Ecco nel titolo della puntata di oggi c’è già riassunto tutto quello che devi sapere, anche se sono pronto a scommettere che molte persone staranno arricciando il naso come per dire: “mmm ma siamo davvero davvero sicuri che ripetere ciò che ha funzionato possa funzionare ancora”?
Non è una domanda banale e la risposta è NO, non esiste nessuna tecnica psicologica che ti assicuri il 100% del funzionamento. Non esiste in campo psicologico, farmaceutico e medico: ogni volta che c’è di mezzo l’essere umano (la vita in genere) le cose diventano molto molto complesse.
Semplicità e facilità
Come ripetuto diverse volte c’è una profonda differenza tra “semplice e facile”, una distinzione che si può comprendere anche grazie all’etimologia di questi due termini. “Semplice” significa “piegato una sola volta”, cioè non “complicato” (ripiegato più volte), quindi significa “evidente”, non facile.
Al contrario “facile” ha anche lui a che fare con la “evidenza e la plasticità” ma deriva dal verbo “fare”, qualcosa è facile quando in un qualche modo è stata già fatta, perché conosciuta o simile a qualcosa che conosciamo. Ok non è proprio così ma mi piace pensare che la differenza sia questa… perché?
Perché tutti sappiamo che ci sono un sacco di cose semplici che possono migliorarci la vita: fare esercizio fisico, mangiare bene, meditare, ecc. Eppure nonostante chiunque sappia queste cose, non sempre le persone riescono a metterle in pratica, anzi è molto più probabile che non le si mettano tutte in pratica.
Attenzione, questi non sono giudizi morali, lo so bene che fare certe cose significa allenarsi, fare rinunce, portare avanti cose faticose che non danno risultati immediati ecc. Ma è solo una mera constatazione: nonostante si sappia esattamente cosa fare, spesso non riusciamo a farlo!
Spesso perché tutto questo è faticoso, anche l’esercizio di oggi è faticoso perché non ti chiedo di andare a pescare ciò che sai già che funziona, cioè le strategie che sono già disponibili nella tua mente ma di notare se ne usi alcune efficaci, ma delle quali non sei pienamente consapevole. Fidati ne hai usate e ne usi molte!
E se sono già consapevole delle mie strategie funzionali?
Un’altra domanda tipica è proprio questa, se per caso sei già consapevole di ogni strategie funzionale che hai utilizzato o che stai utilizzando, semplicemente: falla di più! Ok ammettiamo che tu sia davvero molto consapevole di ogni comportamento produttivo che metti in atto, in tal caso dovrai isolare quelli che funzionano meglio.
Ti faccio un esempio commerciale: come sai in tutto aleggia la legge di Pareto 80/20, la quale ci dice, nel caso di un negozio che vende cose, che solo una piccola parte dei prodotti danno il massimo risultato. Ora immaginiamo che tu sia già consapevole di questo e che tu venda lampade.
Ti accordi che le lampade che vendono di più sono quelle a led rosse, allora a questo punto sperimenti, compri lampade a led rosse ma con forme diverse, fai offerte, metti in vetrina tutte quelle che hai ecc. Lo so quando si parla di vendita sembra sempre di dissacrare le cose, ma alla fin fine anche li valgono le stesse “regole psicologiche”.
Ti assicuro che se vado su Instagram, cerco un contenuto che l’anno scorso ha totalizzato diciamo 500 like, è molto probabile che quest’ anno riceva un numero di like simile o superiore. Come vedi ancora una volta prendo qualcosa che ha funzionato in passato e la rifaccio!
La cosa incredibile è che, se quel contenuto non mi è piaciuto, nonostante continui a non piacermi al 100%, fa comunque numeri molto prevedibili. Questa è la stessa cosa che puoi fare nella vita e se ci pensi ha molto molto a che vedere con la nostra cara consapevolezza.
La consapevolezza e ripetizione
Diventare consapevole di ciò che funziona è già di per se un’abilità molto importante, che andrebbe coltivata nel tempo e fomentata nei ragazzi. Ripeto, non significa continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto, ma diventare consapevoli di ciò che potrebbe funzionare ma che per qualche motivo non notiamo o non ripetiamo.
In questo contesto rientra anche il concetto di ripetizione, qualcosa che nel nostro mondo pieno di “super stimoli” che cercano di accaparrare continuamente le nostre scarse risorse cognitive, diventa sempre meno di moda. Altro che “zona di comfort” oggi siamo affetti dal continuo inseguimento della novità, della nuova strategia ecc.
E’ normale, siamo gli esseri umani che hanno più possibilità rispetto a qualsiasi altro nostro antenato, lo so che può sembrare assurdo dire queste cose nel bel mezzo di questo periodo storico, ma io credo ancora di vivere in uno dei migliori momenti storici di sempre.
Tuttavia questo eccesso di informazioni e di scelta è troppo per il nostro cervello pigro, per questo motivo allenarsi in semplici strategie cognitive come quella di oggi può diventare un utile esercizio di consapevolezza. Il notare cosa accade, come ci comportiamo e se tale azione ha avuto un esito positivo o negativo, questo è conoscere.
Solo agendo ripetutamente e con consapevolezza puoi realmente conoscere. Ad esempio, sei mai stato a Londra? Se ci sei stato una o due volte per qualche giorno, nonostante tu ci sia andato diverse volte non puoi affermare di conoscerla. Servono mesi se non anni per conoscere davvero una megalopoli come Londra, serve ripetizione.
Come sappiamo però se siamo stati 2 o 3 volte in una Città ci sembra quasi di conoscerla, anzi il nostro cervello ci dice proprio che le cose stanno così. Fino a quando non ci andiamo e scopriamo di conoscerne solo una infinitesima percentuale, a meno che non andiamo a farci i tassisti.
Insomma ragazzi mi sto un po’ perdendo, sarà forse l’effetto della seconda vaccinazione? Si è possibile… continuiamo il nostro discorso nel Qde di oggi.
A presto
Genna
Ps. Descrivo gli Hospice come luoghi dove la gente “va a morire”, purtroppo è vero ma forse le parole che ho usato nella puntata erano un po’ troppo forti. Anche perché tutti moriamo prima o poi e non tutti passiamo per quei luoghi, quindi spero perdonerai la mia leggerezza nel trattare questi argomenti.