Ti piacerebbe combattere l’ansia e trasformarla in “forza ed energia”? Ok allora sei nel posto giusto:) per prima cosa è utile fare una netta distinzione fra ansia in quanto emozione comune, cioè che tutti proviamo e disturbo d’ansia, cioè quando questo diventa così pesante da essere invalidante. In questa ANL parleremo della primo tipo…

Sei riuscito ad ascoltarlo? Spero sia chiaro che queste strategie sono rivolte “a chi sta bene” ma vuole gestirsi ancora meglio. Tuttavia parlare di ansia come emozione senza mai cadere nel patologico è assai difficile.

La distinzione fra le due non è qualitativa ma quantitativa, lascia che ti faccia un esempio utilizzando un’altra emozione negativa:

Tutti una volta nella vita proviamo tristezza, questa può essere data da un evento specifico (abbandono, lutto, delusione lavorativa ecc.) oppure avere più cause distinte e a volte difficilmente rintracciabili. In entrambi questi casi l’emozione diventa pensante cioè invalidante solo quando è eccessiva. Non in termini di qualità ma ancora una volta di quantità.

Così se sei triste per 2 giorni e non ti alzi dal letto ma il quarto giorno ti alzi e gradualmente riprendila tua vita, non si può parlare di “depressione”. Allo stesso modo se di tanto in tanto, magari nei riguardi di qualche cosa di specifico, ci sentiamo “in ansia” non c’è niente di male o anormale. Ma se questa diventa frequente e quotidiana e ci impedisce di svolgere le nostre attività…

…allora siamo di fronte a quella “patologica” di cui oggi non voglio parlare, anche se come hai afferrato non si tratta di due cose diverse ma solo di uno stra bordare di quella emozione o menò. Ti dico questo perché come avrai ascoltato se digiti la parola “ansia” su google inside (che ho scoperto da poco essere stato incorporato con un altro servizio di google…trend) ecco che cosa vedi…

Abbastanza inquietante, sembra che la parola abbia avuto un salto incredibile in questi ultimi anni e non faccio fatica a crederlo visto che l’85% dei miei pazienti soffre di un qualche disturbo legato all’ansia, e questa è in un qualche modo presente in ogni patologia umana, anche fisica. È per questo che ci tengo a precisare che questi esercizi non sostituiscono l’aiuto di un professionista…

…ma se utilizzati intelligentemente, cioè all’interno di un progetto terapeutico (quindi da parte di un professionista) possono essere davvero efficaci.

Fortunatamente trattandosi della stessa emozione possiamo utilizzare queste strategie anche per gestire le “comuni ansie quotidiane” ma non solo per quanto mi riguarda possono davvero essere delle strategie di prevenzione.

Infatti se uno ascolta la ANL e segue quei facili (a volte mica tanto) consigli, difficilmente arriverà a quel livello di soglia che determina l’arrivo delle persone nel mio studio.

Una per tutte, ti basta pensare all’idea del controllo, una volta che hai accettato di non poter controllare tutto  di non dover essere perfetto e di accogliere quelle sensazioni, sei già moooolto vaccinato 😉

Come ti dicevo esistono 100 teorie che spiegano come “funziona l’ansia” per cui eviterò di dirtele tutte (anche perché molte si contraddicono fra di loro) ma ho scelto solo quelle che secondo la mia esperienza hanno dato risultati migliori. Bene, detto questo vediamo da vicino queste 6 strategie contro l’ansia:

1) Evita di parlare dell’ansia: per due semplici motivi, primo essendo una nominalizzazione “caricata socialmente” è meglio evitare di parlarne. Secondo perché ogni volta che qualcuno ti aiuta ti da il doppio messaggio…ti voglio bene e ti aiuto perché da  solo non puoi farcela…e questo secondo messaggio può realmente causare danni.

2) Esponiti: “sei un perfettino che esce di casa solo dopo 2 ore di trucco e parrucco? Allora ogni tanto esci di casa spettinata…sbaglia volontariamente qualcosa in ufficio…mettiti una maglietta al rovescio. E se conosci la persona e sai che stai per emozionarti, diglielo…scusa ma sono emozionato”. Ricorda, evita di usare il termine ansia o di farlo il meno possibile…sostituiscilo con emozionato.

