Ciao,

qualche giorno fa Maurizio, un lettore di psinel,mi ha inviato questo articolo in cui è presente una forte critica alla mindfulness. Questa si basa principalmente su un assunto: “il pericolo della meditazione sta nel fatto che alcune persone molto sensibili possono incorrere in spiacevoli effetti collaterali, come la depersonalizzazione”. Ho promesso a Maurizio che avrei risposto pubblicamente a questo articolo…ed eccomi:

Come prima cosa mi sembra evidente che qui si sta parlando di psicopatologia grave, ed è lo stesso identico avvertimento che si fa quando si utilizza l’ipnosi. Qualsiasi ipnotista avrà letto che è meglio evitare di usare l’ipnosi su pazienti che sono già molto dissociati (psicotici). Il pericolo non sta tanto nel fatto che la persona possa davvero peggiorare il proprio stato (in letteratura casi del genere praticamente non esistono)…

…ma sta nel fatto che se l’ipnotista non è abbastanza preparato clinicamente, potrebbe andare nel panico. E questo andare nel panico porterebbe ancora più”nel panico” il suo soggetto. Ebbene, se per caso hai mai partecipato ad un qualsiasi corso che avesse come tema: ipnosi, meditazione o anche l’innocuo “rilassamento”, di certo ti sarai resoconto che alcuni soggetti possono avere dei piccoli problemi…

…ci sono persone che solo tenendo gli occhi chiusi davanti ad uno sconosciuto, entro breve termine scoppiano in lacrime. Ci sono 1000 fattori che possono determinarlo, ma è chiaro che una persona che non riesce a guardarsi dentro neanche per 10 secondi, forse ha qualche problema. Ok, ma questo significa che è la meditazione a farlo emergere? Si e no…secondo la mia esperienza la risposta è si…

…ma si tratta di “conflitti” che sarebbero emersi in altri contesti. Molto spesso però, non si tratta neanche di veri e propri “conflitti” ma in modo molto semplice della famosa “paura di perdere il controllo”. Se mi segui sai che molte persone(o meglio sempre più persone) hanno il noto“trip del controllo”. Se una persona ha bisogno di controllare molto (di solito si tratta dell’ansia) e gli chiediamo di chiudere gli occhi…

…allora si che si sentirà come “senza controllo”e potrebbe avere una “mini crisi di panico”, che alcuni (secondo il mio modesto parere) scambiano per “psicosi transitoria”. Lo so che qualche mio amico psichiatra mi direbbe “si ma Genna la mini psicosi spesso è identica al panico” però ci sono delle differenze importantissime, la prima è la sua natura (il controllo) e la seconda il fatto che sia passeggera.

Ok, ma cosa succede se uno non sa affatto di essere “poco equilibrato” finisce in un corso di meditazione con un insegnante improvvisato e gli viene questo “attacco”? Beh, se chi conduce il gruppo non è sufficientemente preparato sul piano “traumatologico” (dei traumi) allora la cosa potrebbe davvero essere pericolosa. Si perché la persona inizierebbe ad aumentare il proprio controllo generalizzando quelle paure anche al di fuori “del corso di meditazione”.

Ma questa è la stessa cosa che potrebbe accadere a quella persona se andasse a fare un “semplice”  corso di Yoga. Ed è la stessa cosa che potrebbe succedere se ascoltasse un audio scaricato da internet. Insomma potrebbe accadere in molti contesti anche diversi dalla mindfulness, il vero pericolo, come dice la collega è che ci siano “maestri non preparati dal punto di vista clinico”. Insomma siamo ancora una volta davanti al classico problema:

“Chi insegna cosa che hanno a che fare con la nostra mente, deve necessariamente essere un professionista del settore?” bella domanda :)La risposta è molto complessa ma posso riassumerla in poche righe: no non deve esserlo se ha ben presente i rischi a cui va incontro durante queste pratiche. E deve allo stesso tempo ricordarsi di tenere dei limiti fra la pratica e la salute

…in poche parole deve conoscere quali sono i potenziali rischi ed essere psicologicamente preparato a rasserenare il “cliente”. Allo stesso tempo, durante questo “rasserenamento” deve evitare di fare lo psicoterapeuta improvvisato. Cosa ancora più sicura sarebbe che chi fa per professione l’insegnante di meditazione,conscio di questi rari pericoli, avesse nella sua rubrica il numero di un bravo professionista.

La cosa ideale sarebbero dei test in grado di misurare le eventuali difficoltà, ma ti dico da subito che è una cosa molto difficile da notare,e ci vorrebbero test su test e l’intervento di un professionista. Quindi anche se si tratta della versione “più sicura” è anche quella meno pratica da effettuare. Tuttavia spero che i diversi maestri siano in grado divedere evidenti segni di squilibrio

…in quel caso dovete avvisare i vostri corsisti sul fatto che la meditazione non sostituisce la psicoterapia. Può essere si un valido aiuto psicoterapico ma senza una guida qualificata c’è un bel margine di rischio…ripeto che questo accade soprattutto con chi è molto poco in equilibrio con se stesso e raramente può capitare a chiunque, la cosa importante è che l’insegnante sia in grado di calmare e rassicurare il soggetto e…

…successivamente inviarlo ad un professionista che abbia ben chiaro che cosa avrà davanti e non un “professionista qualsiasi” che magari scambia quella breve “paura traumatica” per una psicosi in corso… cosa che porterebbe il povero meditante nell’inferno psichiatrico e farmacologico, per “partito preso“. Infatti è un attacco psicotico fa talmente paura che se ti rivolgi al pronto soccorso sicuramente ti danno dei farmaci…

…per cui, riassumendo, la meditazione non è più pericolosa di un semplice rilassamento. I vari insegnanti devono avere una minima base psicologica e psicopatologica su ciò che potrebbe  accadere. Eventualmente calmare il soggetto ed inviarlo ad un professionista, il tutto facendo molta attenzione a non etichettare il meditante e a non traumatizzarlo ulteriormente.

Questa è la mia esperienza in anno di corsi siadi meditazione che di rilassamento. Se per caso la tua esperienza è diversa, condividila con noi qui sotto fra i commenti…sono molto curioso.

A presto
Genna

Ps. che continua a meditare nonostante questi avvisi terroristici…e metti un bel mi piace qui sotto 😉


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.