guarsi-dentro-rende-ciechi

Un giorno una farfalla guardava ammirata un millepiedi, osservava con stupore come riuscisse a muovere le sue zampette in quel modo straordinariamente coordinato. Lo guardò e gli disse:

Ehi Millepiedi, ma come fai a muovere tutti i tuoi piedi in quel modo?“. Il Millepiedi non ci aveva mai pensato, iniziò così a ragionarci sopra, e nel giro di pochi istanti perse la capacità di muoversi!

Con la crescita personale spesso rischiamo di fare la fine del millepiedi, oggi ti mostro come evitarlo e come dare una vera spinta alla tua “auto-conoscenza”!

Allora premetto che in realtà abbiamo già parlato di questo argomento. Se sei un mio accanito lettore lo sai bene e forse, se hai colto la sua importanza, sai anche che forse è un bene ribadire questi concetti per due semplici motivi:

  • Nessuno ne parla nel campo della crescita personale
  • Risolve tutta una serie di problemi logici legati al passato delle pratiche di crescita personale collegate alla PNL e affini.

Il primo problema è semplicemente una questione di tempi. Penso di essere stato uno dei primi appassionati di crescita personale a parlare di questi argomenti in questo modo così ampio, per questo mi assumo la responsabilità e continuo ad approfondire l’argomento, anche se nessuno ne parla!

Il secondo problema invece è molto più sottile. Negli anni che ho dedicato alla PNL, all’ipnosi ed in generale a tutto il lavoro che ci ha tramandato Milton Erickson ero arrivato a tutta una serie di paradossi che potrei riassumere nella mirabolante frase di Paul Watzlawick:

“Guardarsi dentro rende ciechi”

Con questa frase s’intendeva che cercare di interpretare i propri “moti interiori” (pensieri, emozioni, sensazioni e comportamenti) dandogli delle spiegazioni di tipi causa-effetto, rischiava di impigliarci maggiormente nei problemi che cercavamo di risolvere.

In pratica, se ad un certo punto sei bello tranquillo e senti che inizia a batterti forte il cuore, cercare di dargli un “nesso causale” (un senso) rischia di condizionarti! Un esempio concreto è legato a quando tutti andiamo a letto…

…quando ti sdrai per dormire il cuore inizia a pompare in modo diverso. A volte questa differenza è così forte da spaventare le persone che iniziano a pensare cose del tipo “oh cavolo, non sarà mica un infarto?” oppure “ecco l’ansia che arriva, ma cosa ho fatto?”.

Per risolvere questo errore interpretativo (che è causato dalla linearità del nostro linguaggio) Watzlawick ha coniato la bellissima frase “guardarsi dentro rende ciechi”.

Effettivamente negli anni ho conosciuto moltissime persone talmente spaventate di “guardarsi dentro” da diventare dei veri e propri “fobici degli stati interiori“. E’ ciò che nei podcast precedenti abbiamo chiamato “evitamento esperienziale“.

L’idea dei ricercatori di Palo Alto quindi non significava “smetti di studiare te stesso o di guardarti dentro” ma significava invece “visto che il linguaggio è lineare mentre la realtà è circolare, smettila di dare interpretazioni dirette (lineari) ai tuoi stati interiori”.

Ma è un affermazione talmente complessa che è meglio se viene espressa in modo più poetico con la frasetta tanto cara ai terapeuti strategici.

Ok Genna, ma tutto questo cosa c’entra con la mia crescita personale

Aspetto un attimo che ci arriviamo subito subito 😉

Personalmente ritengo che il processo di crescita personale passi soprattutto da un processo di graduale scoperta di se stessi, il famoso “conosci te stesso”.

Ma come faccio a farti conoscere te stesso se ogni volta che entri in contatto con un tuo “contenuto interiore” rischi di dargli questa causalità lineare? Se tendi ad identificarti con le tue opinioni su ciò che vivi?

Lo so che sembrano tante seghe mentali ma posso assicurarti che hanno più di una ripercussione sulla realtà, soprattutto se hai mai provato qualche metodo di crescita personale.

Così in tutto questo tempo, dopo almeno un paio di anni di meditazione ho iniziato a rendermi conto che forse, ero davanti alla soluzione di questo importante paradosso:

“Se voglio guardarmi dentro senza diventare cieco devo trovare degli occhiali che mi permettano di evitare l’errore epistemologico della linearità del pensiero”… e questi occhiali erano rappresentati dalla “presenza”.

Per presenza intendo quello stato di attenzione naturale non giudicante che hai quando sei completamente dentro una certa situazione. Stato che i miei colleghi hanno anche chiamato Flow!

Questo stato però, per quanto riguarda il flow è dettato da alcune regole che hanno due variabili, te stesso ed il contesto in cui ti trovi. Infatti per entrare nel “flusso” devi:

Possedere le competenze giuste per muoverti in quel contesto ed il contesto, a sua volta, deve retroagire positivamente a ciò che stai facendo. Così se giochi a calcio ma non ci sai giocare, difficilmente entrerai nel “flow” dei tuoi movimenti.

Mentre attraverso un esercizio continuativo, ho iniziato a notare che quello stato di presenza potesse essere applicato praticamente ad ogni nostra attività. Questo esercizio esiste da millenni e si chiama “meditazione di consapevolezza“.

Questo esercizio, oltre a fare bene a tantissimi aspetti della nostra vita, ci rende in grado di avere una sorta di “posizione meta” (o de-fusa o disidentificata) che funziona come una sorta di “base sicura da cui osservare”.

Questa base sicura tu la hai già, però non sei abituato ad utilizzarla per “guardarti dentro”, a meno che tu non svolga una pratica di meditazione da qualche annetto.

Probabilmente sai che psinel parla di crescita personale e che questa fa “rima” con “auto-aiuto“. Per avere un reale “auto-” aiuto è necessario avere basi solide da cui osservare i propri “moti interiori”.

Non sto dicendo che possa sostituire una guida esperta, ma di certo, se hai deciso di auto-aiutarti è un buon modo per…

“…proteggere lo sguardo dalla accecante bellezza che ognuno di noi ha dentro” 

Mi raccomando leggi tutto il QDE con i suoi link… fammi sapere cosa ne pensi lasciando un tuo commento qui sotto e cliccando su mi piace!

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.