Se mi segui da un po’ di tempo sai che parlo spesso di epistemologia. Che roba sarebbe? Si tratta dello studio dei fondamenti di una materia, sarebbero le basi sulle quali poggia la teoria. Episteme significa “ciò che sta in piedi da solo“, cioè che non ha bisogno di essere giustificato e documentato in virtù della sua auto-sostenibilità.

In questo post voglio sia proseguire con i miei “deliri” sulla epistemologia della crescita personale…

 

…e sia rispondere ad una domanda, o meglio usare la domanda stessa come trampolino per iniziare a parlare del “3 manifesto epistemologico di psinel”. So di partenza che questi argomenti non sono molto amati, perché sembra che non abbiano alcun tipo di utilità.

Ed invece sono qui a ripeterti ancora una volta una frase di Gragory Bateson “non c’è nulla di più pratico di una buona teoria” ed io sono completamente d’accordo.

L’epistemologo della scienza più noto, cioè colui il quale ha aperto numerosi scenari per dividere ciò che si può ritenere “scienza” da ciò che non la è, è stato sicuramente Karl Popper.

Le sue tesi sono allo stesso tempo semplicissime da comprendere e complicatissime da mettere in pratica. L’intero fulcro della sua teoria è legato al concetto di “falsificabilità”.

Ogni ricerca è scientifica se è confutabile, se cioè è pronta ad essere sconfermata da nuove dati, osservazioni, ecc. Per Popper quindi non esistono “dogmi” su cui ci si possa “reggere facilmente”, anche perché se così fosse, significherebbe che la teoria non è falsificabile e quindi non scientifica.

Ed è a questo punto del ragionamento che Paolo, un lettore di Psinel inserisce la sua attenta e scrupolosa osservazione:

Ma se ogni volta lo scienziato è costretto a confutare ogni sua ipotesi, questo non potrebbe portarlo lontano dalle sue idee sulla questione?“.

In altre parole, se si segue questo presupposto non si rischia di “buttare via l’acqua sporca con il bambino”? Come fa un ricercatore ha cambiare di continuo teoria?

In realtà la risposta a queste belle domande è sotto i tuoi occhi quotidianamente: semplicemente gli scienziati sono più che restii a modificare le proprie teorie di base. Così per spiegarmi meglio mi servo delle idee di un filosofo della scienza “moderno” che ha mostrato bene questo passaggio.

Se ci pensi bene la teoria popperiana si muove solo in modo “negativo”. Cioè va a cercare tutti quegli aspetti falsificanti, in grado di abbattere la teoria. Ed effettivamente sembra essere il metodo logicamente più proficuo per avere dati certi sul nostro “teorizzare” ma…

…come fa notare Paolo è sia esageratamente caotico (continuare a cambiare teoria) e sia esageratamente “negativo”, non vedere tutte quelle prove che invece confermano (in modo positivo quindi) le nostre teorie.

Per fortuna negli anni 70/80 Lakatos rivoluziona le idee di Popper inserendo sia “la ricerca negativa e sia quella positiva”. Per Lakatos ogni teoria ha un “nucleo metafisico“…

…cioè una serie di assiomi inconfutabili, la “teoria magna” sul quale ruota la ricerca. O meglio il programma di ricerca, nome che inizia a diventare famoso grazie a Lakatos. Dove si agisce in modo “negativo” togliendo ed escludendo tutte le cause che possono confutare il “nucleo metafisico” ed un tipo di euristica positiva, che mostra le mete future del programma di ricerca…

…prendiamo ad esempio questo blog che ha come “nucleo metafisico” quello di mettere in relazione le intuizioni comuni sulla crescita personale (quelle che potremmo avere io e te) e la ricerca scientifica.

Se ad esempio uno dei nostri idoli della crescita personale ci dice che è bene svegliarsi al mattino e fare una bella corsetta prima di recarsi a lavoro abbiamo diversi modi per provarlo: Come prima prova lo facciamo su noi stessi e possiamo vedere se “fa per noi oppure no”.

Poi come seconda cosa potremmo andare a vedere tutte le ricerche che mettono in relazione lo esercizio fisico con il rendimento lavorativo. Ed infine, cercare tutte quelle ricerche che dicono l’esatto contrario. Con psinel, anche se non l’ho mai reso così esplicito agiamo proprio in questo modo…

…prima scopro qualche teoria affascinante che sia di origine “scientifica o meno”. Poi la provo per vedere se ha effetti su di me e su qualche mio “soggetto aperto”. Nel frattempo mi metto a cercare tutte le prove che confermino le mie sensazioni. Se l’esercizio sembra buono inizio a chiedermi che cosa “lo renda così buono”.

Ed infine resto aperto ad eventuali sconferme sulla stessa teoria. Nonostante questo processo l’obiettivo di base, cioè trovare la trait d’union fra studi accademici ed esperienza personale resta.

E’ come se fosse il “nucleo metafisico” di tutta la ricerca di psinel, che come vedi non guarda solo alla “scienza” ma in tutte le direzioni dove possa emergere qualche confronto interessante.

Spero in questo modo di aver risposto a Paolo, che ringrazio infinitamente per avermi spinto fino a questo “grado di esplicazione”. E mi ha dato modo di mostrarti come agisco nella mia ricerca personale e da dove provengono “le mie idee”.

Un piccolo appunto, se una persona si professa in un qualche modo “ricercatore” (lasciando da parte i titoli accademici) deve citare le fonti, altrimenti non è un ricercatore…

…altrimenti è solo uno che riporta quanto sentito da altri o peggio è qualcuno che vuole “farsi grande” ai nostri occhi. Citando scoperte che non ha fatto lui e mantenendo uno stupido segreto sulle fonti, come se oggi si potesse mantenere segreto qualcosa.

Non voglio lasciarti in questo modo, ma semplicemente dirti che ciò che faccio io puoi farlo anche tu. Io ho un piccolo grande vantaggio, l’accesso a molte banche dati con studi scientifici ma don’t worry perché ormai il web è zeppo anche di banche dati gratuite che puoi consultare a gratis da casa tua.

Se inoltre vivi in una grande Città, sappi che hai il diritto ad accedere alle biblioteche di ogni tipo di Università, anche se non sei iscritto. Ad esempio qui a Padova ti basta lasciare un documento e puoi consultare tutto quello che vuoi (tranne alcune cose come i test di personalità per una stupida legge deontologica del mio ordinamento…lo dico molto piano ;))

Sono convinto che l’intreccio intelligente di questi tre dati: – esperienza soggettiva – conferme scientifiche – sconferme scientifiche possa dare il massimo risultato per la ricerca di quegli strumenti che possono cambiarci la vita.

Caro Paolo e cari amici appassionati di crescita personale, lascio a voi la parola, perché come avrete intuito si tratta di qualcosa di molto molto profondo da affrontare in un post solo…

mi riservo per la 4° parte del manifesto di psinel. Se hai idee, critiche e/o suggerimenti lasciami un commento.

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.