Scarica la nostra App Clarity… inizia con i 10 giorni descritti in questo episodio!
Ecco cosa ho imparato da migliaia di studenti “virtuali”…
Cosa ci fanno 4000 persone in un gruppo segreto di facebook creato praticamente dal nulla? Imparano la meditazione scientifica 😉
A parte gli scherzi, oggi voglio condividere ciò che ho appreso dal Corso “10 giorni di meditazione scientifica“, un percorso che è letteralmente esploso:
Erano solo 500 posti… il sollazzo dell’ego
Quando qualche mese fa, in compagnia dei miei fedeli collaboratori abbiamo iniziato a progettare questo corso non ci aspettavamo assolutamente tutto questo successo.
Siamo stati così previdenti da immaginare un tetto massimo di iscrizioni di 500 persone. Sapevamo che molti avrebbero aderito ma non pensavamo così tanti.
Infatti hanno aderito oltre 4000 persone e la metà lo ha seguito sui social… si perché abbiamo anche sperimentato una nuova modalità di divulgazione attraverso facebook.
Eh si, devo ammetterlo questo sollazza di brutto il mio ego, come amano chiamarlo i miei colleghi orientali.
Un corso introduttivo per esperti
Questa frase è un ossimoro, come può esistere un corso “introduttivo per esperti?” eppure è ciò che è accaduto all’interno dei “10 giorni”, la maggior parte non era neofita.
Anzi c’erano un sacco di esperti, persone che avevano già una propria pratica, gente che ha frequentato e praticato per anni diversi tipi di meditazione.
E sono andati tutti d’amore e d’accordo, vuoi sapere perché? Perché la meditazione scientifica (o avanzata) sfrutta il principio base che sta dietro ogni tipo di meditazione.
Non importa che tu abbia imparato attraverso dei mantra, guardando una candela o visualizzando delle immagini ciò che conta è la consapevolezza che hai sviluppato.
Il principio attivo è la consapevolezza
Se hai partecipato al corso sai che questo principio è proprio la consapevolezza, quella capacità di renderti di conto di ciò che sta accadendo, momento per momento e senza giudicarlo.
Ecco ora che lo sai non devi neanche frequentare il corso! Ti piacerebbe eh? Lo so che lo sai, se segui psinel e fai parte della community conoscevi di certo questo “principio poco segreto”.
Ma è proprio per questo che abbiamo creato il corso dei 10 giorni, perché da un’analisi del sito (fatta dai miei super collaboratori) emergeva chiaramente questo dato:
Nonostante il mio report fosse sia scaricato da decine di persone al giorno non c’erano quasi mai feedback.
Il report di meditazione avanzata
Il report che puoi scaricare gratuitamente è una bomba di concetti che ho scritto velocemente e con poca cura, lo ammetto candidamente così come lo dico all’interno del documento.
E’ proprio dal report che scaturiscono i “10 giorni di meditazione scientifica” a cui probabilmente hai partecipato o desideri partecipare.
Quindi puoi evitare di scaricarlo? No se non lo hai mai letto perché è si “disordinato e caotico” ma contiene una valanga di informazioni di approfondimento.
E poi è l’unico modo per iscriverti alla community di psinel ed iniziare a ricevere tutte le settimane il nostro fantastico “Quaderno degli esercizi” o QdE 😉
Il percorso è stato creato per farti sperimentare la pratica
Ma mentre dal report difficilmente le persone riuscivano a motivarsi, così come quando compri un libro, abbiamo invece cercato di creare un sistema che ti motivasse a sperimentare.
E per farlo ci siamo serviti delle più potenti tecnologie esistenti oggi, non sto scherzando, mi riferisco ai famosi “bot”.
Si, abbiamo usato un “bot” che ci permettesse di comunicare attraverso i social con tutti senza dovervi contattare “ad uno ad ad uno”.
