra domande chiuse e domande aperte: in questo modo riuscirai anche a rispettare i diritti assertivi.

Utilizza l’autoapertura

Per migliorare la tua assertività esiste un’altra efficace tecnica che puoi utilizzare: l’autoapertura. Con questo termine si intende quella strategia con la quale dichiariamo apertamente il nostro stato d’animo e i nostri sentimenti in un momento strategico della conversazione.

“Aprirsi” all’altra persona, infatti, ha il vantaggio di rendere più autentica la relazione con l’altro, contribuendo ad instaurare un legame affettivo più profondo. È possibile, inoltre, fare autoapertura riguardo ai nostri comportamenti, pensieri o sentimenti.

È facile intuire che il livello più difficile da raggiungere è quello in cui dichiariamo apertamente i nostri sentimenti o stati d’animo all’altra persona. Tuttavia, per quanto difficile possa sembrare, è in realtà estremamente utile.

Ad esempio, l’ansia di parlare in pubblico può essere significativamente ridotta dichiarandola apertamente, senza tentare di nasconderne i sintomi: ad esempio, il tremolio della voce o la sudorazione eccessiva.

Ora che hai compreso l’utilità dell’autoapertura, prova a fare un esperimento: quando sei in ansia o quando hai paura di esporti dichiaralo apertamente, evitando di nascondere quei comportamenti che pensi siano dettati dalla paura di essere giudicati negativamente o dall’ansia più in generale.


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.