Negli ultimi 150 anni la Psicologia ha rivelato diversi meccanismi mentali fondamentali. Sono convinto che la loro conoscenza e la loro divulgazione possa migliorare noi stessi e di conseguenza il mondo intero. No, non sto esagerando, forse è solo un’utopia ma sono convinto che la conoscenza renda liberi o meglio, la conoscenza messa in pratica, rende liberi. Ecco i nostri meccanismi…

I meccanismi della mente

La nostra amata psicologia si occupa davvero di tantissime cose, chiunque vi si addentri seriamente è destinato perdersi nella enorme moltitudine di indirizzi (clinico, sociale, sperimentale, ecc.) e di ricerche. In questi anni l’importanza dei meccanismi psicologici è diventata talmente evidente da valere ben 3 premi Nobel (qui trovi la storia). Insomma la cara Psicologia ne ha fatta di strada e ne ha ancora molta da fare.

Quando le persone mi chiedono come mai sembri che la psicologia sia ovunque, la risposta è molto semplice: perché TU sei ovunque, o meglio perché noi in quanto esseri umani non possiamo fare altro che vivere le nostre vite attraverso le nostre menti (la nostra psiche). Tutto è filtrato da ciò che sentiamo, pensiamo e immaginiamo dentro la nostra mente, al punto tale che per alcuni non esiste un vera realtà là fuori, ma solo una nostra interfaccia che ci consente di comunicare quel poco che possiamo realmente esperire.

Insomma tante supposizioni ma per fortuna molti di questi meccanismi sono assodati e conoscerli può aiutarci a vivere meglio. Proprio come avere una mappa dettagliata di un certo luogo può aiutarci a muoverci con maggiore agilità, conoscere come funziona la nostra (e l’altrui) mente ci aiuta ad orientarci meglio dentro noi stessi e nelle relazioni. Ma ad un patto: quello di cercare di osservare tali tendenze dentro di noi.

Questo è sicuramente il passo più complesso, è possibile che tu ti sia riconosciuto in uno o più di questi meccanismi ma è anche probabile che per alcuni tu abbia pensato: “no, io non ci casco” o qualcosa del genere. Per fortuna non possiamo sfuggire a tali meccanismi perché ci servono per sopravvivere, tuttavia conoscerli e RI-conoscerli può aiutarci in molti ambiti: prendere migliori decisioni, motivare e motivarsi, comunicare meglio ecc.

Il Re dei meccanismi

Il meccanismo che sta alla base di tutti gli altri è la nostra tendenza all’economia, cioè al risparmio energetico. In psicologia viene chiamata “economia cognitiva” ma in realtà tutto il corpo (e tutti gli esseri viventi) utilizzano la stessa e straordinaria modalità di sopravvivenza. Il primo problema è che non ci rendiamo conto di tendere “verso la via più facile”, soprattutto se siamo persone attive e coraggiose. Se siamo atleti e persone che si impegnano ma la verità è che anche in quel caso “risparmiamo”.

Unita a questa tendenza c’è un meccanismo di adattamento molto affascinante: la gente tende a pensare che più siamo bravi in un certo ambito e più siamo in grado di attivare quelle parti corrispondenti. Cioè se sono bravo in matematica avrò le reti neurali deputate a tale scopo molto forti e attive, la verità è un po’ diversa. Sicuramente è vero che più sono bravo e più quei circuiti sono cablati, ma più sono bravo e meno energia mi servirà per compiere quel movimento.

Se guardassimo un chitarrista esperto ed uno inesperto suonare un bravo vedremo che è il secondo quello che spreca maggiore energia. E’ anche per questo che quando guardi un grande atleta ti sembra che stia facendo poca fatica, perché effettivamente aver ripetuto più volte quei movimenti ha creato degli adattamenti progressivi. Come quando vai in palestra e alzi sempre di più il carico, via via i carichi precedenti saranno sempre più facili da sollevare, per questo se non si aumenta il peso si mantiene una certa forma ma non si migliora.

Se ogni giorno della tua vita fai 50 piegamenti, i primi mesi questo esercizio sarà allenante ma a furia di ripeterlo ti servirà sempre meno energia per farli. Il cervello fa la stessa cosa, quando pensa di aver capito qualcosa evita di continuare a cercare e utilizza ciò che ha, anche se non è la migliore strategia in assoluto sarà però la strada che conosce, la più economica. Ed è proprio per questo motivo che amiamo ciò che conosciamo, perché ci consente di non dover costantemente controllare e capire, ci fa risparmiare.

Se non lo usi… ti adatti e poi… lo perdi

Anche se studio inglese dalle scuole elementari l’ho imparato davvero solo all’Università, in parte perché ho fatto alcuni periodi all’estero ed in parte perché ho iniziato seriamente a leggere, guardare e ascoltare in lingua. La motivazione era fortissima, il 99% del materiale che mi interessava era in inglese e dunque a furia di leggere e ascoltare ho imparato. Oggi se leggo o ascolto in inglese capisco quasi tutto ciò che arriva ai miei sensi ma se non lo faccio per qualche tempo…

Esatto succede che anche se sono convinto di conoscere la lingua, faccio sempre un pizzico di fatica, e non ti dico cosa succede quando devo parlarlo. Ultimamente mi capita di parlarlo e basta qualche giorno senza farlo per accumulare un po’ di ruggine. Chiunque parli una lingua straniera, anche molto bene (e che non sia bilingue) sperimenta questo effetto: meno pratichi e meno riesci a praticare e viceversa. Tuttavia il mio cervello si adatta, è mi dice: “non hai bisogno di ascoltare, tu l’inglese lo conosci”… ma non è vero, è sempre il mio piccolo economo interiore che parla.

