Alzi la mano chi non si è mai fermato ad ascoltare o leggere il proprio oroscopo! Che tu sia uno scettico o meno è molto probabile che ti sia capitato di fermarti ad ascoltarne uno.

Nonostante le persone sappiano quanto sia “poco attendibile” moltissimi cercano di interrogare gli astri sul proprio destino. Oggi vediamo quali sono i meccanismi psicologici che ci portano a “guardare le stelle”.

E scoprirai come creare una sorta di oroscopo “scientifico” … buon ascolto.

Non sanno guidare

Quando ero piccolo e vivevo in Liguria c’era una sorta di pregiudizio nei confronti delle persone che arrivano da fuori per la qualità della loro guida. In particolare si diceva “se uno arriva da Cuneo stagli lontano, non sa guidare”.

Ovviamente era uno stupido stereotipo ma per tutta la mia tarda adolescenza, da quando ho iniziato a guidare lo scooter fino all’auto, ho sempre verificato questa ipotesi: per me era vero, non sapevano guidare.

Ora scommetto che se ci pensi bene puoi trovare uno stereotipo simile nella tua esperienza, magari quelli del paese accanto al tuo “puzzano” o sono “tirchi” ecc. Sono pregiudizi che girano da sempre.

Se ci pensi è possibile che tu abbia colto delle possibili verità in quelle storie che girano a casa tua, ora le ipotesi sono 2: o è vero che chi vive a Cuneo è mediamente meno bravo a guidare l’auto oppure c’è qualcosa di diverso sotto.

La prima ipotesi è possibile, se vivi in Liguria , tutta piena di curve e strade strane e vedi uno che non ci è mai stato potresti facilmente pensare che non sia capace di guidare. Non perché sia vero ma perché non conosce le strade.

La categorizzazione

La seconda ipotesi invece è legata ad un processo psicologico molto noto che si chiama “categorizzazione”: la tendenza del nostro cervello a creare categorie semplici e generali nelle quali inserire le informazioni che riceve.

Così se creo dentro di me la categoria mentale “quelli di Cuneo non sanno guidare” ogni volta che ne vedo uno tenderò a sottostimare tutte le azioni che confutano la mia ipotesi e a sovrastimare tutte quelle che al contario la confermano.

Dopo un po’ di esempi che vedo (prototipi della categoria) imparo, senza rendermente conto a “pensare male”: in altre parole anche se vedo per 10 volte comportamenti virtuosi e 1 sola volta una castroneria alla guida, tenderò comunque a mantenere il mio stereotipo.

Ora pensareai: “ma cosa c’entra questo con l’oroscopo?” Bè forse ci sei già arrivato ma se tutti ti dicono che la “Bilancia è così e cosà” stanno creando le categorie attraverso le quali tu ordini il mondo dentro di te.

Pensaci, nella tua vita, quante volte ti è capitato di chiedere ad una persona: “ma tu, di che segno sei?” e poi di discutere sul fatto che abbia o meno quei tratti di personalità che solitamente attribuiamo all’oroscopo.

Funziona su tutto… anche per l’oroscopo

Ora devi sapere che questo meccanismo di categorizzazione noi lo usiamo su tutto, è una sorta di “scorciatoia mentale”, ed è infatti studiando tali processi che sono emersi i famosi “bias“. Quindo che si tratti di gelati, matematica o oroscopi, tendiamo comunque a “categorizzare”.

Quindi se tendiamo a cadere in questi tranelli come possiamo capire se gli oroscopi sono veri? Bè sottoponendoli ad una vera ricerca che colleghi i tratti di personalità con i segni astrologici… ebbene lo hanno fatto molte volte senza grossi risultati.

Per cui, a livello scientifico (per ora) sei tu che attribuisci quei tratti a te stesso. E’ molto più facile che sia il nostro categorizzare a farci vedere noi stessi negli astri che non l’ipotesi originaria, cioè che possano davvero influenzarci.

Attenzione, questo non significa escludere del tutto l’ipotesi che siano completamente fandonie, altrimenti non saremmo degli scienziati. Siamo sempre aperti al fatto che un giorno qualcuno possa scoprire delle nuove influenze sul nostro comportamento.

Me per ora le “stelle” non c’entrano niente! Ci sono talmente tanti fattori da prendere in considerazione per capire come mai “accade ciò che accade” che usare le stelle sembra essere davvero quello meno produttivo in assoluto … al tempo dei “big data”.

