Ciao,
se è la prima volta che atterrì sul mio blog enon hai grande dimestichezza con il web èprobabile che tu ti stia chiedendo: ma perchéun professionista come questo deve dirmi“ciao” e darmi del tu, parlandomi più comese fossi un conoscente al bar che non comeun elegante addetto ai lavori dal gergocomplicato?
Nella realtà pre-web eravamo troppo abituatiad un tipo di linguaggio specialistico ad uso econsumo esclusivo degli addetti ai lavori. Edancora oggi per decifrare la lettera di un medicoo di un avvocato servono 5 lauree. Il motivoprincipale di questo modo di comunicare èlegato a concezioni settarie del mondo cheormai non reggono più…
…la nostra società si basa su un linguaggio formalee quindi non dovrebbe stupirti se ti ferma unrappresentante della legge e ti parla con terminiarcani (legalese). Perché se lui per primo sbagliaad usare quei termini tu puoi non pagare la eventuale multa. Quindi in apparenza sembrache un linguaggio specialistico serva perrendere “più chiare le cose”…
…ma in realtà serve per avere un linguaggio checondiviso in quella branca specifica ma non percomunicarlo all’esterno. Abbiamo già parlato diquesto problema in passato, cioè che sia piùche necessario rendere più semplice, chiaroe quindi “comunicativo” il linguaggio. Questasembra quasi una rivincita del fare le cose inmodo “semplice”…
…ma cosa succede quando una ricerca ci diceche restano più in mente le comunicazioni facilie semplici di facebook rispetto al riconoscimentodi un volto? Cioè quando la ricerca ci dice conchiarezza che utilizzare un linguaggio semplice,discorsivo e poco acculturato, aiuta le personea tenere a mente le comunicazioni?
Questo è esattamente ciò che è accaduto in unrecente esperimento fatto con facebook il più notofra i social media. Detto in modo molto sintetico ipartecipanti ad un esperimento ricordavano meglioi post di facebook (anche se banali e stupidi)rispetto ai titoli dei giornali o addirittura rispettoai tratti di alcuni volti (noi siamo altamentespecializzati per ricordare i volti).
Secondo i ricercatori questo accade non solo perchéfacebook è ormai entrato nella case di tutti o perchéi suoi ingegnere rendono la grafica sempre migliore,ma accade perché la gente si ricorda meglio un tipodi linguaggio colloquiale rispetto a comunicazioniformali e complesse. Nulla di segreto per chi sioccupa di copywriting cioè per chi scrive sul webcon l’intento di vendere qualcosa..
…ti sei mai accorto che tutte le pagine di vendita deisiti ti parlano in modo informale? Magari anchedandoti del tu, come sto facendo io? Esattamentelo si fa perché ormai è noto, attrae l’attenzione efacilità la comprensione. I due obiettivi che ognicomunicazione efficace dovrebbe avere, quindiarrivare in modo semplice ed attirare la nostraattenzione.
È per questo che sempre più studiosi ed espertidi comunicazione stanno virando verso l’uso diun linguaggio più semplice e colloquiale, nonsolo perché si capisce meglio ma anche perchéviene ricordato meglio. Infatti si sta pensandoalle applicazioni sui bambini, cioè nel riscriverei testi delle scuole del l’obbligo.
Immagino che a molti “puristi della lingua italiana”sembrano tante bestemmie ma in realtà era inevitabile.Infatti oggi non si può più tollerare che un medico non sappia spiegare al paziente la sua patologia, oun avvocato non sappia rendere semplice il su operato.Ti basta prendere una qualsiasi lettera formale chehai in casa per comprendere che…
…quello stesso giro di parole lo si può rendere10000 volte più semplice. Quindi siamo tuttid’accordo che gli specialisti debbano avereun linguaggio condiviso per rendere più agevoleil loro modo di comunicare. Ma allo stesso tempodevono (dovremmo) fare in modo che tuttipossano comprenderli/ci, altrimenti più chepreservare una conoscenza…una cultura…
….preserviamo quel modo elitario di fareconoscenza che non si addice più al mondo dioggi, dove uno con uno smartphone è in gradodi conoscere qualsiasi termine in tempo reale.Altrimenti torniamo tutti a parlare in latino oin una qualche lingua astrusa giusto per fare ifighi, come hanno fatto per secoli e in alcuniambienti lo fanno ancora.
Io sto dalla parte di uno dei più grandi geni dellanostra storia che non si è occupato solo di fisicama anche di filosofia, e sto parlando di AlbertEinstein che diceva: “se non sai spiegare unacosa a tua nonna significa che non l’hai davverocompresa” 😉
Per tutti gli appassionati dell’aspetto scientifico emetodologico, vi invito a cliccare sul link pervedere meglio come è stato fatto l’esperimentodi facebook. Spero di essermi spiegato bene inquesto post, senza termini strani o troppo tecnici.Fammi sapere cosa ne pensi cliccando su mi piace e/o dicendomi la tua fra i commentiqui sotto.
A prestoGenna