Per anni medici, psicologi ed esperti di vario genere hanno raccontato quanto fosse pericoloso provare troppo stress nella vita. Poi abbiamo capito che lo stress fa parte della vita, abbiamo scoperto un sacco di cose interessanti. Abbiamo capito come gestirlo al meglio e anche come utilizzarlo per migliorare la nostra vita… si perché sono proprio le cose significative a farci stressare. Oggi scopriremo insieme la chiave del Magico potere dello Stress.

Sindrome di adattamento

Abbiamo parlato talmente tante volte di questo tema che non saprei davvero da dove cominciare e penso che, come sempre, sia bene partire dall’inizio ma senza troppe pretese. Dalla definizione tecnica come “sindrome di adattamento” che è stata coniata proprio dal suo pioniere intellettuale (Hans Selye) ma che in realtà era già stata notata da diversi fisiologie naturalisti del passato. L’aspetto moderno sta nel concetto di omeostasi, quel tipo di equilibrio interno che ogni organismo vivente possiede. E come forse ricorderete dalle lezioni di biologia, si tratta di un meccanismo cibernetico, cioè che si auto-adatta attraverso l’analisi di feedback.

Dunque lo stress è il risultato di questi continui adattamenti del nostro organismo. Come si può immaginare tale termine è abbastanza ampio da far rientrare qualsiasi stimolazione interna o esterna e di qualsiasi natura. Nel nostro ambito siamo interessati al concetto di stress mentale ma è chiaro che qualsiasi stimolazione produce una modifica dell’intero organismo. Dunque a ben vedere non esiste una differenza netta tra mentale e fisico (come sappiamo da sempre) perché un distress fisico porta a stress mentale e viceversa. Per fortuna la cosa vale anche in senso positivo.

Se ti alleni e mangi bene affronterai meglio non solo gli stressor fisici ma anche quelli mentali. Se fai meditazione, ti prendi cura della tua mente saprai affrontare meglio anche gli insulti al corpo, cioè il distress fisico. Dunque la nostra capacità di adattarci al mondo è legata di certo ad aspetti costitutivi (genetica, ambiente, traumi passati) ma soprattutto alla nostra esperienza di vita. La quale può averci condotto ad affrontare molte sfide e di conseguenza averci reso forti oppure il contrario. State attenti perché questo passaggio NON deve farvi sentire giudicati, anzi è un modo per mostrare che chiunque può subire stress importanti ma anche rialzarsi da stressor importanti.

Ora dopo che tutti i biologi e i medici si sono occupati di queste faccende sembrava abbastanza chiaro che parlare di stress sarebbe stato necessario per comprendere come funziona la salute umana a 360°. Tuttavia gli aspetti psicologici sono stati sottovalutati per anni, fino a quando alcuni ricercatori non hanno fatto notare che il modo con il quale affrontiamo gli stress della vita può cambiare di molto il modo con il quale li gestiamo. Soprattutto perché moltissime forme di stress derivano da qualcosa di davvero contro intuitivo: più qualcosa ci sta a cuore e più subiremo stress!

Gli orientali ci direbbero che più siamo incastrati in cicli di attaccamento-evitamento e più soffriamo. Se ci tieni molto a qualcosa sarai attaccato ad un certo tipo di aspettativa e cercherai di evitare tutta una serie di situazioni. Saltellare tra attaccamento ed evitamento ci stressa moltissimo, ecco perché le pratiche di meditazione sono così efficaci, tuttavia la chiave non è diventare insensibili a ciò che ci interessa. Ma è invece ricordare a noi stessi, attraverso la consapevolezza del momento presente, perché stiamo agendo in quel modo, la nostra direzione, e concentrarci sui processi e non sui risultati. Amare il percorso e non la meta… lo so sono sempre gli stessi concetti perché sono davvero preziosi!

Il paradosso dello stress

La McGonigal ci racconta che nel 2013 alcuni ricercatori hanno condotto una ricerca molto ampia nella quale ponevano semplici domande, tra le quali una suonava più o meno così: “Nel suo insieme la mia vita è significativa?“. I soggetti dovevano affermare quanto erano d’accordo con questa frase, subito dopo i ricercatori condussero diverse analisi per cercare di capire cosa rendesse le vite delle persone dense di significato. Venne fuori che più queste persone erano intente a perseguire i propri obiettivi, con tutti gli stress del caso e più sentivano di avere una vita significativa.