Riduttori di complessità

Come abbiamo visto nell’episodio dedicato ai “rituali scarmantici” tendiamo a metterli in pratica come una sorta di “riduttore di complessità”. Cioè dove troviamo complessità cerchiamo elementi che ci diano una sorta di ordine, anche se tale ordine non c’è.

Più le cose diventano ambigue e più tendiamo ad affidarci ad indici grossolani della realtà: se siamo in mezzo ad una folla inferocita, qualsiasi luogo potrà sembrarci un rifugio, anche il più sbagliato.

Nella nostra vita tale complessità emerge in 3 momenti specifici della vita: quando ci innamoriamo e vogliamo conoscere le sorti delle nostre mosse seduttive e quando ci va di mezzo la carriera lavorativa e infine, la salute, quella più spaventosa.

Se ci pensi sono le 3 aree esplorate dagli astrologi e dai cartomanti: soldi, relazioni e salute. Che sono poi i 3 temi su cui girano la maggior parte dei nostri discorsi e non è il caso di approfondirne il perché, è abbastanza evidente.

Le 3 aree sono già di per se dei riduttori di complessità, se da domani vuoi interessare qualcuno ti basta scavare in una di queste 3 aree ed iniziare a parlarne.

Il fatalismo

Sembra facile ridurre tutto al fatto che si tratti di un atteggiamento grossolano di azione sulla realtà, ma in realtà il fatalismo, cioè l’idea che vi sia un destino già scritto è una filosofia di vita non così assurda come può apparire ad uno “scettico empirista” come me.

Perché se ci pensi chi crede che vi sia un destino predeterminato è o dovrebbe essere, maggiormente incline ad accettare qualsiasi cosa gli accade nella vita, perché è stata già scritta, per tanto è una emanazione diretta del divino, una prova della sua esistenza.

Per quanto mi riguarda le cose non stanno così, infatti ho conosciuto molti fatalisti che non accettano “il proprio destino” ed il fatto di essere convinti che per loro sia già stato scritto, è una vera e propria tragedia. Una sorta di profezia che si auto-avvera che li imprigiona!

Al contrario credere di essere autori del proprio destino porta a tutt’altro atteggiamento mentale, anche questo chiaramente pericolo se estremizzato. Non piove perché tu sei triste, anche se è bello pensarlo. Ma questo ci porta al discorso dei discorsi nella crescita personale…

La responsabilità

Se tutto è predestinato allora tu non sei responsabile di niente! E se non hai alcuna responsabilità allora probabilmente leggere queste parole non ti serve a niente. Anzi le stai leggendo probabilmente per sbaglio, perché non hai nient’altro di meglio da fare.

Al contrario, se conosci il valore della responsabilità sai che questi discorsi apparentemente astratti hanno un potere concretissimo sulle nostre vite. Il fatto che tu ti ritenga o meno responsabile di ciò che ti accade, fa tutta la differenza del mondo sulla tua crescita personale.

A questo punto preferisco il pensiero magico della legge di attrazione, che per lo meno ti dice che sei responsabile di tutto tutto, proprio tutto. Arrivando al pensiero assurdo che se per caso sei vittima di un incidente, è perché sotto sotto “te la sei tirata da solo”.

Cosa pericolosa che porta le persone a temere di avere pensieri negativi, ne abbiamo parlato in questo episodio ultra criticato ma con il quale sono ancora pienamente d’accordo.

Per quanto mi riguarda esiste solo un modo per ingraziarti le stelle, una modalità già presente nella saggezza antica: “aiutati che il ciel ti aiuta”, cioè preparati se vuoi che il destino ti sorrida. Molto semplice, banale, ma difficile da mettere in pratica.

Sono tutte fandonie?

Dal punto di vista previsionale sicuramente si tratta di abbozzi che non hanno davvero nulla a che vedere con il reale moto dei pianeti, tuttavia questo non significa che l’aspetto “personologico” sia da gettare completamente.

Con questo non intendo dire che il tuo segno di caratterizza davvero, se vuoi conoscere i tuoi tratti di personalità ti consiglio di affidarti a test validi come il Big Five ma nel senso che quella descrizione di “esseri umani” è ancora valida.

