sicurezza in se stessi

Pensi spesso di non farcela, di non riuscire a fare ciò che gli altri sembrano fare con facilità, naturalezza? Vuoi acquisire più sicurezza, più fiducia in te stesso e nelle tue abilità?

In quest’articolo troverai alcuni consigli pratici che ti metteranno sulla strada della tua crescita personale, per dimostrare agli altri ma soprattutto a te stesso il tuo vero valore!

Ecco a te una piccola guida per aumentare la fiducia in se stessi: leggila ora e saprai come fare per migliorare la tua  autostima e sicurezza.

In quest’articolo scoprirai

La fiducia in se stessi

Per il dizionario online di psicologia APA la fiducia in se stessi (self-confidence) è quella fiducia che proviamo rispetto alle nostre abilità o competenze e in relazione alle nostre capacità di giudizio in generale. Avere una buona self-confidence quindi, vuol dire credere che possiamo portare a termine un compito contando sulle nostre competenze e capacità individuali.

A cosa serve una buona fiducia in se stessi? Alcuni studi hanno osservato che esiste una forte relazione tra la self-confidence e una buon livello di salute mentale (Atherton et al., 2016; Clark & Gakuru, 2014; Gloppen, David-Ferdon, & Bates, 2010; Skenderis, 2015; Stankov, 2013; Stankov & Lee, 2014). Il successo delle persone con elevata fiducia di sé dipende principalmente da sei caratteristiche:

  1. Non mettere in discussione il proprio valore personale;
  2. Riuscire a godere a pieno della vita e delle attività quotidiane;
  3. Non dubitare (troppo) di sé;
  4. Bassi livelli di ansia, ansia sociale, paura e stress;
  5. Maggiori energia e motivazione ad agire; 
  6. Dedicare più tempo alle interazioni sociali (quando sei più disteso e sicuro di te gli altri tenderanno ad essere a loro agio nel rivolgerti la parola).

Una volta che hai compreso le caratteristiche principali della self-confidence è giunta l’ora di metterla in pratica.

A differenza di quanto pensano molti di noi, infatti, la fiducia in sé stessi è una vera è propria abilità: può essere esercitata e migliorata con un impegno costante, con degli appositi esercizi e, infine, con il giusto atteggiamento mentale.

1. Non cercare prove del tuo valore personale

valori

Come osserva la ricercatrice e autrice Brené Brown, il primo passo da compiere è smettere di raccogliere prove della nostra inadeguatezza o incompetenza. Secondo Brown, infatti, tanto più ci impegniamo a notare i nostri fallimenti tanto più siamo portati a svalutarci e a mettere in discussione il nostro valore personale.

Quindi, l’atteggiamento mentale che dovremmo abbracciare è il seguente : “Il nostro valore non può essere considerato come un bene materiale o come merce di scambio. Noi, infatti, abbiamo valore indipendentemente da tutto e da tutti”.

Non fare compromessi se questo significa mettere in discussione quanto vali come essere umano, il tuo valore personale non può essere negoziato.

2. Fai pratica con costanza: diventerai più sicuro di te passo dopo passo

Così come accade per tutte le abilità umane, anche la fiducia in se stessi può essere costruita nel tempo. Ma come? Con una pratica costante, facendo esperienza sul campo più e più volte.

Facciamo un esempio. Mettiamo che il tuo obiettivo è quello di diventare un grande chitarrista. Pensi di riuscire nel tuo scopo senza esercitarti per molto tempo e senza fare troppi sforzi? Esattamente, la risposta è proprio no.

Ripetere gli stessi comportamenti, più e più volte, oltre a renderci più abili e competenti rafforza un’idea fondamentale: con l’impegno e la determinazione è possibile migliorarsi costantemente. A questo punto, è come se si mettesse in moto una vera e propria reazione a catena: più mi impegno e più divento abile, più sono portato a ricercare nuove sfide e a mettermi sempre di più alla prova.

Non è mai troppo tardi per vincere le proprie insicurezze e la spiegazione del perché tutto ciò sia possibile si trova in un particolare fattore: il vero “potere della mente” ovvero la plasticità cerebrale. Con questa espressione intendiamo la capacità che il cervello ha di modificare le proprie connessioni interne, se opportunamente stimolato.

Così come i muscoli del nostro corpo crescono se seguiamo un piano di allenamento ben strutturato allo stesso modo, con una pratica costante, è possibile stimolare la ricettività e l’attività del nostro cervello. In questo modo, si amplifica la nostra capacità di risolvere problemi, di prendere decisioni e, quindi, di avere fiducia in noi stessi e nelle nostre abilità.

3. Riconosci e impara a gestire i pensieri negativi

Il primo ostacolo che puoi incontrare per diventare più sicuro di te è più vicino di quanto pensi. No, non sono i tuoi parenti, i tuoi amici e nemmeno i tuoi colleghi di lavoro o il tuo capo: hai indovinato, sei proprio tu il principale responsabile. L’errore più grande che puoi fare infatti è credere che i tuoi pensieri (soprattutto quelli negativi) siano espressione di ciò che sei veramente e di ciò che ti accade.

Riconoscere che spesso i pensieri sono soltanto pensieri, per quanto ti possa sembrare banale, è un’abilità fondamentale. Riuscire ad osservare ciò che pensiamo senza lasciarci condizionare troppo, senza perdere contatto con la realtà e con le nostre sensazioni corporee è estremamente importante. Quindi, l’abilità fondamentale che dovresti allenare è quella della defusione: la capacità di restare a galla quando il mare è infestato dai pensieri negativi, la capacità di mettere la giusta distanza tra se stessi e i propri pensieri, distinguendo gli uni dagli altri.