Questa faccenda vale per tutte le abilità anche quelle che diamo maggiormente per scontate: se un incidente ci costringe a stare seduti per troppo tempo rischiamo di perdere la capacità di usare le gambe. Certo non per sempre si spera ma più tempo stiamo fermi e più perdiamo massa muscolare, forza, stabilità ecc. E’ la famosa regola della fisiologia che recita: se non lo usi lo perdi ne abbiamo parlato moltissime volte qui su Psinel, ed è una regola che sfida il nostro meccanismo di economia!

Questa regola vale per ogni forma di vita e non solo per noi esseri umani, anzi potremmo quasi dire che vale per ogni cosa in generale. Purtroppo anche se siamo molto bravi a costruire equilibri e mantenerli essi seguiranno sempre la legge dell’economia, ed è per questo che tendiamo a cadere nei Bias, finiamo nella trappola della conoscenza, crediamo di aver già capito tutto, non siamo bravi a valutare quanto sforzo impieghiamo in una impresa ecc.

Risparmio e consapevolezza

Tutti i meccanismi di cui abbiamo discusso seguono il principio dell’economia cognitiva e tutti possono trarre vantaggio da una maggiore consapevolezza. Cioè sapere che in realtà mentre leggi queste parole potresti non usare tutte le tue risorse attentive fa si che, in caso tu dovessi sostenere un esame, possa aumentare il grado di concentrazione. Ora non te ne accorgi ma se poni maggiore attenzione a queste parole ti renderai conto che non stai usando “tutte le tue risorse attentive” per seguirmi.

Se mi segui (o hai letto “Facci caso”) sai che questi meccanismi influenzano molto la nostra vita senza rendercene conto. Senza accorgercene ogni giorno moltissime persone fanno acquisti di notte, prendono decisioni quando sono stanche o alterate, si siedono al voltante quando sono troppo stanche ecc. Come vedi ho usato una scala di gravità, non so se lo sai ma la maggior parte degli acquisti online avvengono di notte quando le persone hanno così poca energia a disposizione da cedere più facilmente.

Per lo stesso motivo dovremmo evitare di prendere decisioni e di pensare troppo attivamente alla soluzione di problemi complessi quando siamo stanchi o verso sera. Si perché anche se non te ne accorgi, perché il tuo corpo e la tua mente ti dicono che sei in forma, la sera hai molte meno energie e di conseguenza il tuo organismo tende a fare ancora più economia. Le decisioni che prendiamo quando siamo carichi di energia e quando siamo scarichi, possono essere diametralmente opposte!

Per questo esistono delle leggi per chi fa lavori pericolosi e usuranti come quantità di ore. Un camionista non può guidare per più di un tot di ore al giorno, farlo per più ore metterebbe a repentaglio sia lui e sia chi viaggia sulle strade intorno a lui. Lo stesso vale per i controllori di volo, per i piloti, per i medici e per ogni altra categoria. NON vale solo per chi lavora vale in ogni ambito della vita, non ce ne accorgiamo perché il sistema “corpo-mente risparmia” costantemente.

La superficie più profonda

Insomma i meccanismi presentati oggi hanno tutti come denominatore comune il risparmio, che è alla base di molti altri meccanismi di cui non abbiamo parlato. Fammi sapere se questo format ti piace perché come puoi immaginare esistono moltissimi altri meccanismi di funzionamento mentale di cui possiamo discutere. Quelli di oggi sono particolarmente rilevanti e se vi saranno nuovi episodi del genere scoprirai che sono talmente alla base da ripetersi in altri ambiti e in altri modi.

Ho nominato questa parte una “superficie profonda” perché questi meccanismi possono apparire come molto superficiali ma in realtà ci aiutano come scorciatoie per capire meglio gli altri. Lo so sembra un paradosso, ti dico che tendiamo a risparmiare energia, ti dico anche che questo può rappresentare un problema (in alcune situazioni) però ti dico anche che è bene avere delle scorciatoie di pensiero che ci aiutino a ragionare meglio. Come i meccanismi presentati oggi.

Quando la gente entra in contatto con alcuni di questi aspetti di se pensa subito al “miglior modo per sbarazzarsene” ecco le cose non funzionano così. Sarebbe come se io ti dicessi che non puoi vedere determinate parti dello spettro luminoso e tu mi dicessi che è perché ti devi allenare a vedere meglio. Non è così, quel limite fisico va riconosciuto e di certo non significa che non possa essere sfidato ma solo conoscendolo lo si può fare.

Questi meccanismi sono diversi dai limiti fisiologici ma in parte si sovrappongono perché esattamente come questi ultimi, in condizioni normali, agiscono come schemi ineludibili. Lo scopo di queste puntate non è mostrare i tuoi limiti ma i tuoi funzionamenti che in parte possono rappresentare anche limiti. Lo so non è semplicissimo ma una cosa è certa: se non li conosci non puoi riconoscerli ed eventualmente contrastrarli.

Quindi fammi sapere se ti piace questa tematica così che possa inserire nuovi schemi. Tranquillo non inserirò i classici Bias, quelli lì puoi trovare tutti qui in un post ad hoc fatto diversi anni fa.

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.