Ma la vera tecnologia potente non è neanche “il bot” ma è stata la creazione di un percorso passo passo per farti toccare con mano quel “principio attivo”, la consapevolezza.
Un percorso semplice non significa facile
Ogni volta è la stessa storia: “ciò che è semplice non significa necessariamente che sia facile”. In linea di massima restare in forma è semplice basta fare sport e mangiare meglio.
Eppure non è facile farlo! Tutti sappiamo perfettamente che le cose che davvero fanno la differenza nella vita sono semplici da comprendere ma difficili da applicare.
Per questo abbiamo creato un percorso semplice ma per nulla facile… sia da progettare e sia da portare a termine completamente.
Perché si tratta essenzialmente di un assaggio della consapevolezza, così intesa come scaturita da anni di ricerche in questo campo.
La scienza della meditazione
La meditazione non ha tempo, sia in oriente che in occidente abbiamo prove dell’esistenza di pratiche di consapevolezza che risalgono a 3000 anni fa.
Sono pratiche molto diverse tra loro che hanno in comune proprio quel “principio attivo” che già gli antichi avevano intuito attraverso secoli di sperimentazione empirica.
Allora perché scomodare la scienza? Perché è di certo il metodo che ci ha consentito di evolverci maggiormente negli ultimi 2 secoli.
Questo significa che ciò che non è passato dalla ricerca scientifica è “inutile o sbagliato”? Assolutamente no, ma noi abbiamo deciso di presentarti solo ciò che è passato da quel vaglio per differenziarci.
Differenziarci da chi?
Dalla maggior parte delle persone che oggi in rete ti propongono la “meditazione”, spacciandoti audio di rilassamento e visualizzazione come se fossero l’ultima frontiera della pratica meditativa.
Tutto qui, si lo so che ad un praticante tradizionale questo atteggiamento stride con la “via”, perché è un “puntare il dito”, ma ritengo invece necessario delineare dei confini:
…perché se tutto è meditazione allora niente è meditazione! Questo è un tema ovviamente delicato che se hai seguito il gruppo sono certo hai colto perfettamente.
Quindi non ho inventato niente, mi sono limitato a studiare e praticare ciò che è stato approfondito dalla ricerca scientifica negli ultimi 50 anni in questo campo.
Il mio percorso migliore…MMA
Da questi studi è nato MMA, se mi segui da qualche anno sai tutto non c’è alcun segreto. Ho infatti pubblicato negli anni tutti i riferimenti scientifici che lo sorreggono.
Dalle neuroscienze così ben interpretate da Richard Davidson e Daniel Sigel (giusto per fare due nomi) e dalla tradizione portata avanti da Tich Nath Hann e da Kabat-Zinn.
Quest’ultimo in particolare è stato colui il quale ha portato la “mindfulness” il primo modello di “meditazione scientifica”, diciamo che il resto è storia.
Si perché ormai ci sono talmente tanti studi che ancora una volta, dare il nome “mindfulness” è riduttivo.
Clicca qui per sapere come è strutturato MMA ed accaparrarti il tuo posto…prima che finiscano 😉
Il potere della “bacchetta magica”
C’è poco da fare, nella crescita personale c’è una spietata tendenza a volere “la pappa pronta” e vuoi sapere una cosa assurda? Non ci puoi fare niente…scherzo!
Si scherzo ma fino ad un certo punto perché in realtà è il tuo cervello a desiderare tanto le scorciatoie, si perché come ormai sai alla nausea, tende a risparmiare energia. Come lo fa?
Lo fa creando schemi ed automatismi da ripetere “senza consapevolezza”… esatto, proprio come guidare e tante altre cose.
No tranquillo, non devi rendere consapevoli certe cose ma puoi imparare ad osservarle, ed è propri ciò che fai ogni volta che devi aggiornare uno schema.
La batteria…true story
Ho suonato la batteria per anni, sognavo addirittura di trasformarlo in un lavoro. Poi un incidente di percorso mi ha fatto deviare verso la chitarra.
