Conosci la differenza fra “vigilanza e presenza”? Da tempo ti parlo dei benefici del coltivare la”presenza” intesa come il risultato di un lungo esercizio che da secoli chiamiamo meditazione.La presenza non è necessariamente legata alla meditazione, puoi essere presente anche in altri contesti. Oggi scoprirai questa importante differenza che migliorerà sia le tue pratiche di meditazione e sia il tuo “essere vigile”…
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Sei riuscito ad ascoltarlo? Sei riuscito a provare un pizzico di presenza, ascoltandolo? Nel caso tu non sia ancora riuscito ad ascoltare l’audio sappi che la differenza fra “essere vigili” ed essere “presenti”… implica il corpo, sentire il tuo corpo…essere presente nel tuo corpo. Lo so può apparire banale ad un primo sguardo ma…
…se prendessimo la descrizione moderna della meditazione (la pratica migliore che porta alla presenza) verrebbe facile da dire che meditare è uguale a “allenare l’attenzione”. Per cui che differenza ci sarebbe fra lo stare attenti mentre sei “sul lavoro” rispetto a quando mediti? Beh da questo punto di vista non ci sarebbe alcuna differenza.
Prendiamo in esame l’allenamento dell’attenzione che ci viene proposto nella meditazione. Allora ti devi concentrare su qualcosa che sia nel tempo presente (come il tuo respiro) osservarlo con intenzione (volontariamente) e cercare (per quanto possibile) di non giudicare. O meglio di notare i giudizi e lasciarli andare. Ma la cosa non finisce qui, perché il vero allenamento…
…inizia quando “perdi quel centro di attenzione”e soprattutto te ne rendi conto e ci torni sopra.L’esercizio principe è questo: concentrarsi sul presente, accorgerti di quando ti distrai, e tornare gentilmente al tuo punto di attenzione. Sembra dunque qualcosa di molto semplice, ma se ci hai già provato sai che non è così.
Infatti, quando perdiamo il focus e ce ne rendiamo conto, tendiamo a giudicarci pesantemente e a perdere di vista lo scopo principale. Quello distare nel presente senza giudicare… ma a quanto pare c’è “presente e presente”! Concentrarsi sulle parole che leggi in questo momento è di per se un atto meditativo… ma non completo. Affinché sia completo devi anche avere un focus sul tuo corpo.
Si hai capito bene! “Ma Genna che cosa c’entra il corpo con la mia attenzione? non è che in realtà mi distraggo se porto attenzione al corpo“. Si se lo fai in modo estremamente focalizzato e da neofita, ma se mediti per un po’ di tempo quella connessione con il tuo corpo emerge da sola.Non hai bisogno di pensare alla presenza, se non agli inizi e tutta la differenza sta in questa…
…sottile connessione con il corpo. Così come i moderni studi cognitivi ci mostrano che il nostro pensiero è emboided, cioè incastonato nel nostro corpo (come ti ho dimostrato più volte in post passati) anche la presenza è per così dire, emboided… inscritta nel corpo. Lo scopo di questo podcast non è solo farti notare questa differenza…
…ma è puntare ancora più in alto. Cioè iniziare a notare quando sei naturalmente presente nel tuo corpo. Questa sensazione è qualcosa che puoi ricercare volontariamente, ma è anche qualcosa che può accadere spontaneamente.La sola pratica della presenza è già di per se una delle metodiche più efficaci in assoluto di crescita personale.
Magari tu arrivi da tecniche moderne come la PNL e magari stai pensando “si si tutte cazzate”.Ti invito a non credermi e a sperimentare sulla tua pelle, semplicemente mettendo in pratica ciò che in questi anni ho cercato di trasmetterti attraverso psinel. Ci sono decine di tecniche di presenza che puoi iniziare ad inserire nella tua quotidianità.
Ti assicuro che portare presenza (che ti ricordo è soprattutto corporea) in ciò che fai, ti aiuta in ogni tua azione. Lo so, ti ho già detto tante volte la differenza fra “il controllarsi” e l’essere presenti, ma è necessario ripetere questo tipo di concetti. Altrimenti uno inizia a pensare che essere presenti significhi riuscire a controllare ciò che gli succede “nel corpo”. No no 🙂
Essere presenti significa essere “nel presente”e a contatto con te stesso, più che con i tuoi pensieri e le tue emozioni. Essere presenti non è neanche riuscire a notare ogni pensiero che ci passa per la mente… alcuni passano del tutto indisturbati, e fa lo stesso. L’importante è evitare di giudicarsi duramente se ci si rende conto che è accaduto così.
Meditare non è neanche inseguire i pensieri perché qualcuno ci ha detto che è necessario”notarli tutti”. Essere presenti, significa solo essere nel presente, in modo non giudicante e volontario… essere presenti fisicamente e mentalmente. Con ogni parte di te stesso e,in modo particolare, con il tuo corpo e con la vita che ci scorre dentro!
Adesso, mentre leggi queste parole, riesci a percepire il tuo corpo? Riesci a sentire la vita che scorre? Lo so che sembra strano dirlo ma se ci pensi bene, puoi riuscire a sentire che sei vivo. E questa non è una sensazione usuale,la diamo completamente per scontata, ed invece ti assicuro che “badarla un po’ di più”ha effetti straordinari…
…parafrasando una vecchia pubblicità:”praticare per credere” 😉
A presto
Genna
Ps. Sei iscritto alla mia mailinglist? Allora hai già scaricato il Manuale Gratuito di“meditazione moderna”…aspetto un tuo feedback 😉