In altre parole restare seduto su una spiaggia a non fare niente per quanto possa sembrarci allettante sarà di certo rilassante ma non conduce alla sensazione di seguire una vita significativa. Anche questa è una informazione quasi banale alla luce di tutte le cose che ci siamo raccontati in questi anni sullo stress ma se ci pensi bene è ancora fondamentale ricordarlo, dato che la maggior parte della gente è convinta che il contrario dello stress sia il relax, sia smetterla di lavorare, smetterla di perseguire i propri obiettivi.

Ora certamente esiste una via di mezzo, è vero che se passi tutta la vita a perseguire il successo magari sentirai di averla molto significativa ma se non stai attento rischi realmente di rovinarla. Infatti il significato non è dato dal successo materiale ma è dato soprattutto da ciò che costruiamo con le persone che ci circondano e dal fatto di sentire di perseguire obiettivi significativi. Il paradosso sta nel fatto che le persone che hanno “uno scopo nella vita” di certo si stresseranno molto per perseguirlo ma allo stesso tempo sembra che abbiano il 30% in meno di morire. Questo è stato il risultato di un sondaggio condotto su 9000 abitanti del Regno Unito a parità di stile di vita.

Sembra quasi che Nietzsche avesse ragione: ciò che non ti uccide ti fortifica! Ovviamente fino ad un certo punto, abbiamo già parlato del tema della Crescita Post-traumatica ed è certamente vero che non tutti i mali vengono per nuocere, tuttavia il paradosso dello stress non consiste in questi casi estremi ma in casi molto meno polarizzati. Il fatto di aver paura dello stress ci induce a credere che la cosa migliore da fare sia evitarlo ma più lo evitiamo e più finiamo dalla padella alla brace. E’ come se avessimo paura dello sforzo fisico ecco, se per caso è una di quelle cose che ti spaventa è poco probabile che tu sia realmente in forma (tranne in casi davvero estremi).

Il paradosso emerge dalla ricerca menzionata, come è possibile che le persone più stressate siano anche quelle con una vita più felice? E’ probabile che accada perché solo le cose che per noi sono davvero rilevanti producono stress, solo “se ci tieni ti tiene” (direbbe Giorgio Nardone), se facciamo di tutto per evitare di provare frizioni interiori è molto probabile che ciò ci condurrà ad intraprendere azioni poco significative e di conseguenza sentirci meno appagati nella vita. Ti ricordi quando abbiamo parlato di “vita serena” oppure del bias dello stato? Ecco si tratta di un effetto paradossale molto simile: per sentirti sereno devi accogliere il fatto che molte situazioni non lo saranno.

A cosa ti è utile questo stress?

Kelly McGonigal consiglia di porsi questa domanda per acquisire il “mindset giusto” per riuscire a gestire lo stress al meglio. E’ un’ottima domanda che possiamo porci sia per anticipare (inoculare direbbero i miei colleghi) che per fronteggiare gli eventi stressanti della vita. Ad esempio, devi affrontare un esame difficile? Allora prima di farlo inizia ad immaginare che sarai di certo sotto stress, sentirai fatica, frizione, dovrai passare ore e ore a leggere, confrontarti, memorizzare. Tutto le sensazioni tipiche dello stress che ti capiterà dovrai interpretarle come i segnali del tuo organismo che desidera superare quell’esame!

Tutto molto bello ma purtroppo non così semplice ed efficace. Di certo iniziare a creare dei frame che ti aiutino a tenere a mente ciò che succederà aiuta, ma la cosa più importante è notare quello stress (più o meno) nel momento in cui accade. Quante volte capita di dire a noi stessi: “mi raccomando quando parli con Luigi, stai calmo” per poi scoprire che non lo siamo stati affatto? La programmazione mentale aiuta, soprattutto quando la vediamo come un gesto che aumenta le probabilità di renderci conto di qualcosa, e non come una pretesa nei nostri confronti.