Se suoni la batteria sai quando è difficile praticare, devi avere lo spazio e dei bravissimi vicini di “casa”. Da qualche tempo mi sono comprato una batteria elettronica ed ho ricominciato.
Che figata ragazzi, lo consiglio vivamente a tutti, ora ti chiederai cosa c’entra tutto questo. Aspetta che ci arrivo perché è anche imbarazzante per me.
Oggi ci sono centinaia di tutorial bellissimi per imparare a suonare. Così mi metto a guardare alcune tecniche di base per ripartire alla grande.
Ricominciare da capo
Insomma no scoperto che facevo una tecnica di base (il tacco punta) al contrario e non me ne ero mai reso conto. Lo sto correggendo e sai come? Con l’unico modo possibile, la consapevolezza.
Si, non posso cercare di deviare il mio automatismo in corso, devo ripartire da capo e creare un altro automatismo e per farlo mi serve la consapevolezza del’automatismo stesso.
E non sai quanto questi esercizi mi abbiano aiutato, non solo con la musica ma personalmente e soprattutto professionalmente.
Anche nel mio mestiere sono ripartito da capo quando ho scoperto la “presenza” ed è proprio da queste esperienze che sono nati gli occhiali per guardarsi dentro.
Gli occhiali magici
Sembra un concetto stravagante vero? Ma posso assicurarti che non lo è affatto ed è in grado di risolvere addirittura alcune “aporie” (problemi senza apparente soluzione) teoriche.
Il discorso è forse troppo pesante per cui ti rimando al post di riferimento (dedicato a come creare gli occhiali per guardarsi dentro senza diventare ciechi) e al Qde di questa settimana.
In realtà rischiamo sempre, attraverso l’attenzione non consapevole di “rovinare i nostri automatismi”. Facciamo un esempio che molti conoscono.
Come si impara a guidare un’auto?
Con la pratica! Tutti rispondono in coro…ed è proprio così, facendo pratica automatizzi pezzi di comportamenti complessi.
Questo processo necessita di tutta la tua attenzione, all’inizio e man mano che impari puoi lasciare che la tua mente vada dove le pare e di solito fa proprio così.
Se vuoi vedere persone in trance ipnotica, ti basta guardarle in faccia ai semafori. Ora se qualcuno accanto a te inizia ad innervosirti e o a commentare aspramente la tua guida cosa fai?
“Lo caccio fuori dalla macchina”, si ma se non potessi farlo? Probabilmente dovresti porre attenzione al tuo automatismo interrompendolo…sbagliando.
Guardarsi dentro rende ciechi
E’ per questo che “guardarsi dentro ci acceca” perché può interferire con tutti i tuoi schemi automatici di pensiero. Cosa molto interessante se ci pensi bene.
Purtroppo però questi schemi sono talmente forti che quando li osservi (senza consapevolezza) ti trascinano dentro loro stessi.
Così se ti metti a pensare a qualcosa di triste ti rattristi come se fossi ancora li, non so se ti è mai capitato, è normale.
La meditazione ci aiuta a rompere questi schemi, uno ad uno, giorno dopo giorno, passo dopo passo e a farci capire chi siamo davvero.
Ok è meglio che mi fermi qua altrimenti scrivo un trattato su come si diventa “realmente se stessi” 😉
Cosa aspetti iscriviti ad MMA, ti accompagnerò per mano in questo splendido viaggio, dandoti una iniziazione completamente “laica”.
Ecco un bella intervista su MMA e sulla meditazione mindfulness che mi ha fatto l’amico e collega Luca Mazzucchelli:
Bene se hai partecipato al corso e sei arrivato a leggere fino a qui, lascia un tuo feedback sui nostri 10 giorni di meditazione scientifica.
A presto
Genna
Ps. Nel Qde di oggi troverai davvero “tutto”…anche la “cocente verità” dei corsi di psinel 😉