Sono archetipi, potremmo definirli ancora una volta dei “riduttori di complessità” così come lo è l’enneagramma che trae spunto dai 7 peccati capitali. Se ci pensi bene in ogni peccato ci puoi trovare aspetti di personalità e aspetti psicopatologici caratteristici.

Non sono intuizioni da gettare via se riusciamo a leggerle come antiche narrazioni più che come “mistiche verità che la scienza non accetta”. Posso assicurarti che ci sono davvero pochi campi aperti come quello della ricerca scientifica.

Ora uno può vedere la cosa in modo mistico o in modo “meno mistico”: da un lato possiamo vedere tali simboli come metafisici e presenti in ogni cultura perché “magici” oppure possiamo pensare di esserne affascinati proprio perché sono nella nostra cultura da sempre.

Una tendenza innata

Temiamo terribilmente di perdere ciò che abbiamo come ha dimostrato ampiamente Daniel Kahaneman e come recita la saggezza popolare: “Se lasci la via che conosci non sai dove vai”… ok non è così il proverbio ma spero di essermi spiegato.

Ci abbiamo dedicato una puntata l’abbiamo intitolata “il Mito dell’età dell’oro“, cioè l’idea un tempo si stesse meglio di oggi. Potrà sembrarti strano mettere in relazione “oroscopi ed età dell’oro”, tuttavia se ci pensi è sempre lo stesso bias: credere che prima la sapessero più lunga!

Se ti affidi alle mappe stellari inesistenti degli astrologi e lo fai in modo più o meno consapevole, lo fai solo perché sei convinto che la dentro ci sia qualcosa di valido. E tale validità si ammanta di autorità legata al tempo: se lo fanno da secoli ci sarà un perché?

Bisogna quindi impedire alle persone di leggere l’oroscopo? Non credo sia necessario, ancora una volta è una questione di educazione, nello specifico di educazione psicologica. Se la nostra cara psicologia con tutti i suoi “bias” fosse insegnata nelle scuole ecc.

L’attenzione dovrebbe andare come sempre agli estremismi, cioè a quelle persone prive di scrupolo che illudono i loro “clienti” di avere un qualche potere, le ingaggiano in tormenti psicologici, fanno finta di fare il nostro mestiere ecc.

Non mi è mai capitato!

Devo però ammettere di non aver mai avuto un paziente che è stato in un qualche modo “rovinato dagli oroscopi”. Ho avuto persone dentro a sette, persone rovinate da pratiche orientaleggianti (che però erano già predisposte) e tante altre cose strane che non posso raccontare.

Mi hanno detto di leggere gli oroscopi, di spendere soldi al telefono con astrologi e cose del genere, ma nessuno è “andato fuori di testa” per queste cose, questo devo ammetterlo. Si tratta chiaramente della mia limitata esperienza per nulla rappresentative, ci tengo a dirlo.

Questo però mi da modo di dirti che al contrario, i danni peggiori li ho visti fare da dagli “pseudo-guru”, dalle sette (come si sa molto bene) ecc. So che qualcuno starà pensando che “gli psicologi fanno danni peggiori” ma la verità è che se lavori con la sofferenza è già molto difficile non nuocere.

Senza contare di tutti gli stigmi che una persona si becca se va in giro a dire che “soffre” perché il suo astrologo l’ha tratta male o gli ha previsto qualcosa di positivo che poi non si è avverato.

Non sappiamo tutto!

Ci sono cose misteriose che non sappiamo? Sicuramente e sono certamente la maggior parte, ed è questo che mi affascina della scienza e della ricerca.

Che nei suoi circa 300 anni di applicazione ha scoperto molte più cose di qualsiasi libro di astrologia mistica frutto di millenni di ricerche.

Ok io sono di parte, se uno vuole studiare gli astri per passione o consultarli per curiosità, fa bene a farlo! So che esistono “scuole” che insegnano come interpretare gli astri ma devo dirtelo… non mi piacciono.

Sono andato a vedere i percorsi formativi e dentro c’è il solito intruglio di psicologia, crescita personale, elementi di pseudo-scienze varie e anche l’astrologia come “ciliegina sulla torta”.

L’importante è evitare di farsi condizionare eccessivamente da oroscopi e astrologi e ricordarci che se desideriamo avere accesso al nostro potere personale, non dobbiamo affidarci agli astri ma a noi stessi!

Ci vediamo nel Qde…a presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.