Puoi metterti lì e visualizzare ogni passaggio del processo stressante, come li affronterai ecc. Tutto questo ti farà bene, tuttavia potrebbe farti male solo se per caso ti illudessi che basti questo, te lo dico io, non basta! E’ necessario accorgersi delle cose quando accadono e stare attenti a non trasformare le nostre aspettative in pretese, cioè la programmazione in qualcosa che deve andare esattamente come programmato! Questa faccenda tra le altre cose è valida per qualsiasi tipo di aspettativa creiamo su noi stessi, sugli altri e sugli eventi del mondo che ci capitano.

Accorgerti in tempo reale (o quasi) dei segnali di stress mentre emergono è il modo migliore per testare il tuo atteggiamento. Ad esempio stai affrontando un esame, ti siedi con le mani sudate e le gambe che tremano e di colpo te ne rendi conto, allora inizi a dire a te stesso: “ok questo sudore, questo tremolio, sono sensazioni che il mio corpo si sta preparando ad affrontare questa sfida”. Non hai bisogno di esagerare e pensare chissà cosa, perché è un dato di fatto: quelle sensazioni sono prodotte dal tuo corpo per affrontare quel cavolo di esame, certo in mezzo c’è anche un po’ di paura ma c’è soprattutto energia per la sfida in corso!

Il pezzo mancante

Sono cose che ci raccontiamo da un sacco di anni, non sono magiche ma funzionano molto bene! L’ingrediente di base però non è l’auto-convinzione ma la consapevolezza, non si tratta di ingannarti e dire a te stesso “sono qui, sono calmo e non ho paura”, se la affronti in questo modo otterrai un effetto paradosso: la paura aumenterà! Per questo da anni ti ripeto che il pezzo mancante di tutta la crescita personale è proprio la consapevolezza, intesa in modo molto operativo, come capacità di renderci conto di ciò che ci accade. Una consapevolezza leggera che ci aiuti e non limiti, non si tratta di cercare di monitorare ossessivamente se stessi, si tratta di riuscire a cogliere e notare in modo leggero ma accorto.

Per questo qui ci piace chiamarla Realizzazione Personale per sottolineare l’aspetto della consapevolezza (Realizzare significa anche rendersi conto), ovviamente non siamo stati mica i primi a capire questi concetti che girano da millenni. Tuttavia siamo stati tra i primi a cercare di spingerli dentro il mondo della crescita personale che ancora adesso fa fatica a coglierne l’importanza. I motivi sono molti, anche molte correnti psicologiche fanno fatica ci tengo a dirlo, ma il lavoro che facciamo su noi stessi assume a volte una piega ancora più delicata.

Quindi se sei arrivato/a fino a qui e hai pensato più volte: “io questa cosa la conosco. Genna la ripete spesso!” mi congratulo con te! Significa che mi segui ed hai colto alcuni messaggi semplici ma fondamentali e spero che tu abbia iniziato a notarli nella tua vita. Se lo hai fatto non ho dubbi sul fatto che un po’ di consapevolezza in più ti abbia fatto bene, il che non significa che ti ha fatto “sentire bene” ma che ti ha fatto bene. Troppo spesso confondiamo il piacere con il “bene”, diventare consapevoli fa molto bene ma a volte fa anche male, proprio come andare in palestra, ti alleni e non è così piacevole ma poi lo senti e lo vedi che ti ha fatto bene.

Come aumentare la nostra consapevolezza? Scommetto che conosci la risposta, con la meditazione! Qui puoi accedere gratis ai nostri 10 giorni di meditazione, che servono per fare i primi passi in questa pratica. Tranquillo non dura solo 10 giorni, alla fine del percorso saprai come applicare quei principi per continuare anche da solo, ma si tratta dei primi passi fondamentali per farlo. Sì, se hai iphone si tratta dello stesso percorso che puoi trovare nella nostra app Clarity Meditazione; la quale è purtroppo ancora in aggiornamento per i dispositivi Android (ci siamo quasi, la vostra pazienza verrà ricompensata).

So che siamo in molti a ripeterlo ma è perché funziona davvero: inizia a meditare se non l’hai mai fatto prima, ti assicuro che è una pratica in grado di cambiare la tua vita. Non mi importa se scegli i miei contenuti per farlo, puoi trovare un sacco di corsi molto validi anche nella tua Città, semplicemente inizia e scoprirai perché si tratta dell’abilità di base più importante in assoluto per la nostra crescita personale.

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.