Ciao,

hai letto il post su “accettazione e cambiamento? Come promesso ecco il podcast dedicato proprio a questo argomento fondamentale nel campo della crescita personale. Se come me segui questo campo da anni sai che pochi ne hanno parlato, proprio a causa del suo carattere (per così dire) paradossale…dove: “più percepisci il bisogno di cambiare e più devi accettare”. Oggi cercherò di mostrarti questo piccolo tassello “perduto” della crescita personale…

Sei riuscito ad ascoltarlo? Scommetto che ti stai ancora chiedendo che cosa intendo per una vera accettazione. Che cosa ha di diverso dal comune arrendersi? Ti avviso se stai leggendo il post senza aver ascoltato l’audio o aver letto il post di venerdì, sarà difficile comprendere fino infondo questo argomento. Che deve essere”afferrato a due mani”…

una mano è quella razionale, ora passerò i prossimi minuti a cercare di convincerti che accettare è un’ottima idea. Mentre con l’altra mano dovrai toccare e vivere l’esperienza dell’accettazione”. In altre parole si tratta di un concetto che puoi apprendere in modo “razionale”/”teorico” ma che richiede (come un po’ tutte le cose) una esperienza vera!

In realtà hai provato molte volte l’accettazione, solo che non lo sai, perché il mondo moderno è maggiormente orientato al cambiamento. Spesso senza renderci conto che si tratta di due facce della stessa medaglia, senza l’uno (in psicologia) difficilmente può avvenire il secondo. Il modo più facile per capire l’accettazione è darle un altro nome, come “disponibilità“. Accettare significa essere disponibili nei confronti di ciò che accade…

più sei disponibile e più sei “flessibile” nellavita. Non mi credi? immagina due sciatori che vanno a farsi un bel week end in montagna, uno spera ardentemente che ci sia bel tempo, che ci sia una buona neve e di trovare alcuni amici sulle piste. L’altro invece, semplicemente, non vede l’ora di sciare… in altre parole il secondo ha meno “aspettative” rispetto al primo e questo…

lo renderà probabilmente più flessibile, si perché se il primo non trova la neve giusta o gli amici inizierà a rovinarsi il weekend. Non è, in altre parole, disponibile a venire a patti con ciò che accade nella realtà. Non capisce che la realtà non è prevedibile! in questo esempio si fa sempre più chiaro che chi è disposto ad accettare ciò che gli capita è anche più flessibile nelle diverse situazioni.

Esistono persone, che a causa delle proprie esperienze passate, tendono maggiormente ad essere come il nostro primo sciatore o come il secondo sciatore. Solitamente l’esperienze che la fanno da padrona sono tutte legate al concetto di accettazione. Immaginiamo un tifoso di calcio in erba, che va per la prima volta allo stadio. Ma invece di divertirsi nota che allo stadio non riesce a vedere bene la partita…

…che la gente fa un sacco di rumore e chi ci si mette un sacco di tempo prima di poter vedere i propri idoli giocare. Più rifiuta, cioè non accetta, tutte queste cose che magarinon aveva preventivato e più passerà una brutta giornata. E cosa ancora peggiorediminuirà la sua voglia di tornare in quelposto. Inizierà così a diventare sempremeno disponibile verso questo tipo diesperienza.

Non lo fa perché è “fobico del calcio” o perqualche strano motivo. Ma semplicementeper evitare la sofferenza di trovarsi davantia cosa che lui “non è disponibile ad accettare”.Si trasforma così in un indisponbilità cronicanei  confronti del calcio e delle esperienzeche hanno a che fare con lo sport visto dalvivo. In psicologia chiamiamo questo tipodi fenomeno “evitamento esperienziale“.

Purtroppo l’indisponibilità cronica porta adavere reazioni emotive (paradossalmente)più intense, come prova uno studio condottoda Solan nel 2004. In pratica cercando dievitare eventi negativi ed anche a volte ipositivi, quando questi succedono e nonsi possono evitare, creano reazioni emotiveabnormi, troppo grandi rispetto al realeevento.

E’ un po’ come se, avendo un amico con un naso particolarmente brutto, di non guardarlo. Che cosa accadrebbe? più cerchi di non posareil tuo sguardo su quel naso e più probabilmenteci cadrà. E quando accadrà la tua reazione non sarà quella di una persona “comune” che per caso guarda un naso. Ma sarà spostare gli occhi velocemente altrove risultando così ancora più “maleducato”.

Più non accetti che potresti guardare di tantoin tanto quel naso e più le tue reazioni, quandoaccadrà, saranno estreme. Un meccanismo direi più che interessante non trovi?

Ora, fra il post della scorsa settimana,  questo podcast ed il post che stai leggendo sono più che certo che tu abbia iniziato a comprendere l’importanza della dicotomia “cambiamento e accettazione“. Adesso lo hai afferrato (per così dire) razionalmente ma per ottenere il massimo da questo concetto è necessario farne esperienza, ed il modo migliore per farlo è…

meditare ed iniziare ad accettare tutto ciòche ti accade mentre svolgi la tua pratica. Questo è il modo migliore per provare sulla tua pelle il concetto di accettazione. Tutto qua…qualcosa che nel campo della crescita personale è stato menzionato pochissime volte e spesso travisato. Si confuso conil concetto di “zona di comfort” (anchese ci sono punti di contatto fra i due)…

…sfidare la propria zona di comfort richiede sicuramente un certo grado di accettazione. Però diventare disponibile a vivere quelle esperienze non significa “sfidarle” ma essere in uno stato dove, qualsiasi esperienza accada l’accetterò. “Sono quindi dis-ponibile e allostesso modo più flessibile”.

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A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.