Per iniziare ad allenare le tue abilità di defusione, prova il seguente esercizio: Per circa 30 secondi ripeti molto velocemente e ad alta voce una parola che associ a delle emozioni negative (ad esempio: “grasso”, “stupido”, ecc.). Se praticherai questo esercizio con costanza, noterai che farai meno fatica a distaccarti da alcuni pensieri negativi… Perchè? Il principio che spiega l’efficacia di questa tecnica è che la ripetizione costante di parole che ci attivano sul piano emotivo, fa sì che con il passare del tempo, la nostra attivazione complessiva si riduca sempre di più.

È come se, in un certo senso, insegnassimo al nostro cervello che non ha motivo di avere paura di alcune parole e quindi di alcuni pensieri. Così facendo, con la pratica, diventiamo sempre meno sensibili ad alcuni contenuti mentali e togliamo loro il potere di aggravare la nostra sofferenza.

4. Fallisci di più, fallisci con lo spirito giusto

Hai sicuramente ragione nel dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Forse pensi che cucire sulla tua persona questi atteggiamenti mentali e praticare questi esercizi sia troppo difficile per te. Forse senti che non ne valga la pena soprattutto perché è facile perdere la motivazione e la voglia di continuare a mettersi in gioco.

E in parte hai ragione: cambiare in modo consapevole richiede tanto impegno e fatica. Ma non darti per vinto, c’è qualcosa che puoi fare per rafforzare la tua tenacia e la tua perseveranza: guardare i tuoi fallimenti in una chiave diversa. Non c’è apprendimento senza prove ed errori, non c’è crescita senza un periodo di stallo, non c’è successo senza fallimento.

Il messaggio chiave è che, quindi, gettare la spugna dopo aver sperimentato i primi fallimenti è l’ultima cosa che dovresti fare. Fallire, infatti, è una parte fondamentale di ogni processo di cambiamento e, ancora, essere gentili con noi stessi quando perdiamo la rotta è fondamentale, tanto fondamentale quanto lo è raggiungere il traguardo finale (ammesso che ne esista uno).

Coltivare la gentilezza o self-kindness ti consente di mettere sullo sfondo il tuo giudice interiore, che ti demoralizza e che crede, in sostanza, che la migliore strategia di (auto)motivazione sia fatta di critiche distruttive e commenti negativi. Ricorda che, inoltre, nessuno potrà sostenerti e supportarti meglio di quanto tu potresti fare da solo, con la giusta pratica e il giusto atteggiamento.

5. Non evitare le sfide, affrontale

non evitare le sfide

Se hai poca fiducia in te stesso è probabile che tu tenda a evitare molte sfide o situazioni in cui potresti dimostrare, invece, le tue abilità.

L’effetto principale di questa strategia di evitamento è quello di rafforzare un’idea fondamentale e dannosa allo stesso tempo: “non sono abbastanza bravo o capace ed è meglio che me ne stia in disparte così che gli altri non mettano in mostra la mia incompetenza e inadeguatezza”.

A tal proposito, i ricercatori Ibrahim, Munscher e Herzberg hanno mostrato quali sono le contromisure che possiamo adottare per superare questa specie di allergia alle sfide:

  1. Osa di più, fai delle scelte rischiose: tanto più ti sembrerà di fallire tanto più, in realtà, costruirai passo dopo passo un senso di fiducia nelle tue abilità;
  2. Riconsidera i dubbi che nutri sulle tue capacità: le ricerche osservano che, piuttosto spesso, avere dubbi sulle proprie abilità si associa a livelli maggiori di successo personale. 

Buttati più spesso nelle sfide che ti offre la vita, con un pizzico di spavalderia e spregiudicatezza, ne guadagnerai in sicurezza e fiducia in te stesso

6. Usa il potere della gratitudine

gratitudine

Se senti che dentro di te c’è una voce che ti critica costantemente, che si comporta quasi come una palla da demolizione, demolendo tutti i tuoi successi e gli obiettivi che hai raggiunto, è il momento di iniziare a praticare la gratitudine.

Uno degli effetti principali che si ottiene praticando la gratitudine, infatti, è quello di aumentare la propria autostima per gestire meglio frustrazioni ed emozioni negative quali, ad esempio, la tristezza. Un primo esercizio che potresti fare è il seguente: scrivi sul tuo diario o sul tuo smartphone tre cose accadute in giornata per le quali ti senti grato.

Fai questo esercizio tutte le sere per 3 o 4 settimane. Dopo questo tempo, potrai iniziare a notare gli effetti positivi di questa pratica: il tuo umore migliorerà e inizierai a provare un po’ meno frustrazione e insoddisfazione. 

Il neuroscienziato Huberman, inoltre, propone di svolgere anche un altro esercizio di gratitudine, ugualmente importante ed efficace. In questa pratica bisogna:

  1. Recuperare un ricordo in cui una persona è stata grata nei nostri confronti (ad esempio, un nostro parente o amico in difficoltà che abbiamo aiutato);
  2. Fare un riassunto di quanto accaduto in quella circostanza (è fondamentale che tu sia stato il protagonista dell’episodio);
  3. Ogni giorno, recuperare lo stesso ricordo cercando di immaginarlo quanto più intensamente è possibile, usando tutti i nostri sensi per rivivere quel momento sulla nostra pelle, nel qui e ora;

Svolgendo uno di questi esercizi o entrambi, riuscirai non soltanto a migliorare sempre più il tuo umore ma anche a metterti alla prova più spesso, essendo motivato dalla voglia di ricevere gratitudine dagli altri.


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.