3) Evita di pensare alla cause: quando arriva quella emozione ascoltala, se sai meditare portaci sopra la tua consapevolezza…evita di evitarla…fermati un attimo se puoi, rallenta ciò che stai facendo ed ascolta quella emozione senza aspettarti alcuna risposta. Stai li insieme a lei, senza cercare di insabbiarla facendo altro.

Molti si lanciano in 10000 attività…si è vero che lo sport fa bene, è provato scientificamente che fare sport aiuta chi ne soffre davvero…ma bisogna evitare di usare lo sport come rimedio istantaneo contro questa emozione.

4) Medita: “…e che te lo dico a fare” , ci sono decine di studi che provano che la meditazione mindfulness è uno strumento perfetto per la gestione delle emozioni, fra queste anche l’ansia.

5) Affronta le tue paure: se ti sentì titubante lanciati…agisci…se ti stai chiedendo da qualche minuto se entrare o meno in un locale, conta fino a tre ed entraci. Se non te la sentir i uscire di casa per qualche preoccupazione irreale, fai un piccolo  sforzo ed affronta la paura…esci!

Dare retta alle tue preoccupazioni può creare dei circoli viziosi di evitamento per cui fai sempre più fatica ad agire. Questo consiglio praticalo solo se la tua paura non ha raggiunto stadi patologici, cioè di blocco totale…infatti se non sei preparato lanciarti potrebbe essere peggio. Per cui lanciati nelle coseche ti sembrano approcciabili ma che per qualchemotivo la tua mente, in quel contesto, teme.

Si, “teme” perché l’ansia può essere anche definita come “la paura della paura“…che è ciò che t’invito a sabotare cercando di affrontare quotidianamente le tue paure, sapendo che questo ti farà crescere.

6) Dedicale uno spazio: sono molti gli studi che provano qualcosa che a molti sembra assurda,prendersi del tempo per stare insieme a quella emozione, anche se negativa. Anzi è fare il contrario,ad avere i peggiori effetti.  Se sentì che le emozioni diventano molto intense  evita di soffocarle…

fermati e portaci sopra la tua attenzione. Potresti dedicargli uno spazio, prenderti qualche minuto per pensarci…il che non significa fare un auto analisi sulle cause o sui significati di quelle sensazioni, ma semplicemente metterti li è percepire che cosa succede nel tuo corpo con un atteggiamento di accoglienza.

Ovviamente se sei addestrato alla meditazione questo ti verrà nettamente più facile, evita di disidentificarti dalla emozione, devi viverla ed  aspettare che cessi da sola, senza alcun tuo intervento. Lo so non è una passeggiata se le emozioni sono molto intense,per questo ti consiglio di allenarti a farlo quando sei tranquillo…cioè nei momenti in cui sei libero da quelle fastidiose sensazioni.

Come abbiamo visto nell’esercizio del respiro l’ansia, come emozione negativa, rischia di essere alimentata dalle nostre “tentate soluzioni” che invece di “sollevarci” ci rendono sempre più schiavi del controllo. Per questo, se sei molto interessato a questo tema, ti consiglio di leggere tutti i link di questo post, perché portano ad interessanti ed utili informazioni. 

Bene, siamo finalmente arrivati al termine di questa ANL un po’ lunghetta, ma come avrai notato poco esaustiva. Si infatti si potrebbe parlare di questo argomento per anni…se pensi che questi esercizi possano fare al caso tuo,provali e fammi sapere come ti sei sentito dopo almeno qualche mesetto di esercizio

…tieni presente che condividere i tuoi feedbacke le tue impressioni avrà il classico “doppio effetto del commento”: come prima cosa ti aiuta a fissare i tuoi risultati, infatti dovendo scriverli sarai costretto a “pensarci su maggiormente”, e come secondo (straordinario) effetto, motiverai altre persone, che magari non credono “in queste cose” a migliorarsi…

…ovviamente puoi fare lo stesso, cliccando su Mi piace e condividendo con i tuoi social questa (spero utile) AudioNewsletter….

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.